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Notiziario Marketpress di
Mercoledì 17 Marzo 2004
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CONTROLLO DEI CONTI SOCIETARI: LA COMMISSIONE PROPONE UNA DIRETTIVA PER COMBATTERE FRODI E IRREGOLARITÀ |
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Bruxelles, 17 marzo 2004 - La Commissione europea ha proposto una nuova direttiva sul controllo legale dei conti nella Ue. Gli obiettivi di tale direttiva sono garantire che gli investitori e le altre parti interessate possano avere piena fiducia nell'esattezza dei conti controllati dai revisori e rafforzare la protezione nella Ue contro scandali quali quelli che hanno coinvolto di recente le società Parmalat e Ahold. La direttiva proposta chiarirebbe gli obblighi dei revisori legali dei conti e stabilirebbe alcuni principi etici per assicurarne l’obiettività e l’indipendenza, in particolare nei casi in cui le società di revisione forniscono ai loro clienti anche altri servizi. Introdurrebbe un obbligo di controllo esterno della qualità, garantirebbe un forte controllo pubblico sui revisori e migliorerebbe la cooperazione tra le autorità di regolamentazione della Ue. La direttiva consentirebbe di dare velocemente una risposta normativa a livello europeo in caso di nuovi sviluppi grazie all’istituzione di un comitato di regolamentazione per la revisione contabile composto dai rappresentanti degli Stati membri, che potrebbe adottare o modificare rapidamente le misure di esecuzione della direttiva stessa. La proposta prevede altresì l’uso dei principi di revisione internazionali (Isa) per tutti i controlli legali dei conti nella Ue e getta le basi per una collaborazione equilibrata ed efficace tra le autorità di regolamentazione degli Stati membri e quelle dei paesi terzi, come ad esempio lo statunitense Public Company Accounting Oversight Board (Pcaob). La proposta sarà ora inviata al Consiglio dei ministri della Ue e al Parlamento europeo ai fini della sua adozione nel quadro della cosiddetta procedura di codecisione. Il commissario responsabile del mercato interno Frits Bolkestein ha dichiarato quanto segue: “I revisori dei conti sono il nostro baluardo principale contro gli imbroglioni che falsificano i conti. Il caso Parmalat ci ha ricordato che cosa accade quando tale baluardo viene meno. Si distrugge la fiducia nell’informativa finanziaria e nei mercati. Se tale fiducia non viene ripristinata rapidamente, andranno persi investimenti, posti di lavoro e crescita. Non possiamo consentire che ciò accada. Nessuno è tanto ingenuo da credere che una direttiva possa fermare di colpo le frodi contabili – non si può abolire il crimine per decreto – ma la nostra proposta introdurrebbe maggiore rigore ed etica nel processo di controllo dei conti, potenziando la difesa cui si affidano tutte le economie di mercato. Nello stesso tempo eliminerebbe alcune restrizioni superflue in materia di proprietà e direzione delle società di revisione comunitarie e porrebbe le fondamenta per accordi intesi a limitare le formalità burocratiche imposte alle società di revisione europee operanti al di fuori della Ue.” Aiutare i revisori a resistere alle pressioni indebite dei manager Alcune delle disposizioni contenute nella direttiva proposta aiuterebbero i revisori a resistere a pressioni indebite da parte dei manager della società di cui stanno controllando i conti. Si prevede ad esempio che le società controllate istituiscano un comitato di audit, composto da membri indipendenti, con il compito di controllare il processo di audit e che comunicherebbe direttamente con il revisore senza passare per il management. Tale comitato selezionerebbe altresì il revisore e ne proporrebbe la nomina agli azionisti. Inoltre se una società revoca un revisore dovrebbe spiegare le ragioni all’autorità competente dello Stato membro interessato. Chiarire la catena di responsabilità La direttiva proposta istituirebbe inoltre una chiara catena di responsabilità nei casi in cui i conti di un gruppo di società sono controllati da più