Pubblicità | ARCHIVIO | FRASI IMPORTANTI | PICCOLO VOCABOLARIO
 













MARKETPRESS
  Notiziario
  Archivio
  Archivio Storico
  Visite a Marketpress
  Frasi importanti
  Piccolo vocabolario
  Programmi sul web








  LOGIN


Username
 
Password
 
     
   


 
Notiziario Marketpress di Giovedì 15 Luglio 2004
 
   
  Web alimentazione e benessere  
  PACKFORUM NEWS DA EST A OVEST – I VANTAGGI DELL’ALLARGAMENTO UE  
   
  Parigi, 15 luglio 2004 - Nell’ambito degli incontri dedicati all’analisi dei mercati, Sealed Air Cryovac ha organizzato un seminario incentrato su un recente avvenimento politico ed economico: il grande allargamento verso est dell’Unione europea. Il seminario si è tenuto il 24 e 25 giugno 2004 a Packforumsm, il centro permanente di assistenza ai clienti dell’aeroporto di Roissy (Parigi). I 43 partecipanti rappresentavano 26 società di 15 paesi, fra i quali Croazia, Malta, Lituania, Polonia, Repubblica Ceca, Romania, Slovenia e Ungheria. Nel corso dell’incontro sono state esaminate le nuove sfide ed opportunità che attendono l’imprenditoria in un mercato di oltre 450 milioni di consumatori. In questo contesto, ricco di possibilità di crescita e dominato dalle esigenze dei consumatori, il packaging svolge un ruolo importantissimo agli effetti della lavorazione, protezione, trasporto e distribuzione dei prodotti alimentari Il seminario si è concluso con dimostrazioni pratiche dei più avanzati sistemi di confezionamento e di concezioni interamente nuove, o ancora in fase di sviluppo, che hanno suscitato un forte interesse fra i partecipanti. Come è ormai nella tradizione di Packforum, è stata allestita un’area espositiva di 2.200 m2, con campioni di prodotti di numerosi paesi europei. Il seminario si è concluso con la degustazione delle squisite salsicce della società ungherese Debrecen, confezionate nei vassoi Cryovac Steam Cooking, e di prodotti Cryovac per microonde. Industria delle carni e casearia Nel corso degli ultimi 10 anni i prezzi delle carni suine in Polonia hanno fatto registrare forti fluttuazioni (da -30% a +20%) rispetto a quelli dell’Unione europea, per attestarsi infine su valori relativamente elevati. In Ungheria i prezzi sono inferiori del 13% a quelli Ue, ma superiori se si tiene conto della qualità dei prodotti; la stessa constatazione può essere fatta per la Repubblica ceca. “I nuovi membri Ue possono ancora sfruttare i vantaggi della concorrenza, ma la tendenza indica un aumento dei costi e dei prezzi di vendita”, ha affermato Andrew Cookson, direttore generale di Gira, una società francese che effettua ricerche di mercato. “Esattamente come in Spagna, la sopravvivenza di un intero settore economico dipenderà da una produzione locale a basso costo, da una macellazione e lavorazione efficienti”. Per quanto riguarda i prodotti caseari, molti paesi dell’Europa centrale sono tuttora esportatori netti. La loro economia si basa su un modello di produzione nazionale con pochissime importazioni. Ma l’incremento del reddito e del consumo di prodotti caseari avranno certamente un influsso sull’import/export. Mentre la Lituania fa registrare attualmente un surplus di esportazioni (pari a quello della Polonia); i paesi più ricchi (Ungheria, Repubblica Ceca, Slovenia) stanno sviluppando una domanda di prodotti caseari di tipo occidentale, importati o prodotti localmente. “La forza trainante di questa tendenza è costituita dalla rete di supermercati/ipermercati che è controllata dalle grandi catene occidentali e si trova in fase di rapido ammodernamento ed ampliamento. I prodotti caseari occidentali (praticità, logistica, marchi, confezionamento, ecc.) avranno un grande successo in questa regione d’Europa”, ha concluso Cookson. Organizzazione della distribuzione nella nuova Ue Con 25 stati membri, la popolazione dell’Ue è cresciuta del 20%, raggiungendo i 454 milioni di