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Notiziario Marketpress di Giovedì 12 Maggio 2005
 
   
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  PASSI AVANTI NELLA RILEVAZIONE DI PESTICIDI NELL'AMBIENTE GRAZIE A UN PROGETTO UE  
   
  Bruxelles, 12 maggio 2005 - Con finanziamenti comunitari alcuni scienziati hanno progettato nuovi sensori per rilevare la presenza di pesticidi nell'acqua o in altri campioni ambientali, ottenendo risultati più significativi di qualsiasi altro tipo di test sperimentato in precedenza. Per il progetto Safeguard (Sensor arrays for environmental, generic and routine detection of pesticides - Schiere di sensori per la rilevazione ambientale, generica e periodica di pesticidi) sono stati stanziati 1,23 milioni di euro a titolo della priorità tematica Qualità della vita del Quinto programma quadro (5Pq). L'iniziativa ha riunito sette partner provenienti da quattro paesi europei: Regno Unito, Francia, Grecia e Irlanda. Il progetto si è incentrato principalmente sullo sviluppo di biosensori basati su enzimi modificati in modo specifico, noti come colinesterasi, che rappresentano il bersaglio di molti pesticidi. Oltre ai biosensori, i partner di Safeguard hanno ideato anche una strumentazione dedicata e il software di riferimento per la rilevazione, la quantificazione e il monitoraggio dell'inquinamento legato ai pesticidi. "Questo progetto consente di portare i limiti di rilevazione di pesticidi come il Paraoxon, in applicazioni per la tutela ambientale, a livelli di concentrazione che finora erano stati impossibili da ottenere", ha dichiarato Séamus Higson, coordinatore del progetto presso l'Università di Cranfield nel Regno Unito. Il professor Higson spiega che gli enzimi sono prodotti grazie a tecniche di biologia molecolare per rispondere in maniera selettiva alla presenza di pesticidi, nell'acqua o in altri campioni, a concentrazioni parecchio inferiori rispetto ai livelli di accettabilità consigliati. "Questo lavoro fornirà un nuovo strumento finalizzato alla tutela ambientale per un impiego sul campo e nelle determinazioni di laboratorio", aggiunge. Combinando numerosi elementi diversi del progetto, i partner sono riusciti anche a sviluppare strumenti prototipi di laboratorio che comprendono le stesse schiere di sensori per pesticidi, oltre a sistemi dedicati per la "deconvoluzione" dei dati. Il progetto è stato completato con la definizione di tecniche standard di misurazione da applicare durante l'impiego delle schiere di sensori. Per maggiori informazioni consultare il sito: http://www2.Umist.ac.uk/material/research/sefp5/jeanette/safe2.htm#project  
     
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