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Notiziario Marketpress di
Martedì 26 Aprile 2005
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UNIONCAMERE TOSCANA: “CREDITO E FINANZA PER LE IMPRESE ARTIGIANE: QUALI PROSPETTIVE ?” |
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Firenze, 26 aprile 2005 - Anche quest’anno Unioncamere Toscana ha organizzato, nell’ambito della Mostra Internazionale dell’Artigianato, un evento convegnistico di respiro nazionale. Dopo il grande interesse suscitato dall’Assise degli Amministratori camerali del settore artigiano dello scorso anno, l’iniziativa si proponeva di approfondire, anche alla luce della prossima entrata in vigore degli accordi interbancari “Basilea 2”, le problematiche del comparto artigiano legate al credito per le aziende. “La possibilità di accesso al credito, il costo dei finanziamenti ed il ruolo dei Consorzi Fidi”, sono solo alcune delle tematiche che sono state sviluppate nel corso del convegno che, rivolto alle aziende artigiane, ha viste coinvolte le Associazioni regionali di categoria del settore, Unioncamere italiana, Artigiancassa nazionale e Fedart-fidi. “L’attività di valutazione del merito creditizio costituisce uno dei momenti tipici dell’operatività bancaria, implicando un’analisi della capacità della controparte, di rimborsare il credito ricevuto. Basilea 2 cambierà fortemente la metodologia fin oggi utilizzata con l’introduzione dei cosiddetti rating, che legheranno il costo del denaro alla rischiosità dell’impresa.” - Dice tra l’altro Pierfrancesco Pacini, Presidente di Unioncamere Toscana, in ordine al tema dibattuto - “Le insolvenze, oggi rientrano nella fenomenologia degli eventi non rari e costituiscono per il sistema creditizio un tema assolutamente prioritario, in particolare in questo periodo. I dati in nostro possesso sull’andamento economico dell’artigianato toscano, curati dall’Osservatorio Regionale di cui Unioncamere Toscana fa parte, mostrano un quadro tutt’altro che incoraggiante. La caduta del fatturato nel 2004 è risultata piuttosto consistente -4,7%, e superiore a quella registrata negli anni precedenti: -4,2% nel 2003 e -3,3% nel 2002. La spinta recessiva del fatturato interessa nel 2004 i settori manifatturieri (-6,5%), soprattutto quelli afferenti al sistema moda (-11,0%), ma hanno perso in modo significativo sia i servizi (-2,6%) sia l’edilizia (-1,3%) settore quest’ultimo che aveva svolto finora una funzione anticiclica. Tali riduzioni in prospettiva creditizia, fanno riflettere perché, possono ridurre il cash flow utilizzato al fine di rimborsare i prestiti contratti”.
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