consumatori: si tratta di un mercato superiore a quello complessivo degli Usa e del Giappone e, senza dubbio, del più grande mercato interno del mondo. Resta ovviamente un forte divario fra i paesi occidentali e quelli orientali: i nuovi membri rappresentano il 16,4% della popolazione Ue ma soltanto il 4,4% in termini di prodotto nazionale lordo. Occorreranno decine d’anni per equilibrare la situazione economica. Secondo Tim Cooke (Planet Retail, Gran Bretagna) questo divario costituisce un vantaggio più per l’industria dei cosiddetti prodotti a rapida diffusione (Fast Moving Consumer Goods, Fmcg) che non per quella di prodotti più costosi (ad es.Automobili o articoli di arredamento). I consumatori smaniano letteralmente per avere prodotti occidentali a basso prezzo. “Le opportunità di vendita aumentano se gli articoli sono prodotti localmente, con costi inferiori ma con marchi occidentali”, ha spiegato Cooke. Con il progressivo aumento della ricchezza, i paesi orientali dell’Ue costituiranno un enorme potenziale di vendita. Con costi operativi del 20%-30% inferiori rispetto a quelli occidentali, i nuovi paesi dell’Ue diverranno produttori, obbligando i fornitori occidentali a praticare prezzi più competitivi ed incrementando le esportazioni est-ovest. La presenza di distributori occidentali dovrebbe permettere una crescita del 10% delle esportazioni polacche di generi alimentari. “Contemporaneamente, i marchi originali dell’est susciteranno l’interesse dei consumatori occidentali”, ha aggiunto Cooke. La grande distribuzione occidentale è già fortemente presente nelle capitali dei quattro paesi più popolosi (Polonia, Ungheria, Repubblica Ceca e Slovacchia); dove si concentra l’86% degli abitanti dei nuovi paesi membri. Nuovi punti vendita (supermercati e discount) saranno aperti prossimamente nelle città di provincia. Ciò comporterà una rapida diffusione dei modelli di consumo occidentale (ai danni del commercio tradizionale) e, nei paesi occidentali dell’Ue, una diminuzione dei prezzi al consumo, un aumento dei margini e una più forte disoccupazione. Come spiega András Köves, direttore commerciale e Marketing di Bunge Rt. (Ungheria) “il nostro paese costituisce in questo momento un test per i giganti della grande distribuzione. Ma, rispetto ai marchi dei produttori tradizionali, quelli della distribuzione hanno già raggiunto una quota di mercato dell’8% (15-20% nei paesi occidentali). “Dopo un periodo di assestamento, è lecito pensare che ogni operatore potrà contare su un fatturato ragionevole e che la razionalizzazione imporrà uno sviluppo sostenibile”, ha concluso Köves. Tendenze economiche e investimenti Per quanto riguarda la Polonia, il più grande dei nuovi paesi membri, Bohdan Buczko, primo segretario per gli affari economici e commerciali dell’ambasciata polacca a Parigi, ha spiegato che il paese ha fatto registrare, negli scorsi anni, una forte crescita del prodotto nazionale lordo, del commercio e degli investimenti stranieri. Il settore agricolo è un pilastro dell’economia polacca nel quale convergono i più promettenti segmenti di mercato. Tutte le forme di distribuzione organizzata sono presenti in Polonia, prevalentemente con investimenti tedeschi, francesi e britannici. Con un’economia in rapida crescita, il paese dispone di maestranze qualificate (a costi relativamente bassi) e, grazie all’armonizzazione della legislazione nazionale, costituisce un mercato interessante e con un basso fattore di rischio. Anche la Repubblica Ceca offre buone prospettive di rendimento per gli investitori stranieri, ha spiegato Bretislav Kalusek, Consigliere economico e commerciale dell’ambasciata di Parigi. Il paese fa registrare il secondo Pnl pro capite fra i nuovi membri Ue. La maggior parte del commercio avviene con paesi dell’Unione europea e gli investimenti stranieri, soprattutto tedeschi e olandesi, sono