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Notiziario Marketpress di Lunedì 02 Maggio 2005
 
   
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  CONSIGLIO GENERALE: LA FEDERLAZIO DISCUTE CON PIERO MARRAZZO SUL FUTURO DELLA REGIONE  
   
  Roma, 2 maggio 2004 - “L’incontro di oggi – ha dichiarato il Presidente della Federlazio Massimo Tabacchiera, nel corso del Consiglio Generale dell’Associazione, svoltosi oggi presso l’Atahotel Villa Pamphili alla presenza di Piero Marrazzo – è un’occasione per rappresentare al neo presidente della Regione il mondo che ci esprime, una piccola parte del quale è oggi seduta qui in platea, ma che è formato da qualche migliaio di operosi imprenditori disseminati su tutto il territorio regionale”. “Ciò di cui le nostre imprese sentono veramente la mancanza in questo paese, prima ancora che di infrastrutture migliori e servizi più funzionali, è di un diverso atteggiamento complessivo nei loro confronti da parte del mondo istituzionale, è di una convergenza da parte di tutti gli attori intorno a quelli che devono essere il ruolo, la funzione e le prospettive della Pmi.” “Mentre nell’ultimo ventennio le grandi imprese hanno proceduto sul piano inclinato di una profonda crisi strutturale, arretrando rispetto ai concorrenti stranieri, subendo vere e proprie emorragie sul piano dell’occupazione, uscendo da interi settori strategici e così via, le Pmi sono state invece quelle che hanno retto sui mercati globali, hanno non soltanto mantenuto ma anche incrementato i livelli occupazionali, hanno dato il maggior contributo al riequilibrio della bilancia commerciale del paese.” “Credo che tutti, e le istituzioni pubbliche in primo luogo, debbano prendere atto del ruolo sussidiario che l’iniziativa privata ha svolto nei confronti delle manchevolezze e delle disfunzioni di quella pubblica e del contributo che le Pmi hanno dato e continuano a dare alla coesione sociale e alla costruzione di quel tessuto connettivo che tiene insieme una comunità. Cosa sarebbero un paese o una regione dove fossero assenti questi elementi costitutivi della trama sociale? Cosa sarebbe un paese nel quale fossero deboli queste organizzazioni produttive che ancora continuano a dare occupazione, che creano indotto sul territorio e che su questo stesso territorio investono e reinvestono contribuendo in maniera determinante alla sua crescita economica, sociale e civile? Non è forse questa la prima forma di responsabilità sociale che, peraltro, le Pmi già implicitamente adottano da tempo immemorabile?” “Dall’altro lato, noi possiamo dire in tutta onestà che, al di là delle dichiarazioni di circostanza, le istituzioni si siano sempre adoperate per costruire un ambiente favorevole alla crescita e allo sviluppo della Pmi?” Piuttosto noi abbiamo la sensazione – ma vorremmo dire la certezza – che nelle grandi opzioni strategiche di questo paese, le Pmi continuino ad essere considerate ‘figlie di un dio minore’ i cui interessi sacrificare sull’altare dei poteri forti.” “Noi ci troviamo oggi in uno di quei passaggi in cui anche agli amministratori regionali si impone una rivoluzione mentale che faccia guardare alle Pmi come al soggetto intorno al quale ricomporre il mosaico della nostra comunità regionale. E’ infatti soprattutto la Pmi che produce valore, fa occupazione, reinveste nel territorio, crea coesione sociale e, dunque, chi più di lei contribuisce alla crescita del territorio? Puntare sulla piccola e media impresa significa quindi puntare sullo sviluppo di tutto il territorio.” “Se dunque la nuova Amministrazione regionale intenderà muovere da questi presupposti; se saprà mettere la questione Pmi al centro della sua Agenda politica; se saprà individuare anche le personalità giuste alla guida degli assessorati, che dovranno sapersi raccordare con le Pmi, e con chi le rappresenta in modo esclusivo, e non soltanto con il mondo della grande impresa; se dunque essa riuscirà a non cedere alla “seduzione” esercitata dai richiami di quest’ultima; allora non sarà difficile trovare con le Pmi le giuste sinergie nel più profondo spirito di collaborazione.” “Da ultimo 3 suggerimento per la nuova Giunta regionale. Il primo. Occorre applicarsi a produrre quella che rappresenta forse la risorsa strategica più scarsa nel nostro paese ed anche della nostra regione: la capacità di creare tessuto connettivo, network funzionali, reti relazionali tra gli attori economici e tra questi e gli attori istituzionali. Il secondo suggerimento guarda al tema della crescita dimensionale delle imprese che a nostro avviso dovrà essere il leit motiv delle politiche di sviluppo per gli anni a venire e al quale la Regione dovrà dedicare grande impegno, anche mettendo a punto misure che agevolino i processi di fusione tra le Pmi, rinforzando ulteriormente le azioni già previste in questo senso dal Governo.” Terzo e ultimo suggerimento: compiere scelte strategiche coraggiose, che sappiano puntare decisamente in una determinata direzione se si ritiene che là possano esservi benefici maggiori in termini di sviluppo complessivo. Inoltre .Adottare una visione moderna e integrata dello sviluppo locale e comprendere fino in fondo l‘importanza di mettere insieme in un’unica prospettiva di sviluppo industria tradizionale e settori dei servizi come ad esempio il turismo. In questo senso occorre anche pensare alla possibilità di procedere ad un aggiornamento della legge regionale sui distretti industriali e con l’occasione anche quella sui consorzi Asi. La legge sui distretti, lungamente attesa in questa regione, ha indubbiamente svolto una funzione importante per il territorio. Oggi però occorre assecondarne la naturale evoluzione verso una forma che ne allarghi i confini fisici, se del caso, all’intero territorio regionale, e nel contempo ne stemperi l’originale connotazione un po’ troppo manifatturiera per renderla compatibile anche con l’odierna economia dei servizi.” “In conclusione la Federlazio dichiara tutta la sua disponibilità a non far mancare al nuovo Presidente e alla sua Giunta, laddove fosse richiesto, il proprio contributo di proposte, di idee, di esperienza e dichiara altresì l’intenzione di proseguire nell’esperienza dell’Osservatorio sull’attività della Regione portata avanti nella precedente Consigliatura.” “Faremo tesoro dell’esperienza acquisita – conclude il presidente Tabacchiera – per migliorare lo strumento e per valorizzarlo ulteriormente, magari aprendolo anche ai contributi di altre realtà associative che vorranno insieme a noi monitorare l’attività della Regione a favore delle Pmi.”  
     
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