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Notiziario Marketpress di Mercoledì 04 Maggio 2005
 
   
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  LA BRUCKNER ORCHESTRA LINZ DIRETTA DA DENNIS RUSSEL DAVIES CON YURI BASHMET, IL PIÙ CELEBRE DEI VIOLISTI, INAUGURANO AL REGIO DI PARMA LA SEZIONE SINFONICA DEL FESTIVAL VERDI  
   
  Parma, 4 maggio 2005 - Bartók e Bruckner con due tra le loro più celebri e significative composizioni, una storica compagine orchestrale, il più celebre dei violisti in circolazione, un direttore tra i più quotati a livello internazionale: gli elementi ci sono tutti per fare del primo appuntamento sinfonico del Festival Verdi 2005 un avvenimento tra i più importanti di questa primavera musicale. A due giorni dall’inaugurazione al Regio con Ernani, l’appuntamento con il Festival Verdi, realizzato dalla Fondazione Teatro Regio di Parma con il Ministero per i Beni e le attività Culturali, Reggio Parma Festival e con il sostegno di Enìa Agac-amps-tesa, Cassa di Risparmio di Parma e Piacenza, Barilla, Terme di Tabiano, Consorzio del prosciutto di Parma, L'albero d'argento Coppini Arte Olearia, Melegari Home, si sposta dall’opera verdiana al grande repertorio sinfonico giovedì 5 maggio alle ore 20.30 presso l’Auditorium Paganini: in programma il Concerto per viola e orchestra di Bèla Bartók e la Sinfonia n. 7 in mi maggiore di Anton Bruckner, ospiti d’onore del bellissimo spazio disegnato da Piano, il grande Yuri Bashmet, eccezionale presenza solistica per il Concerto di Bartók e la Bruckner Orchestra Linz diretta da Dennis Russell Davies. Continua dunque con questa serata dal forte segno musicale, sia per la bellezza delle composizioni che per la qualità degli interpreti, il doppio binario che Bruno Bartoletti, Direttore artistico del Festival, ha tracciato affiancando a quelle opere verdiane, che costituiscono il perno del cartellone, una significativa presenza di raffinati programmi sinfonici e grandi interpreti. Come è sicuramente per questa serata, che accoglie sul palcoscenico del Paganini un’orchestra che ha oltre due secoli di storia, un direttore particolarmente riconosciuto in questo repertorio e un solista in assoluto tra i più celebri a livello mondiale. “Senza alcun dubbio, uno dei massimi musicisti viventi”, lo ha definito il Times di Londra: e quello di Yuri Bashmet è sicuramente uno dei nomi più familiari agli appassionati della grande musica classica. Nato nel 1953 a Rostov sul Don in Russia, nel 1976 ha vinto il primo premio al Concorso Internazionale di Monaco, prendendo così l’avvio per una strepitosa carriera internazionale nella quale ha ben presto imposto la sua prodigiosa sonorità, il magistrale dominio dell’arco e l’eccezionale sensibilità, doti che hanno ispirato compositori quali Alfred Schnitke, Giya Kancheli e Sofia Gubaidulina a dedicargli nuovi brani. Parallelamente alla sua attività solistica, Bashmet dirige l’orchestra, da lui fondata nel 1986, de I Solisti di Mosca che, attraverso tournée e dischi, ha già raggiunto una grande notorietà internazionale. Nel 1992 e ancora nel 1994 ha ottenuto il riconoscimento quale “migliore strumentista dell’anno” in occasione dei Classical Musical Awards. Nel 2000 è stato insignito del titolo di Commendatore al Merito della Repubblica Italiana. Ha suonato praticamente con tutte le più importanti orchestre e i più grandi direttori del nostro tempo. Complesso sinfonico ufficiale dell’Austria Superiore, l’Orchestra Bruckner (che affonda la sua tradizione in quasi due secoli di storia) ha assunto questo nome nel 1967 e ha sede a Linz, città dove il compositore di Ansfelden trascorse alcuni anni come organista del Duomo. Tra i direttori che si sono avvicendati alla sua guida ricordiamo Krauss, Knappertsbusch, Celibidache e, piú di recente, Gielen, Guschlbauer (direttore stabile dal 1975 all’’83), Klee, Heinrich Schiff (attuale ospite principale), Segerstam, Welser-möst. Dal 2002 direttore musicale è l’americano Dennis Russell Davies, allievo della Julliard, collaboratore di svariati compositori – da Cage a Copland, Berio, Henze, Nyman, Glass, – già a capo di compagini statunitensi ed europee, tra le quali la Radio di Vienna (1997-2002) e l’Orchestra da camera di Stoccarda (dal 1995). Oltre a parecchie prime assolute ed europee (ricordiamo la Sesta Sinfonia di Glass), Russell Davies affronta colla Bruckner mondi lontanissimi tra loro, da Cavalleria rusticana e Pagliacci a Parsifal, dai Pianeti di Holst (incisi anche su cd) alla Passione secondo Matteo di Bach. Un’integrale discografica delle sinfonie di Bruckner è in corso di realizzazione: per ora sono uscite Quarta e Ottava. La sinfonia presentata in questo concerto parmigiano è sicuramente quella cui è legata gran parte della fama di Bruckner: e fin dall’esposizione del primo, bellissimo tema esposto da violoncelli e viole si capisce perché questa composizione sia entrata da subito, per non uscirvi mai più, nel favore del pubblico. Particolarmente suggestivo poi l’Adagio, solenne e profondo, un omaggio pieno d’emozione a colui che fu in qualche modo il “nume tutelare” del compositore, quel Wagner che morì proprio durante la composizione della partitura; il grande viaggio di questa sinfonia continua poi con il vibrante Scherzo, dal potente tema scandito dalle trombe, per concludersi infine con la possente, affermativa perorazione del Finale. Più sommesso e raccolto, rispetto alla gigantesca campitura della sinfonia bruckneriana, il percorso tracciato dall’incompiuto Concerto di Bartók pagina composta nell’ultimo periodo “americano” del compositore ungherese che, seppur costruita sugli ampi frammenti lasciati da Bartók (che però scrisse completamente la parte per il solista) prima della morte, lascia bene intendere la peculiarità stilistica dell’ultimo suo periodo: in cui la suggestione dell’elemento folklorico si fonde e diventa “allusione nostalgica ai valori di una civiltà irrimediabilmente perduta con l’esilio”. I biglietti del concerto sono disponibili presso la Biglietteria del Teatro Regio tel. 0521 039399 fax 0521 504224 ticket@teatroregioparma.Org  
     
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