notevolmente aumentati nel corso degli ultimi 5 anni. Fra i paesi dell’Europa centrale, la Repubblica Ceca ha il più alto tasso pro capite di investimenti stranieri. Secondo la Commissione europea la Lituania sarà, fra i nuovi membri dell’Ue il paese con la più rapida crescita economica. Questa previsione è condivisa da tutti gli analisti di mercato. La grande distribuzione è in pieno sviluppo e si avvale di pochi operatori stranieri. Il grande potenziale del paese è costituito da una solida tradizione agricola e l’industria dei generi alimentari è già all’altezza degli standard Ue. “Fra i dieci nuovi stati membri, la Lituania è quello che presenta i minori costi operativi, pur disponendo di manodopera altamente qualificata”, ha affermato Raimonda Sadauskiene, direttore del Dipartimento investimenti dell’ente lituano per lo sviluppo. In Slovenia l’agricoltura svolge un ruolo di minore importanza agli effetti dell’economia nazionale: il settore più importante è indubbiamente quello zootecnico, per lo sviluppo del quale il paese dipende fortemente dalle importazioni. Boris Jez, direttore della Camera di commercio slovena – comparto produttori carni – ha spiegato che il paese ha adottato la legislazione Ue sulla qualità dei generi alimentari, con particolare riferimento alla tracciabilità dei prodotti animali. I maggiori operatori dell’industria alimentare Prime Food è il maggiore produttore di carni della Polonia. Ponendo un forte accento sull’igiene, la sicurezza e la qualità, la società ha fatto proprio il motto “servizi ai clienti dagli allevamenti alla tavola”. Con esportazioni pari a circa il 15% della produzione annua di alimenti freschi, surgelati o lavorati, Prime Food possiede uno dei maggiori allevamenti di suini del paese, cui si affiancano un impianto di macellazione ed uno di produzione. “Siamo fornitori esclusivi di Ahold per quanto riguarda le carni fresche confezionate con sistemi Case-ready e vendiamo i nostri prodotti ad altri importanti distributori”, ha spiegato Piotr Kissel, direttore dei controlli produzione. I tempi che intercorrono fra il taglio delle carcasse e il confezionamento sono ridotti al minimo per garantire un’elevata qualità microbiologica. La società vende i suoi prodotti in confezioni Map o sottovuoto per rispondere pienamente alle specifiche dei clienti, gestire in modo ottimale la catena del freddo e garantire prodotti omogenei e di qualità elevata. Uab Bioleva è un produttore di carni della Lituania che offre un’ampia gamma di prodotti di qualità ad un crescente numero di clienti. La società ha vinto numerosi premi ed ha iniziato recentemente ad esportare i propri prodotti in paesi dell’Ue. “Ci sentiamo perfettamente in grado di sfruttare le opportunità offerte dall’allargamento del mercato europeo e, in particolare, dalla collaborazione con la grande distribuzione”, ha affermato Raimondas Andrulionis, direttore esportazioni della società. I moderni sistemi di packaging ci permetteranno di raggiungere quest’obiettivo garantendo una presentazione ottimale, impatto sul consumatore, qualità elevata e originalità del design. Il Carnex Group è leader delle carni e pollame in Ungheria, un paese che, fra i 10 nuovi membri Ue, occupa il secondo posto per volume della produzione avicola ed in cui il consumo di carne è in forte crescita. L’ungheria è un importante esportatore di carni avicole nei paesi dell’Ue e la recente adesione contribuirà certamente a rafforzare questa tendenza. Carnex detiene una quota molto alta del mercato nazionale, specialmente per quanto riguarda carni d’oca e d’anatra. Ma il segmento è fa registrare una flessione della redditività, dovuta alla diminuzione dei prezzi al consumo. “Per incrementare la nostra competitività, tanto a livello nazionale che all’interno dell’Unione, dobbiamo puntare su specialità gastronomiche, come ad esempio i pasticci