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Notiziario Marketpress di Lunedì 16 Maggio 2005
 
   
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  ASSOCARBONI: ITALIA LEADER NEL CARBONE PULITO CENTRALI "AMBIENTALIZZATE", CERTIFICATE EMAS E TRA LE PIÙ EFFICIENTI DEL MONDO. INVESTIMENTI NELLA RICERCA PER PRODURRE IDROGENO DA CARBONE - IL COMUNE DI CARBONIA (CA) INVESTE OLTRE 2,5 MILIONI DI EURO.  
   
  Roma, 16 maggio 2005 - Si è svolta il 10 maggio a Cagliari la 2° conferenza internazionale sulle tecnologie pulite del carbone, organizzata da Assocarboni, l'Associazione italiana degli Operatori del Carbone, e Sotacarbo: oltre 300 ricercatori da tutto il mondo per fare il punto sui risultati raggiunti sul fronte del carbone pulito e mettere in cantiere i prossimi progetti. I risultati conseguiti grazie alle "tecnologie pulite" sono significativi, soprattutto nel nostro paese dove sono stai investiti oltre 4 miliardi di Euro negli ultimi anni per "ambientalizzare" le centrali e ottenere la prestigiosa certificazione ambientale Emas (8 centrali italiane contro nessuna in Europa). Tali investimenti hanno permesso di abbattere le emissioni inquinanti, tanto che le moderne centrali a carbone raggiungono risultati migliori anche di molte centrali a olio, non solo in termini di efficienza ma anche dal punto di vista ambientale: grazie alla riconversione in corso, l'efficienza della centrale di Civitavecchia ad esempio passerà dal 39% al 45%, mentre le emissioni di anidride solforosa (So2) diminuiranno del 82%, quelle di ossido di azoto (Nox) del 61%, le polveri scenderanno del 82% e persino le emissioni di Co2 registreranno una sensibile riduzione (-18%). Peraltro, sempre sul fronte delle emissioni di Co2, tradizionale punto debole del carbone, un recente studio della Stazione Sperimentale dei Combustibili, ha evidenziato come considerando l'intero ciclo di vita dei combustibili (estrazione, produzione e trasporto) e non più soltanto la fase di combustione, si accorciano notevolmente le distanze tra carbone e gas - un elemento di cui bisognerebbe tenere conto nel conteggio complessivo di Kyoto. Parallelamente crescono gli investimenti nella ricerca per la sequestrazione della Co2 e la produzione combinata di elettricità e di idrogeno dal carbone: gli Stati Uniti stanno investendo 1 miliardo di dollari nel Progetto Futurgen, con cui intendono realizzare nei prossimi dieci anni una centrale a idrogeno da 200 Mw. L'obiettivo degli Usa è partire dal carbone per estrarre idrogeno (da utilizzare per la produzione termoelettrica) producendo anidride carbonica concentrata, owero pronta per lo "stoccaggio". Anche in Italia non mancano i progetti innovativi: I'enel e il Cnr hanno sviluppato un progetto per realizzare entro tre anni un impianto sperimentale che produrrà idrogeno partendo da carbone, da utilizzare per alimentare il trasporto pubblico e privato delle città vicine all'impianto, riducendo così le emissioni legate al traffico. Il Comune di Carbonia (Ca) infine, investirà un finanziamento regionale pari a 2 milioni e mezzo di euro per consolidare le strutture (uffici, laboratori, impianti per un complesso di 2.590 m2) in cui sarà installata la "piattaforma sperimentale" con il reattore di massificazione cui verrà affidato il compito di ricavare l'idrogeno dal carbone. La gestione del progetto è affidata a Sotacarbo (Enea e Regione Sardegna), con la collaborazione di Ansaldo ricerche e dell'Università di Cagliari. Il progetto ha già ottenuto il via libera e la dotazione finanziaria di circa 12 milioni di euro del ministero dell'Università e della Ricerca scientifica. Per quanto concerne, infine, i numeri del carbone, nel 2004 la produzione mondiale di carbone è cresciuta del 7% raggiungendo i 4,5 miliardi di tonnellate, l'Europa aumenta le importazioni del 5%, a 211 milioni di tonnellate e l'Italia registra un vero e proprio boom nell'utilizzo del settore termoelettrico, che raggiunge le 18,5 milioni di tonnellate in aumento del 32% rispetto alle 14,4 milioni di tonnellate del 2003. Il carbone si conferma ancora una volta leader di mercato, con una quota mondiale di energia elettrica prodotta da centrali a carbone pari al 39% (seguono nucleare con 19% e gas con 17%). Una percentuale non lontana da quella europea che, con l'allargamento a 25, è salita al 32% ma ben distante dal 12% riservato al carbone dal sistema elettrico italiano che dipende per oltre il 40% da gas naturale (17% in Europa). "L'italia - ha dichiarato Andrea Clavarino, Presidente di Assocarboni - è dotata delle più avanzate centrali a carbone e eccelle negli investimenti fatti sul fronte ambientale, eppure la quota del carbone resta comunque bassa, nonostante il carbone rappresenti una fonte di approwigionamento sicura (le riserve di carbone sono presenti in più di 100 paesi e sono 3,5 volte superiori a quelle del gas e 5 rispetto all'olio) e più competitiva." "Gli alti prezzi dell'elettricità registrati nel nostro paese, su cui il costo del combustibile incide per oltre il 50%, costituiscono una delle principali ragioni della perdita di competitività di molte delle nostre industrie: in base ad Eurostat infatti, in un anno un'impresa italiana arriva a pagare oltre 400mila Euro in più di una francese o spagnola".  
     
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