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Notiziario Marketpress di
Giovedì 28 Aprile 2005
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ANTONIO ZUCCHI NUOVO PRESIDENTE DEGLI INDUSTRIALI ORAFI ITALIANI |
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Milano, 28 aprile 2005 - Lo scorso 21 aprile a Milano l'Assemblea ed il Direttivo della Federorafi (Federazione Nazionale Orafi Gioiellieri Fabbricanti)* hanno nominato all'unanimità, Antonio Zucchi Presidente degli industriali orafi italiani. Antonio Zucchi, imprenditore orafo di Arezzo e Presidente della Unoaerre Spa, azienda leader nel comparto dei preziosi, succede ad Alessandro Biffi. Il nuovo vertice degli orafi italiani per il triennio 2005-2007 è quindi completato da: Carlo Bernardi (Chrysos Spa), Alessandro Biffi (I.f.j. Srl), Dario Bonauguri (Bonor Srl), Giuliano Chini (Fratelli Chini Srl), Giorgio Costa (Fibo Spa), Carlo Fabbroni (Eurocatene Srl), Siro Gerla (Gerla Luciano Snc), Luigi Marostica (Karizia Spa), Luciano Mattioli (Antica Ditta Marchisio Gioielli Spa), Angelo Mori (Centoundiciaerre Spa), Matteo Rigon (Superoro Spa), Agostino Roverato (Vior Spa), Dimitri Stella (Stella Spa), Marco Stocchi (S.i.l.o. Spa) e Marilisa Zen (Silmar Spa). Vice presidenti sono stati nominati: Alessandro Biffi, Dario Bonauguri ed Agostino Roverato. Il neo Presidente Zucchi, nel ringraziare il suo predecessore Biffi per le importanti iniziative messe in atto ed i significativi risultati ottenuti, ha sottolineato come la difficile situazione del comparto renda necessario focalizzarsi su alcune priorità. Prima fra tutte, lo sviluppo di sinergie e la progettazione di iniziative a tutti i livelli, per proseguire nella incessante attività di pressione e di sensibilizzazione delle Autorità nazionali, comunitarie ed internazionali. "In momenti così delicati, in cui risulta complessa l'interpretazione di un mercato in continua evoluzione, - secondo Antonio Zucchi - le Associazioni devono fare un ulteriore sforzo di sintesi e di progettualità, per fare fronte comune e ridare slancio al comparto. Ma per ottimizzare le risorse ed il tempo, è anche necessario che Governo, Regioni ed Autorità locali definiscano al più presto pochi, efficaci e condivisi strumenti per la salvaguardia e per la promozione del made in Italy. A questo riguardo, per esempio, è indispensabile che la Commissione europea approvi, in tempi brevi, il Regolamento per l'introduzione dell'obbligatorietà del marchio di origine anche per i prodotti orafi-gioiellieri e che sostenga con maggiore coraggio il principio di un'effettiva reciprocità nelle trattative Wto per l'accesso ai mercati terzi, in vista della Conferenza interministeriale di Hong Kong". Altro tema caldo riguarda i doppi controlli cui vengono sottoposti, in molti Paesi della Comunità, i gioielli italiani prima della loro commercializzazione, impedendone, di fatto, la libera circolazione all'interno dell'Unione Europea. "A questo proposito, l'esposto italiano contro i doppi controlli è stato sostanzialmente rigettato dalla Commissione europea. Con il Ministero delle Attività Produttive, stiamo comunque mettendo a punto nuove azioni per cercare di eliminare queste forme di protezionismo. Anche su questo fronte Federorafi intende profondere il massimo impegno per sostenere il sistema orafo manifatturiero italiano e ricevere delle risposte adeguate".
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