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Notiziario Marketpress di Giovedì 21 Aprile 2005
 
   
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  DA UNA RELAZIONE EMERGE CHE IL DISAVANZO FINANZIARIO EUROPEO È UNO DEI PRINCIPALI OSTACOLI ALL'INDUSTRIA BIOTECNOLOGICA  
   
  Bruxelles, 21 aprile 2005 - Da una recente relazione che opera un confronto tra lo situazione dell'industria biotecnologica europea e quella statunitense è emerso che la mancanza di accesso ai finanziamenti rappresenta l'ostacolo maggiore per le società biotecnologiche su questa sponda dell'Atlantico. La relazione, pubblicata dalla società di consulenza in materia di biotecnologia Critical I, è la prima di questo genere a utilizzare una definizione unica di biotecnologia per consentire un confronto reale fra paesi. Benché vi siano alcune tendenze positive, nel complesso i risultati dimostrano che l'Europa ha ancora molto da fare per mettersi al passo con gli Stati Uniti. Nella relazione si afferma ad esempio che: "[S]e Europa e Stati Uniti hanno lo stesso numero di società [biotecnologiche], l'industria americana impiega il doppio del personale, spende quasi il triplo in ricerca e sviluppo [e] conta capitali di rischio tre o quattro volte maggiori". La relazione offre una definizione di ciò che viene chiamato "società europea di élite" - un'impresa piuttosto grande, in costante crescita e con investimenti continui in ricerca e sviluppo (R&s). "Le società europee di élite possono competere con le imprese americane quanto a finanziamenti, personale impiegato e obiettivi", afferma John Hodgson, direttore di Critical I. "Il problema è semplicemente che non ce ne sono abbastanza". Lo studio conclude che il disavanzo finanziario è probabilmente l'ostacolo maggiore per le industrie biotecnologiche, soprattutto la mancanza di finanziamenti adeguati nelle fasi avanzate del ciclo economico, con il conseguente fallimento di molte società dopo un periodo di attività compreso fra i tre e i cinque anni. Secondo Johan Vanhemelrijk, segretario generale dell'associazione delle industrie biotecnologiche Europabio, un elemento chiave per affrontare tale disavanzo finanziario è la risposta a livello comunitario. "È essenziale che l'Unione europea, ad esempio la [Banca europea per gli investimenti] e il [Fondo europeo per gli investimenti], rifletta sulle modalità con cui attualmente si stimola il mercato a investire nell'innovazione", ha affermato. Ci sono alcuni segnali positivi per quanto riguarda il settore europeo delle biotecnologie. Benché il settore in Europa occupi meno personale e produca meno utili, l'Europa possiede un numero maggiore di società biotecnologiche rispetto agli Stati Uniti, e oggi crea ogni anno molte più nuove società di quanto non avvenga nel territorio del suo principale concorrente. Tuttavia il crescente divario negli investimenti per la ricerca - essenziali per la creazione di nuovi prodotti e nuovi mercati - è motivo di non poca preoccupazione per la Commissione. Intervenendo al forum mondiale sulle scienze naturali Biovision, tenutosi a Lione il 14 aprile scorso, il Commissario responsabile di Imprese e industria Günter Verheugen ha sottolineato che, mentre nel 1990 l'Europa investiva nella ricerca farmaceutica il 50 per cento in più rispetto agli Usa, entro il 2001 la situazione si è invertita, con gli investimenti americani che superano del 40 per cento quelli europei. "Non dobbiamo sottovalutare la portata di questo crescente divario. Tralasciare la ricerca e sviluppo nel campo delle scienze della vita avrà pesanti conseguenze sociali ed economiche per l'Europa", ha dichiarato il Commissario. "Non voglio drammatizzare eccessivamente la situazione, ma è venuto il momento di invertire la tendenza e liberare il potenziale europeo. Sono convinto che il settore delle biotecnologie possa svolgere un ruolo importante nello sviluppo economico europeo, e non voglio che continui a restare indietro in termini di competitività globale". "Per quanto mi concerne, è mia intenzione ricorrere ad ogni strumento a disposizione della Commissione per [ ] garantire che le società europee siano all'avanguardia nello sviluppo e nellapplicazione delle biotecnologie", ha concluso il Commissario. Http://www.europabio.org/events/biovision/criticali%20studybiotech-europ.pdf  
     
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