Pubblicità | ARCHIVIO | FRASI IMPORTANTI | PICCOLO VOCABOLARIO
 













MARKETPRESS
  Notiziario
  Archivio
  Archivio Storico
  Visite a Marketpress
  Frasi importanti
  Piccolo vocabolario
  Programmi sul web








  LOGIN


Username
 
Password
 
     
   


 
Notiziario Marketpress di Lunedì 16 Maggio 2005
 
   
  Pagina1  
  MILANO: 18 MILA GLI IMPRENDITORI DAI PAESI IN VIA DI SVILUPPO HANNO MENO DI QUARANTACINQUE ANNI.  
   
  Milano, 16 maggio 2005. Le imprese sono quasi 15 mila, chi le conduce 18 mila. A fine 2004 è così composta la squadra degli imprenditori migranti da paesi a basso reddito attivi in provincia di Milano. Una realtà giovane, in continua evoluzione e costante crescita: quasi otto attività su dieci (78,3%) sono state aperte negli ultimi cinque anni, il tasso di sviluppo (differenza tra tasso di natalità e di mortalità delle imprese) è del 23%, contro 2,1% delle italiane, e gli stranieri che le controllano hanno nella grande maggioranza dei casi (75,2%) meno di quarantacinque anni mentre italiani e stranieri da paesi ad alto reddito in questa fascia hanno quote del 44,4% e 38,1%. In tanti anche i giovanissimi sotto i venticinque anni (5,6%). Per paesi di provenienza a basso reddito (secondo una classificazione della Banca Mondiale) troviamo in testa alla classifica quelli del Medio Oriente e Nord Africa, quota del 39% sul totale, poi Asia dell’Est e Pacifico (19,7%) e Europa e Asia centrale (15,8%). Dal lato delle imprese, considerate “di migranti da paesi a basso reddito”, quasi la totalità è composta da ditte individuali (86,1%), rispetto al 55,6% delle imprese miste (ossia con almeno un imprenditore straniero al loro interno) e al 48,4% delle italiane. Più basso il dato relativo alle società di persone (8%), così come quello delle società di capitale, scelto nel 3,9% dei casi. Quali sono gli ambiti di attività più ricorrenti? Servizi e industria, che assorbono rispettivamente il 60,5% e il 38,3%. Nello specifico nei due settori primeggiano commercio, ricerca e trasporti (30,1%, 11,4% e 11,1% del totale) e costruzioni (26,5% del totale). Con uno sguardo alla geografia delle attività in Lombardia, Milano si rivela colonna portante con una quota del 54% sul totale lombardo di imprese di migranti da paesi a basso reddito, pari inoltre al 4,8% del complesso di imprese a cittadinanza nota della provincia. Le imprese miste sono in totale 25.884, il 55,1% del totale lombardo, a quota 8,3% sul totale a cittadinanza nota della provincia. Tutti dati superiori alle medie registrate dalla Lombardia nel suo complesso (6,3% miste su totali a cittadinanza nota e 3,7% di migranti da paesi a basso reddito) a conferma della particolare attitudine internazionale milanese. Emerge dalla ricerca “Migranti imprenditori in Lombardia e provincia di Milano” realizzata da Formaper, azienda speciale della Camera di commercio di Milano, presentata oggi al convegno “Da migranti a imprenditori. La crescita delle imprese di immigrati a Milano e in Lombardia”. “L’attività di impresa può rappresentare una modalità anche di integrazione, – ha commentato Renato Borghi, presidente Formaper, azienda speciale della Camera di commercio di Milano – così come un’occasione concreta di crescita. Ecco perché con Formaper siamo attivi da tempo per offrire corsi mirati e gratuiti per l’imprenditorialità agli extracomunitari. Per cogliere le opportunità che questa nuova realtà può portare occorre promuovere il dialogo tra i soggetti coinvolti, le istituzioni e le associazioni, anche con la creazione di una associazione per gli immigrati imprenditori”.
