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Notiziario Marketpress di
Mercoledì 27 Aprile 2005
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UN ECONOMISTA SOSTIENE CHE GLI EUROPEI DOVREBBERO LAVORARE DI PIÙ |
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Bruxelles, 27 aprile 2005 - L'ostacolo maggiore alla crescita economica europea è la scarsa partecipazione della forza lavoro, ha dichiarato un funzionario del Fondo monetario internazionale (Fmi). L'europa deve impegnarsi al fine di coinvolgere della forza lavoro i giovani, le persone di età superiore ai 50 anni e le donne, ha ribadito David Robinson, vicedirettore per la ricerca all'Fmi, in un intervento in occasione di una conferenza organizzata dalla Commissione europea il 20 e 21 aprile. "La chiave del progresso è a livello nazionale", ha osservato David Robinson durante il forum di due giorni che ha riunito economisti e politici di tutto il mondo nel tentativo di studiare soluzioni volte a potenziare la crescita economica dell'Unione europea. Secondo David Robinson, non è difficile spiegare il motivo per cui gli europei hanno un Pil pro capite inferiore del 30 per cento a quello degli Stati Uniti. La motivazione consiste in un numero minore di ore di lavoro, in settimane lavorative più brevi e in giorni di vacanza più numerosi rispetto ai lavoratori statunitensi. Tutti gli oratori presenti alla conferenza hanno convenuto che occorre aumentare gli investimenti sia nell'istruzione sia nella ricerca e sviluppo (R&s), allo scopo di colmare il divario economico e organizzare l'economia tenendo conto di un futuro caratterizzato da una popolazione in progressivo invecchiamento mantenuta da un numero inferiore di lavoratori. Secondo l'ex Primo Ministro danese Poul Nyrup Rasmussen, una soluzione potrebbe essere l'impegno di ogni Stato membro di investire l'uno per cento in più in ciascuna delle aree coperte dall'Agenda di Lisbona nel corso dei prossimi quattro anni. Poul Nyrup Rasmussen si è espresso in modo estremamente positivo riguardo al modello scandinavo che prevede il sovvenzionamento da parte dello Stato dei costi di assistenza all'infanzia. "Gli investimenti elevati nella cura dei figli garantiscono un alto tasso di partecipazione alla vita lavorativa e ovviano al problema dell'invecchiamento, consentendo alle coppie di avere figli e di conciliare la vita familiare con quella lavorativa", ha affermato. Secondo il Vicepresidente dell'Unione europea Gunter Verheugen, la risposta sta nella ricerca e sviluppo e nell'innovazione. Più ci si concentra sulla ricerca e sull'innovazione, più cresce la competitività delle società europee sul mercato mondiale, sostiene Gunter Verheugen. "Non possiamo competere con la Cina con un livello inferiore delle retribuzioni [ ], di conseguenza dobbiamo essere migliori, non necessariamente meno costosi [ ]. Non riusciremo mai a offrire il prodotto migliore se non investiamo nella ricerca e sviluppo", ha dichiarato. Come hanno osservato molti oratori, sempre più posti di lavoro per personale non qualificato vengono esternalizzati verso paesi al di fuori dell'Unione, in cui la manodopera è meno cara. Ne consegue che il mercato degli impieghi qualificati è destinato ad espandersi, e pertanto è essenziale che gli europei inizino già da ora a prepararsi a coprire la domanda futura di personale qualificato. In base ai dati presentati da John Fitz Gerald dell'Economic and Social Research Institute di Dublino, ogni grado di istruzione superiore al livello primario è un passo in più che ci allontana dalla futura disoccupazione. "Non si tratta soltanto di moltiplicare i posti di lavoro per personale non qualificato; è meglio aumentare il livello di istruzione allo scopo di ridurre l'offerta di manodopera non qualificata", ha concluso John Fitz Gerald. Per maggiori informazioni sulla politica per la crescita e l'occupazione della Commissione europea consultare: http://europa.Eu.int/growthandjobs/index_en.htm
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