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Notiziario Marketpress di Lunedì 02 Maggio 2005
 
   
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  GLI ITALIANI AFFETTI DA MALATTIE GASTROINTESTINALI SONO QUASI 10 MILIONI  
   
  Milano, 2 maggio 2005 - La Fimad (la Federazione Italiana Malattie dell’Apparato Digerente che riunisce 3.940 medici tra Gastroenterologi e Endoscopisti ospedalieri e non) lancia il campanello d’allarme e chiede un intervento concreto al Governo per proporre un piano di azione basato sulla prevenzione primaria, sulla diagnosi precoce e sul reengineering ospedaliero. La diffusione delle malattie dell’apparato digerente riguarda un numero sempre crescente di italiani. Oggi, in Italia sono, infatti, quasi 10 milioni le persone che risultano affette da patologie gastrointestinali. Non solo. Sul piano epidemiologico le Malattie dell’Apparato Digerente (che comprendono tutte le malattie come le malformazioni, le degenerazioni, le infiammazioni e i tumori interessanti l’apparato digerente e gli organi annessi come fegato, vie biliari e pancreas) rappresentano la seconda causa di morte (82.127 italiani deceduti, il 14,7% del totale dei decessi). Il tumore al colon retto rappresenta, in particolare, la seconda causa di morte per tumore nel nostro Paese (12.384 italiani deceduti, il 7,5% del totale dei decessi per tumore) dopo i tumori della trachea, dei bronchi e dei polmoni, ma diventa la prima (il 21,7% dei decessi) se i decessi riguardano solamente i tumori dell’apparato digerente. Il tumore allo stomaco è la quarta forma tumorale per decessi in Italia (il 6,7% del totale dei decessi per tumore), ma raggiunge la seconda posizione se i decessi riguardano solamente i tumori dell’apparato digerente (il 19,3% dei decessi). Ogni anno, sono, inoltre, 1.604.055 gli italiani ricoverati per malattie dell’apparato digestivo: dato, questo, che colloca le malattie gastroenteriche come prima causa di ricovero in Italia. In termini di “giornate di degenza”, sono impiegate 9.672.210 giornate dagli italiani ricoverati per malattie collegate all’apparto digerente (su un totale nazionale di 70.469.725 giornate complessive, che rappresenta il 13,72% sul totale). Suddividendo il numero di ricoverati per malattie dell’apparato digerente, nel 2002, la maggior parte si riferisce alla fascia di età tra i 65 anni e oltre con 372.118 ricoveri (40% dei ricoverati). In seconda posizione quella tra i 45 e i 59 anni (19% sul totale con 180.702). Seguono poi la fascia di età compresa tra i 25 e i 44 anni (17,8%), quella tra i 60 e i 64 anni e da 1 a 14 anni entrambi pari all’8%. Agli ultimi posti troviamo il gruppo dai 15 a 24 anni (6%) e quello con meno di 1 anno (1,2%). Questa è la fotografia della Gastroenterologia in Italia scattata da Fimad (la Federazione Italiana Malattie Apparato Digerente che raggruppa le tre società scientifiche Aigo, Sied e Sige che operano nella Gastroenterologia e nell’Endoscopia, con un totale di 3.940 medici tra Gastroenterologi ed Endoscopisti ospedalieri e non). <­>. Tra le malattie digestive di grande impatto sociale vi sono sicuramente le neoplasie del colon, i tumori dello stomaco e dell’esofago, le epatititi croniche, virali, alcoliche e metaboliche. Ma anche le cirrosi e l’ulcera gastroduodenale con le così frequenti complicanze emorragiche, le pancreatiti e le pancreopatie in genere; le calcolosi biliari; le gastriti croniche, e, più in generale, le malattie infiammatorie croniche intestinali. La sindrome dell’intestino o colon irritabile è, per esempio, il disordine più frequente dell’apparato digerente e, in Italia, interessa, allo stato attuale, il 25% circa della popolazione. Molte di queste patologie vengono oggi trattate con l’Endoscopia Digestiva terapeutica. La più frequentemente eseguita è stata la asportazione di lesioni polipoidi del retto-colon (57.888 polipectomie) che, con la nuovissima tecnica della mucosectomia, si attua anche su tumori superficiali che fino a qualche anno fa richiedevano interventi chirurgici demolitivi. A seguire la emostasi endoscopica a livello dell’esofago, stomaco, duodeno e colon (le 23.766 endoscopie in emergenza urgenza quasi tutte per sanguinamento acuto hanno reso solo aneddotico il ricorso alla chirurgia d’urgenza in queste situazioni). L’endoscopia bilio-pancreatica (in 48.967 pazienti) più frequentemente eseguita è stata la rimozione dei calcoli biliari, in alternativa o in associazione alla colecistectomia chirurgica (29.278 endoscopie), seguita dal posizionamento di stent biliari o pancreatici con finalità palliativa (10.561 endoscopie), anche in questo caso più spesso in alternativa che in preparazione ad un intervento chirurgico.  
     
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