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Notiziario Marketpress di Lunedì 02 Maggio 2005
 
   
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  VOGLIA DI ORIENTAMENTO ALL’INFODAY DELL’UNIVERSITA’  
   
  Pavia, 2 maggio 2005 - Da Lecce a Bolzano, da Napoli a Sondrio, la prospettiva di indossare i panni dello studente universitario per un giorno ha colpito l’interesse dei ragazzi di tutta Italia. Certamente, i numeri dell’Infoday dell’Università di Pavia, che è stato organizzato dal Centro Orientamento di Ateneo mercoledì 27 aprile, parlano soprattutto di nord Italia, di Lombardia, Liguria e Piemonte, ma le sorprese date da diversi ragazzi provenienti da città lontane non sono mancate. Sui circa 1500 partecipanti alla giornata di orientamento, almeno la metà giungono da città non più distanti di trecento chilometri da Pavia, ma una buona fetta si è invece ritrovata nei cortili dell’Ateneo, anche arrivando da ben più lontano. Che cosa spinga così tanti ragazzi a mettersi in viaggio per partecipare ad una giornata comunque impegnativa è la domanda forse più interessante. Certamente, saltare un giorno di scuola non dispiace a nessuno, ma la realtà è forse più complessa: il tema dell’orientamento alla scelta universitaria e, in prospetttiva, alle possibilità di lavoro sono oggi molto più presenti nei ragazzi di quanto non lo fossero in passato. Per dirla con uno slogan, c’è voglia di orientamento. Le ragioni possono essere molte, come sostengono gli esperti del C.or.: la sempre magggiore sensibilizzazione verso il problema della ricerca del lavoro; la voglia e la possibilità di realizzarsi anche affrancandosi dalle tradizioni professionali di famiglia; e soprattutto l’interesse per una università e una città che “capiscano” e accolgano le esigenze degli studenti. Infine, ed è questa una osservazione di merito, le indicazioni che arrivano dalla distribuzione dei ragazzi per le varie facoltà segnalano che le aree di interesse sono molte e molto diversificate. Non solo le classiche medicina, economia e giurisprudenza, ma anche gli emergenti corsi di Comunicazione e Biotecnologie. E analizzando questa distribuzione si colgono, ad un livello più profondo, ancora altri aspetti. Il più interessante è senz’altro quello che vede l’Università di Pavia, snella e reatttiva di fronte ai cambiamenti della didattica (occorsi con la riforma, ma anche con il mutamento degli scenari economici), come un “organismo” capace di proporre nuove strade di studio e di lavoro, anche all’interno delle strutture didattiche più tradizionali. Per esempio, i circa 200 ragazzi che hanno seguito le lezioni di medicina, hanno potuto conoscere meglio anche le nuove lauree triennali attraverso la testimonianza diretta di operatori del settore. Gli studenti hanno potuto entrare incontatto con il vairegato settore delle professioni sanitarie che comprende figure professionali inedite e immediatamente spendibili nel mercato del lavoro. Non solo si è data sostanza all’immagine del medico comunemente intesa, ma dall’ortottista alla dietista, dal tecnico della prevenzione nell’ambiente e nei luoghi di lavoro al tecnico di laboratorio biomedico si è dato conto di tutte professioni in ambito sanitario che oggi richiedono una laurea e verso le quali gli studenti delle scuole superiori giunti all’Infoday sembrano aver mostrato particolare interesse e curiosità. Per gli amanti delle statistiche, in complesso circa la metà degli iscritti all’Infoday dell’Università di Pavia ha avuto informazioni sulla giornata tramite la scuola, circa il 15% dal web (siti internet, mailing list, etc.); il 10% dal passaparola tra amici e conoscenti e soltanto il 2-3% dalla stampa e dalla radio. Un segno dei tempi sui mutamenti dei mass media. Ma un segno anche della maturità dei giovani che dimostrano di avere interessi non omologati ma distribuiti su tutti i campi del sapere. Le aule in cui si svolgevano lezioni di storia dell’arte sono rimaste gremite per tutta la mattina e il numero di ragazzi che ha frequentato le lezioni del Cim (Comunicazione Interculturale e Multimediale) è stato notevole per un corso relativamente nuovo (più di 70 partecipanti). Naturalmente, l’interesse per le facoltà di area medico-sanitaria (circa 200), per economia (110) e per il polo di ingegneria (intorno ai 150 ragazzi) ha confermato le attese degli organizzatori: “Accanto alla conferma del grande prestigio di cui gode l’Università di Pavia”, afferma Laura Pagani, Presidente del Centro Orientamento, “soprattutto per le aree scientifiche, si è avuto anche il grande interesse per il settore umanistico, che non si è dimostrato per nulla in crisi, almeno da noi. Questo è il risultato di una politica di qualità che l’Ateneo pavese ha sempre perseguito, sia per le lauree di primo livello, sia per le specialistiche”. Visto il successo e l’interesse, il 19 luglio prossimo si rilancia con “Porte Aperte” che avrà una particolare attenzione alle lauree magistrali.  
     
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