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Notiziario Marketpress di Lunedì 16 Maggio 2005
 
   
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  GRUPPO SANPAOLO IMI, TRIMESTRALE AL 31 MARZO 2005: UTILE NETTO: SI ATTESTA A FINE TRIMESTRE A 337 MILIONI DI EURO  
   
  Torino, 16 maggio 2005 – Il Consiglio di Amministrazione ha approvato il 13 maggio i risultati del Gruppo Sanpaolo Imi al 31 marzo 2005, risultati che evidenziano una positiva evoluzione dei principali aggregati nel corso del primo trimestre del 2005. In un contesto di mercato difficile, in cui si sono manifestati segnali di un generale rallentamento della crescita economica, con un andamento negativo dei mercati finanziari negli Usa da inizio anno, il Gruppo ha chiuso il primo trimestre con un risultato di gestione di 716 milioni di euro, sostanzialmente invariato rispetto allo stesso periodo del 2004, beneficiando soprattutto delle significative azioni di contenimento dei costi operativi (-1,1%). L’utile ordinario si è attestato a 568 milioni di euro (+6,2%). La qualità del portafoglio crediti è rimasta elevata, grazie ai criteri rigorosi utilizzati nell’erogazione del credito, come testimonia il totale dei crediti problematici netti, in decisa riduzione su base annua (-8,7%) e dal rapporto sofferenze nette/impieghi netti che rimane su valori di eccellenza assoluta (0,9%). L’utile netto si è attestato a 337 milioni di euro, in diminuzione del 12,7% rispetto ai 386 milioni dell’analogo periodo del 2004 per effetto del venir meno di proventi straordinari da cessione di partecipazioni realizzati nel primo trimestre 2004: il Roe si è di conseguenza attestato all’11,3%. Il margine di intermediazione del Gruppo si è attestato a 1.842 milioni di euro (-0,9%), per effetto della flessione del margine di interesse e dei ricavi commissionali. Il margine di interesse realizzato nei primi tre mesi del 2005 si è attestato a 879 milioni di euro. La flessione del 2,8% rispetto all’esercizio precedente si è verificata sostanzialmente a causa del peggioramento dello spread complessivo e dalla minore redditività dello sbilancio fondi (composizione meno favorevole delle attività fruttifere), non compensata dall’apporto generato dai volumi intermediati. Rispetto all’ultimo trimestre del 2004 il margine di interesse evidenzia una crescita dell’1,4%, con un’inversione di tendenza rispetto al precedente esercizio. Gli impieghi netti a clientela si sono attestati a fine marzo 2005 a 123,4 miliardi di euro (+2,9% da inizio anno,+2,2% sui dodici mesi). L’incremento da inizio anno è stato determinato da una ripresa degli impieghi a breve termine (+7,1%), che hanno mostrato un’inversione di tendenza rispetto al 2004, mentre su base annua è ancora fortemente influenzato dalla dinamica dei crediti a medio lungo termine (+0,9% da inizio anno, +3,9% su base annua). Nel comparto degli impieghi a medio-lungo termine è proseguito il buon andamento dei finanziamenti destinati al settore retail (1 miliardo di euro i mutui fondiari erogati dalle reti bancarie domestiche, flusso in crescita del 4,6% rispetto al 2004) e dei crediti erogati al settore opere pubbliche ed infrastrutture (il totale dei mutui di Banca Opi si attesta a fine marzo a 19,4 miliardi di euro). La raccolta diretta si è attestata a 136,2 miliardi di euro in crescita dell’1% su base annua. A fine marzo la quota del Gruppo sul mercato interno è pari al 9,9% per gli impieghi e al 10% per la raccolta diretta. Le commissioni nette del Gruppo si sono attestate a 779 milioni di euro, in calo dell’0,8% rispetto a marzo 2004. I ricavi commissionali hanno risentito dei minori introiti delle gestioni esattoriali, a fronte di una dinamica positiva delle altre aree. Nell’ambito dell’area gestione, intermediazione e consulenza (che rappresenta il 60% circa del totale) le commissioni derivanti dal risparmio gestito hanno evidenziato un incremento del 6,2% rispetto al 2004. Lo sviluppo è riconducibile al positivo effetto performance, ai collocamenti di fondi, gpf e polizze vita e al mutato mix verso prodotti a più elevato valore aggiunto. Lo stock di raccolta indiretta si è attestato a 248,3 miliardi di euro, in crescita del 3,8% su base annua e del 2,5% da inizio anno, grazie sia alla componente gestita, sia a quella amministrata. A fine marzo 2005 lo stock di risparmio gestito si è attestato a 147,4 miliardi di euro. Il risparmio amministrato si è attestato a 100,9 miliardi di euro (+7,4% su base annua). La dinamica evidenziata dal risparmio gestito (+1,5% su base annua, +2% da inizio anno) è stata determinata dalla rivalutazione degli stock degli assets in gestione e dalla raccolta netta conseguita dalle reti distributive soprattutto nel ramo assicurativo. Le riserve tecniche vita hanno confermato la crescita già evidenziata nel corso di tutto il 2004 (+18,8% rispetto al primo trimestre 2004): i prodotti assicurativi del ramo vita hanno rappresentato una delle forme di investimento preferite dalla clientela. La raccolta netta realizzata dalle reti distributive nel 2004 è stata pari a 1,7 miliardi di euro e ha portato le riserve tecniche vita a 42,1 miliardi di euro. Il Gruppo Sanpaolo Imi continua ad occupare a fine marzo, nell’ambito della gestione