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Notiziario Marketpress di
Giovedì 05 Maggio 2005
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UN NUOVO PROGETTO COMUNITARIO PER VALUTARE LA SICUREZZA DELLE NANOPARTICELLE |
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Bruxelles, 5 maggio 2005 - Le nanoscienze sono considerate da molti una tecnologia chiave per il Xxi secolo, con una gamma sempre più vasta di possibili applicazioni. Nel settore della salute, ad esempio, si ritiene che i nuovi sistemi di somministrazione dei farmaci basati su nanoparticelle siano sul punto di offrire importanti sviluppi nell'ambito delle terapie farmacologiche. La nanoscienza costituisce inoltre il motore per la messa a punto di nuovi materiali e di soluzioni innovative nei settori dell'energia e della protezione ambientale. Tuttavia, la recente scoperta che l'esposizione degli animali alle nanoparticelle può provocare danni neurologici mette in evidenza l'importanza della ricerca in materia di sicurezza ai fini dello sviluppo dinamico e sostenibile di queste nuove tecnologie. La Commissione sta pertanto finanziando con un importo di sette milioni di euro un progetto nell'ambito del Sesto programma quadro (6Pq) finalizzato allo sviluppo di metodi per l'impiego sicuro delle nanoparticelle. Il progetto Nanosafe 2, lanciato nell'aprile 2005, e a cui partecipano 23 partner di sette paesi, "elaborerà processi per scoprire, individuare e caratterizzare le nanoparticelle", spiega uno dei partner commerciali del progetto, l'azienda chimica tedesca Basf. "Tali metodi costituiscono una condizione necessaria ai fini della determinazione di ogni possibile rischio per l'uomo o per l'ambiente nonché ai fini di un'ulteriore ottimizzazione della sicurezza dei processi di produzione e degli impianti. Nanosafe 2 prende in considerazione l'intero ciclo di vita delle nanoparticelle, dalla produzione e conservazione fino al trasporto e all'uso in un prodotto finito. I risultati della ricerca saranno successivamente divulgati a livello mondiale attraverso banche dati, procedure ufficiali e seminari", aggiunge la Basf in una dichiarazione. Più specificamente, la Basf analizzerà i rischi potenziali per la salute associati all'inalazione di nanoparticelle. Attualmente mancano dati scientifici su questo aspetto e sul comportamento di talune nanoparticelle nell'organismo. La Basf studierà inoltre le modalità di somministrazione dei farmaci. Ad esempio, la formulazione di farmaci in nanoparticelle può consentire l'assunzione mediante inalatore di composti di maggiori dimensioni, quali i peptidi, che prima potevano essere somministrati solo per iniezione. Analogamente, la nanotecnologia può risultare utile anche per migliorare la formulazione dei farmaci iniettabili e di nuovi serbatoi impiantabili di farmaci per terapie di lunga durata, nonché per aumentare la biodisponibilità dei farmaci per via orale e rendere più efficace la somministrazione transdermica. Si spera che le nanoparticelle contribuiranno a ridurre la quantità di farmaci attivi da somministrare al paziente, a limitare gli effetti collaterali e a contenere il costo della terapia. Poiché il progetto si incentra in modo specifico sulla sicurezza dell'impianto e del luogo di lavoro, i partner del progetto partecipano anche allo sviluppo di metodi di misurazione fisica e di attrezzature di misurazione destinate a individuare in maniera affidabile le nanoparticelle e a garantire l'uso sicuro di materiali costituiti da nanoparticelle.
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