società di revisione situate in un ampio numero di paesi (come è successo nel caso Parmalat). La direttiva proposta dispone espressamente che il revisore del gruppo è pienamente responsabile per la relazione di revisione per quanto riguarda i conti consolidati del gruppo. In tal modo il revisore del gruppo sarebbe obbligato a verificare e documentare il lavoro degli altri revisori. Accrescere la qualità e la trasparenza del controllo dei conti L’introduzione dei principi di revisione internazionali (Isa) richiesta dalla proposta rafforzerebbe ed armonizzerebbe la qualità del controllo dei conti in tutta la Ue. Tali principi dovrebbero essere omologati dalla Commissione in collaborazione con gli Stati membri, dopo adeguata consultazione. Una formazione continua obbligatoria dei revisori aiuterebbe a garantire una buona conoscenza di tali principi. Inoltre tutti i revisori e tutte le società di revisione sarebbero obbligati a sottoporsi ad un controllo di qualità. Le società di revisione che controllano i conti di società quotate, banche o imprese di assicurazioni dovrebbero pubblicare annualmente relazioni di trasparenza, nelle quali forniscono un quadro della società stessa, della sua rete internazionale e dei servizi diversi dalla revisione da essa forniti. Tale relazione conterrebbe tra l’altro una dichiarazione sulla struttura di governo societario, una descrizione del sistema interno di controllo della qualità ed una attestazione della sua efficacia da parte dell’organo di amministrazione o di direzione della società di revisione. Potenziare il quadro normativo e la sua applicazione Altri elementi della proposta rafforzerebbero la vigilanza sui revisori. La direttiva proposta stabilirebbe criteri comuni per gli organi di vigilanza pubblici, prevedendo in particolare che debbano essere diretti e composti da persone esterne alla professione contabile ma comprendere un numero sufficiente di persone con esperienza e/o conoscenze di audit. A livello Ue la direttiva proposta istituirebbe un comitato di regolamentazione per la revisione contabile composto dai rappresentanti degli Stati membri, che consentirebbe di adottare rapidamente misure dettagliate di esecuzione della direttiva o di modificarle nonché di monitorare in permanenza i nuovi sviluppi e di reagirvi. La proposta definisce un modello per la cooperazione tra le autorità competenti degli Stati membri sulla base del principio del “controllo del paese d'origine" - in altre parole le autorità di regolamentazione del paese dove è stabilita una società di revisione si assumerebbero la piena responsabilità della sua vigilanza e su tale base la società potrebbe lavorare in tutta la Ue. Tuttavia i singoli revisori dovrebbero dimostrare la loro competenza e la conoscenza della legislazione dello Stato membro in questione prima di potervi eseguire controlli legali dei conti. La direttiva proposta istituirebbe altresì procedure per lo scambio di informazioni tra gli organismi di vigilanza degli Stati membri nel quadro di indagini. Per gettare le basi per una migliore collaborazione con gli organismi di vigilanza di paesi terzi come lo statunitense Public Company Accounting Oversight Board, la direttiva proposta consentirebbe la collaborazione con detti paesi, che sia fondata su basi di reciprocità e sul principio del "controllo del paese di origine". Nuove opportunità per le società di revisione Infine, oltre a colpire con durezza le pratiche scorrette e le negligenze, la proposta offrirebbe nuove opportunità alla stragrande maggioranza dei revisori, che sono onesti, coscienziosi e competenti. Consentirebbe ad esempio ai revisori di uno Stato membro qualsiasi di essere proprietari e di dirigere società di revisione in tutti gli altri Stati membri. Ciò agevolerebbe l’integrazione delle società di revisione europee e contribuirebbe all’apertura del mercato. Il testo completo della proposta è disponibile al seguente indirizzo Internet: http://europa.Eu.int/comm/internal_market/en/company/audit/index.htm
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