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Notiziario Marketpress di Venerdì 22 Aprile 2005
 
   
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  UN PELLEGRINAGGIO STRAORDINARIO VERSO L’HIMALAYA PER RAGGIUNGERE LE FONTI SACRE DEL GANGE, TRA INCONTRI, SCOPERTE E RICORDI: SABATO 23 APRILE GIUSEPPE CEDERNA RACCONTA “IL GRANDE VIAGGIO”  
   
  “Anche un viaggio nasce, cresce, invecchia e poi muore. Ma appena nato è già grande. Capace di usare la testa, di farci e disfarci a suo piacimento. Fra un’ora il nostro viaggio, dopo mesi di gestazione, vedrà finalmente la luce. Ci riconoscerà? Assomiglierà almeno un pò anche a noi? Ci vorrà bene? Ci aspettiamo grandi cose da lui”. Sabato 23 aprile alle ore 21 nell’Auditorium comunale di via Montenero a Gorgonzola, Giuseppe Cederna, su invito della Biblioteca Comunale, racconta “Il grande viaggio” ispirato all’omonimo libro (edizioni Feltrinelli).  Strana cronaca di un viaggio. E di altre storie, tutte che portano in India, sull’Himalaya, alla sorgenti del Gange, il fiume sacro della cultura indiana. Tutto mischiato, sottovoce, sorridendo, faticando, in mezzo a scoperte sorprendenti, dalla capitale infame alle vette della grande montagna. Ad occhi sgranati, in treno, jeep e a piedi, nel traffico disumano di Delhi e sulle strade di montagna che portano in cima al mondo, ai piedi di una grande diga o al mercato dei mercati, al crematorio dei bambini o sottoterra, ma vivi. E poi l’epica: le storie del Mahabharata raccontate dalle guide indiane o i miti indù, tra un passato remoto infinitamente lontano e un caos assolutamente contemporaneo. E i ricordi di casa, i sogni, tutto quello che scopri e quello che ti manca. Giuseppe Cederna, piano, quasi sottovoce, con ironia, ci accompagna per mano, senza paura delle contraddizioni del viaggio e dei pensieri, degli odori e dei dispiaceri. “Il grande viaggio” è una storia, un racconto in cui si fondono lo stupore del cammino dentro una natura che ancora si manifesta come ignota e miracolosa (le cime, gli dei che le abitano, le acque purificatrici dei fiumi, il trotto di un leopardo), gli incontri straordinari (con nomadi ed eremiti ma anche con i movimenti che si battono contro le grandi dighe e per la conservazione degli equilibri naturali), la riconquista – proprio attraverso il filtro della distanza – di una dolcissima vicinanza al sé più profondo e alle immagini dell’infanzia (i monti della Valtellina, la casa di famiglia, la figura del padre che torna per un simbolico passaggio di testimone). www.comune.gorgonzola.mi.it    
     
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