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Notiziario Marketpress di Giovedì 15 Luglio 2004
 
   
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  DUE ARRESTI PER FRODI TELEMATICHE ATTRAVERSO LE CARTE BANCOMAT  
   
  Roma 15 luglio 2004 - Il fenomeno della clonazione di carte di credito e di bancomat è un'attività criminosa che non trova requie anzi, pare proprio che durante il periodo estivo, complice pure il considerevole afflusso di turisti nella capitale, subisca un sensibile incremento. Anche se le modalità utilizzate sono diverse e la fantasia di questi tecnocriminali non sembra ormai fermarsi di fronte a difficoltà di alcun genere, c'è un nuovo modus operandi che sta prendendo piede. La tecnica è, almeno apparentemente, semplice da mettere in atto: basta avere le apparecchiature necessarie, generalmente una piccola telecamera ed uno skimmer (apparecchio idoneo a leggere codici magnetici); installati subdolamente sullo sportello bancomat preso di mira, per carpire sia il codice magnetico delle carte, da riversare poi su altre carte "vergini", sia il codice Pin. Una volta in possesso di questi elementi, è possibile creare un clone perfetto, utilizzabile alla stessa stregua di una carta originale. E così, benché ogni sportello bancomat ammonisca di "digitare il codice lontano da occhi indiscreti", purtroppo pare che le cautele adottate non sempre siano sufficienti ad evitare gli "spiacevoli contrattempi" provocati da qualcuno deciso a fare shopping in centro a spese di malcapitati cittadini e del loro conto corrente. La beffa finale è che molto spesso ci si accorge degli ammanchi solo al momento del controllo dell'estratto conto, o quando magari, superato il "plafond" della carta si riceve la telefonata, non sempre dai toni amichevoli e concilianti, di qualche funzionario della banca cui con tanta fiducia abbiamo affidato i nostri risparmi. I servizi predisposti per fronteggiare tale fenomeno, posti in essere dai Carabinieri della Capitale, hanno subito dato i loro frutti, con arresti e sequestri di materiale informatico. Pochi giorni fa, su segnalazione di un arguto cittadino, personale del Nucleo Radiomobile dei Carabinieri di Roma ha sventato un tentativo di clonazione di carte di credito nella centralissima Piazza San Pantaleo. Questi, accortosi della manomissione dello sportello bancomat mentre stava per effettuare un prelievo, ha subito chiesto l'intervento dei Carabinieri tramite il "112", permettendo loro di recuperare uno skimmer, apposto sopra la fessura ove viene effettuata la lettura delle carte di credito, e di una tastiera, identica a quella del bancomat, perfettamente sovrapposta a questa con nastro biadesivo, idonea a carpire e memorizzare la sequenza numerica del codice Pin. Nella circostanza non è stato possibile risalire agli autori del tentativo. Diversamente è andata per i Carabinieri della Stazione di Roma San Lorenzo in Lucina che hanno tratto in arresto D.s., ventottenne rumeno, il quale, con un complice riuscito a dileguarsi all'ultimo momento, aveva installato, presso uno sportello bancomat, una vera trappola tecnologica: una microtelecamera, praticamente invisibile perché occultata dalla plafoniera che protegge la luce al neon sovrastante la tastiera del bancomat, piazzata in modo da riuscire a "leggere" la digitazione del codice Pin dell'ignaro cliente. Poco più in là, lui ed il complice: a bordo di un ciclomotore preso a noleggio, grazie ad una videocamera collegata all'occhio invisibile tramite un trasmettitore radio, memorizzavano i codici, pronti a trasferirli su carte clonate. Sono subito scattate le manette, ed il rumeno è stato tradotto presso il carcere di Regina Coeli. Processato è stato sottoposto alla misura degli arresti domiciliari presso la sua abitazione di Ardea dove ha continuato la sua attività criminale. Mai avrebbe creduto che i Carabinieri, addentata la presa, non l'avrebbero mollata facilmente: e così ieri mattina, andando ad aprire alla porta, si è ritrovato nuovamente circondato dai militari di san Lorenzo in Lucina, che, dopo avergli notificato il decreto di perquisizione, lo hanno trovato in possesso di una quindicina, tra bancomat e carte di credito, di tessere magnetiche pronte all'uso, munite ognuna del relativo codice Pin; 1.100 euro in contanti, tutti in pezzi da cinquanta (facile pensare a prelievi facili, no?); e ancora, abiti firmati, accatastati in un angolo dell'abitazione, con ancora attaccata la targhetta di vendita. Il rumeno è stato condotto nuovamente in carcere ed è facile pensare che stavolta non se la caverà a buon mercato come in precedenza. Insieme a lui, all'interno dell'abitazione i carabinieri hanno arrestato anche K.c., ventenne, avvenente ragazza parigina, già sospettata dagli inquirenti poiché intestataria del contratto di locazione del ciclomotore utilizzato per il "furto" dei codici titolare, tra l'altro, di alcune delle carte clonate sequestrate. Oltre a quanto elencato, i militari hanno rinvenuto documenti ritenuti interessanti per il proseguo delle indagini: si cercano ora i complici di questo connubio criminale dai risvolti non usuali, ma ai quali faremo bene a prestare attenzione, d'ora in poi.  
     
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