dei fondi comuni di investimento, la prima posizione sul mercato domestico, con una quota di mercato del 19,5% Complessivamente le attività finanziarie della clientela si sono attestate a fine marzo 2005 a 384,5 miliardi di euro, in crescita del 2,8% rispetto al 2004. I profitti da operazioni finanziarie e dividendi su azioni si sono attestati a 131 milioni di euro rispetto agli 81 milioni di euro del primo trimestre 2004 (+61,7%). Gli utili di società valutate al patrimonio netto e i dividendi su partecipazioni raggiungono a fine marzo i 53 milioni di euro a fronte degli 89 milioni del primo trimestre 2004: la dinamica è imputabile alla riduzione dell’utile di A.i.p. Conseguente alle rettifiche di valore effettuate sul portafoglio titoli. Il risultato di gestione è stato pari a 716 milioni di euro, sostanzialmente stabile rispetto ai 720 milioni del primo trimestre 2004 (-0,6%), grazie soprattutto ad un’attenta politica di contenimento dei costi operativi, che scendono dell’1,1% rispetto al 2004. Le spese per il personale (691 milioni di euro) diminuiscono dello 0,3% rispetto al primo trimestre 2004 grazie alle azioni di contenimento e ottimizzazione dell’organico realizzate nel corso del 2004, sia attraverso l’attivazione del “Fondo di Solidarietà”1, sia attraverso le azioni di razionalizzazione delle strutture di corporate center e l’integrazione delle reti distributive delle banche commerciali. Tali azioni si sono tradotte in una riduzione dell’organico medio del Gruppo (-1,4%), che ha portato ad una diminuzione di costo tale da compensare la dinamica ordinaria delle retribuzioni, comprensiva degli aumenti indotti dal rinnovo del Ccnl nel febbraio 2005. Le altre spese amministrative si sono attestate a 350 milioni di euro (-2,2%), con una dinamica inferiore al tasso di inflazione annua dell’1,9%, che, in termini reali, equivale ad una diminuzione di oltre il 4%. Il cost/income ratio del primo trimestre 2005 si attesta di conseguenza al 62,9%. L’utile ordinario ha raggiunto i 568 milioni di euro (+6,2%), soprattutto grazie all’elevata qualità degli assets che hanno complessivamente richiesto minori accantonamenti e rettifiche nette su crediti e immobilizzazioni finanziarie. Le rettifiche di valore su avviamenti, differenze di fusione e di consolidamento sono risultati pari a 34 milioni di euro (-2,9% rispetto al 2004): il valore è per 23 milioni imputabile all’ammortamento dell’avviamento dell’ex Banco di Napoli. Gli accantonamenti e le rettifiche nette su crediti e immobilizzazioni finanziarie si sono attestati a 114 milioni di euro, a fronte dei 150 milioni del 2004 (-24%). Il flusso netto comprende 29 milioni di euro per accantonamenti al fondo rischi e oneri e 86 milioni di euro per accantonamenti e rettifiche per rischi creditizi (-33,8% rispetto ai 130 milioni del 2004). Le rettifiche su crediti includono 10 milioni di euro di adeguamento della copertura sul prestito convertendo Fiat. Il flusso netto comprende, inoltre, 1 milione di euro di riprese di valore nette su immobilizzazioni finanziarie (7 milioni di riprese nette nel 2004): nel primo trimestre 2004 la rivalutazione della partecipazione in Sch aveva ampiamente compensato l’iscrizione di rettifiche su altre partecipazioni. Nel 2005 non sono state apportate variazioni significative alla valutazione del portafoglio partecipativo: in particolar modo la partecipazione in Sch non è stata modificata, nonostante la ripresa dei corsi azionari di fine marzo, alla luce del loro successivo ridimensionamento. A fine marzo 2005 l’ammontare della riserva sui crediti in bonis del Gruppo è salita a 1.244 milioni di euro, pari all’1% del portafoglio crediti in bonis: la riserva include 177 milioni per la copertura dell’opzione correlata al prestito convertendo Fiat. Le sofferenze nette sono diminuite dello 0,8% (1.168 milioni di euro rispetto ai 1.178 del marzo 2004), mentre i crediti incagliati, ristrutturati (1.323 milioni di euro rispetto agli 1.553 del marzo 2004) sono diminuiti del 14,8% su base annua: le percentuali di copertura sono pari rispettivamente al 75% ed al 30,6%. La qualità dell’attivo, nonostante uno scenario di riferimento difficile, rimane elevata e gli indici di rischiosità del credito del Gruppo si attestano come sempre su buoni livelli: il rapporto fra crediti netti in sofferenza/crediti netti verso clientela così come quello fra i crediti incagliati e ristrutturati/crediti netti verso clientela sono pari rispettivamente allo 0,9% e all’1,1%. L’utile lordo si è attestato a 571 milioni di euro (-3,9%), per il venir meno di proventi straordinari, a differenza di quanto avvenuto nel primo trimestre 2004, che aveva beneficiato della plusvalenza di 55 milioni per la cessione della quota residua del 30% di Finconsumo Banca al Santander Central Hispano. Il tax rate è risultato pari al 38,2%, significativamente superiore a quello registrato nel primo trimestre 2004, che aveva beneficiato delle disposizioni introdotte dal nuovo regime impositivo degli oneri e proventi relativi agli investimenti partecipativi. L’utile netto si è quindi attestato a 337 milioni di euro, in diminuzione del 12,7% rispetto al primo trimestre 2004.  
     
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