di fegato”, ha fatto osservare Eva Ambruszter, direttore commerciale di Carnex. Rokiskio Suris, una delle maggiori società lattiero-casearie della Lituania (28% del mercato locale); produce formaggi e burro di qualità ed esporta il 60% dei suoi prodotti, in gran parte negli Stati Uniti. Il suo impianto si basa sulla prassi degli “standard ottimali” ed ha ottenuto la certificazione di qualità Ue. Seguendo una politica legata all’identificazione dei marchi, la società confeziona i propri formaggi, specialmente quelli locali, in sacchi termoretraibili Cryovac. “La Lituania ha aderito all’Ue senza porre alcuna barriera al libero scambio, ma, anzi, fornendoci grandi opportunità commerciali”, afferma Laura Norkute, direttore esportazioni. “Il nostro principale obiettivo è rafforzare la nostra attuale quota di mercato nell’Ue, rispondendo rapidamente alla richiesta di prodotti e servizi da parte dei clienti”. La società slovena Mip (Meat Industry Primorska) è leader nell’industria delle carni, con un’ampia offerta di articoli freschi e lavorati. Quasi il 20% dei suoi prodotti è venduto nei paesi confinanti. Nel contesto dell’allargamento dell’Ue, l’obiettivo principale di Mip è incrementare le vendite di prodotti di prima qualità (prosciutti karst e mortadella) negli altri paesi dell’Ue, trovando una sua collocazione in un mercato altamente competitivo ed iniziando una collaborazione con i maggiori rappresentanti della grande distribuzione. La società, che sta sviluppando un affidabile sistema di tracciabilità, ha adottato le più recenti tecnologie Cryovac. “Dal punto di vista tecnico, i nostri impianti sono i meglio equipaggiati di tutta la Slovenia e rispondono a tutti gli standard Ue. Per garantire la continuità di questo ruolo di leader, intendiamo rafforzare la nostra collaborazione con Cryovac e adottare processi innovativi che ci permettano di rispondere alla domanda di mercato”, ha affermato Martin Kovac, Assistant Managing Director di Mip. Legislazione europea sui prodotti alimentari Con il recente allargamento, i dieci nuovi membri dell’Ue sono stati integrati nel sistema legislativo europeo, anche per quanto riguarda la disciplina sui prodotti alimentari. Produttori e distributori devono così adeguarsi a tutta una serie di disposizioni relative alla composizione dei materiali, ai processi, alla tracciabilità, all’etichettatura, alle garanzie di qualità ed al riciclaggio dei rifiuti. Nel corso degli anni, Cryovac ha acquisito un esteso know-how della legislazione europea in generale, e di quella più specifica sulle materie plastiche, ed offre soluzioni che tengono conto dei futuri sviluppi del settore. Per illustrare ai clienti dei 10 nuovi paesi membri gli aspetti tecnici e legali della legislazione europea, è stato organizzato uno speciale workshop, animato da Dario Dainelli, Director of Analytical and Regulatory Affairs di Sealed Air Cryovac. Da sempre Cryovac considera questa collaborazione con i clienti, parte integrante della propria offerta di servizi. Una fruttuosa collaborazione est-ovest A conclusione dell’incontro, Fabrice Roy, Executive Director Marketing Europe di Sealed Air Cryovac, ha fatto notare come il seminario abbia contribuito a un fruttuoso scambio di informazioni e messo in luce la volontà di promuovere l’integrazione dei 10 nuovi paesi nel grande mercato europeo. I prossimi anni saranno decisivi quanto alla creazione di formule di collaborazione fra industria e grande distribuzione: l’obiettivo non è soltanto rispondere al rapido incremento della domanda nei nuovi stati membri, ma, anche, permettere un’efficace distribuzione dei prodotti alimentari in ogni paese dell’Europa dei 25. Di fronte a questa sfida, Sealed Air svolgerà un ruolo chiave e, con la sua presenza globale e i suoi prodotti d’avanguardia, contribuirà allo sviluppo dell’industria alimentare.  
     
  <<BACK