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Notiziario Marketpress di Mercoledì 04 Maggio 2005
 
   
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  RINGIOVANIRE LO SGUARDO CON TECNICHE POCO INVASIVE E RECUPERI POST OPERATORI VELOCI, SENZA RICORRERE A UNA CHIRURGIA AGGRESSIVA  
   
  La Blefaroplastica - tecnica chirurgica che risolve l’aspetto di uno sguardo stanco dovuto all’eccesso di pelle delle palpebre e di grasso delle borse perioculari - oggi trova nell’utilizzo del laser la sua tecnologia migliore. L’utilizzo del laser Co2 al posto del bisturi tradizionale permette di operare la palpebra inferiore dall’interno senza lasciare cicatrici evidenti sulla cute e il recupero post operatorio risulta più rapido rispetto alla tecnica tradizionale essendo ridotto l’edema e la presenza di ematomi. Nel caso fosse necessario spianare le residue sottili rughe della palpebra inferiore si esegue un delicato resurfacing della cute con il laser Co2 o con il laser ad Erbium. Il dott. Claudio Lucchini – medico chirurgo di Milano specialista in oculistica, direttore e organizzatore del “Terzo Corso Multidisciplinare di Laser Chirurgia Oftalmoplastica ed Estetica” - ha sviluppato questa nuova tecnica, lavorando sempre a stretto contatto con i colleghi plastici e dermatologi e mettendo a disposizione la sua esperienza di microchirurgia. Tale tecnica è indicata per pazienti giovani che hanno uno scarso eccesso di cute o borse adipose giovanili familiari, e per pazienti anziani sui quali si vuole intervenire con una chirurgia più conservativa; in tal caso però si deve prevedere l’associazione a un resurfacing della palpebra inferiore ed eventualmente un peeling chimico che possa aiutare a ridurre l’eccesso di cute. Oltre all’assenza di cicatrici cutanee visibili e ai rapidi tempi di recupero, la blefaroplastica transcongiuntivale con laser Co2 ha i vantaggi di non toccare il muscolo orbicolare e di ridurre i rischi di deformazione del margine palpebrale, come lo scleral show o l’occhio tondo o il più grave rovesciamento della palpebra verso l’esterno. Tra gli svantaggi invece troviamo le complicanze generiche come le ipo e iper correzioni, sanguinamento post operatorio. “La parola ‘laser’ ha sempre un suono magico sia per i pazienti che per il chirurgo, in qualità di oculista l’utilizzo dei laser nella mia pratica chirurgica rivolta all’oftalmologia di routine è comune, da qui la tendenza a sostituire il bisturi tradizionale anche nella chirurgia palpebrale – afferma il dott. Lucchini – Oltre ai vantaggi precedentemente citati, si aggiunge la possibilità di utilizzare sia il laser Co2 che il laser ad Erbium o entrambi per effettuare il resurfacing dalla cute della palpebra inferiore e del distretto perioculare. Il resurfacing è paragonabile ad un peeling chimico profondo, solo che a differenza di questo è programmabile e ripetibile con estrema precisione riguardo alla profondità che si vuole raggiungere”. Nell’ultimo “Corso Multidisciplinare di Laser Chirurgia Oftalmoplastica ed Estetica” che si è tenuto a Milano i primi di aprile, è emersa la richiesta sempre maggiore da parte dei pazienti di trattamenti efficaci e alternativi alla chirurgia pur mantenendo un ottimo risultato estetico. Tra questi i più innovativi sono stati il Thermage – che utilizza una tecnologia a radiofrequenza – la Biorivitalizzazione – che utilizza alcuni prodotti e una tecnica nuova proveniente dal Sud Africa – il Soft Laser Resurfacing – tecnica rivisitata con applicazioni molto più delicate rispetto alle precedenti – e la tossina botulinica – che nel 2004 ha avuto un aumento di utilizzo del 37%.  
     
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