imprese italiane, miste e di migranti da paesi a basso reddito al 31 dicembre 2004 imprese italiane quota % sul totale lombardo di imprese italiane quota % sul totale imprese cittadinanza nota imprese miste (con almeno uno straniero anche alto reddito) quota % sul totale lombardo imprese miste quota % sul totale imprese cittadinanza nota di cui imprese di migranti da paesi a basso reddito quota % sul totale lombardo imprese di migranti da paesi a basso reddito quota % sul totale imprese cittadinanza nota
Milano 283.493 40,4% 91,6% 25.884 55,1% 8,3% 14.821 54,0% 57,3% 4,8% 309.377
Lombardia 701.260 100,0% 93,7% 46.995 100,0% 6,3% 27.439 100,0% 58,4% 3,7% 748.255
Elaborazione area ricerca Formaper, azienda speciale della Camera di commercio di Milano, su dati Infocamere Tutti I Dati Della Ricerca Qui impresa Milano in Lombardia. Sono 14.821 in provincia di Milano al 31 dicembre 2004 le imprese attive di migranti provenienti da paesi a basso reddito (considerati in base alla classificazione della Banca Mondiale). Con una quota del 4,8% sul totale attive a “cittadinanza” nota, che è di 309.377, e del 57,3% sul totale imprese miste (25.884 che hanno almeno un imprenditore straniero al loro interno), rappresentano il 54% del totale lombardo di imprese di migranti da paesi a basso reddito, pari a 27.439. Notevole anche la quota sul totale regionale di imprese miste, il 55,1% delle 46.995 lombarde. Rispetto alla media registrata in Lombardia, la concentrazione di imprese di migranti da paesi a basso reddito a Milano è superiore di un punto percentuale, 4,8% contro il 3,7%, e sale a due quando si considerano le imprese miste in generale, 8,3% contro il 6,3%. Giovani e pimpanti. Il vero boom delle imprese di migranti da paesi a basso reddito lo si è avuto negli ultimi anni e particolarmente dal 2000 ad oggi. Il 78,3% (poco più di 11.600) delle attività che a fine 2004 si possono contare in regione è nato infatti in questo periodo (81,8% il dato lombardo), mentre il 19,2% (2.800) ha avuto i natali nel decennio 1990-1999 (16,1% il dato lombardo). Poche (1,6%) vantano una longevità ancor maggiore essendo nate tra il 1980 e il 1989, pochissime (0,4%) tra il 1970 e 1979 e ancora meno (0,2%) tra 1960 e 1969. La giovane età delle suddette imprese risulta ancor più evidente in rapporto ai dati riguardanti i soggetti italiani e misti. I primi sono stati creati solo nel 29,9% dei casi dal 2000 al 2004, mentre la maggioranza relativa (34,8%) è nata tra negli anni novanta (1900-1999). Una su cinque, inoltre, risale al decennio 1980-1989. L’8,8% tra 1970 e 1979, il 3,2% tra 1960 e 1969, 1,2% tra 1950 e 1959, lo 0,9% prima del 1949. Tra i secondi la più recente fascia di età (2000-2004) comprende il 61,6% delle imprese, il 24,7% risale al periodo 1990-1999, il 8% tra 1980-1989 e il 2,8% tra 1970-1979. E il trend continua a manifestare grande fermento andando a considerare i livelli di sviluppo nel 2004: le extraimprese vantano un tasso di natalità del 30,6%, contro il 22% delle miste e il 7,8% delle italiane. Associandolo alla mortalità delle imprese (7,6%, 6,8%, 5,7% rispettivamente per extraimprese, miste e italiane) si trova un tasso di sviluppo che conferma la continua espansione delle extraimprese (23%), rispetto alle miste (15,2%) e alle italiane (2,1%). Nel complesso si tratta di imprese giovani, un po’ più indifese, ma sicuramente più attive con uno sguardo al futuro. Rispetto alla Lombardia presa nel suo complesso le extraimprese sono più solide (il tasso di mortalità lombardo è 8,6%) ma meno in fermento (il tasso di natalità lombardo è del 36,2%) con uno scarto del 4,6% sul totale del tasso di sviluppo, che in regione è del 27,6%. Forme e settori. Quali sono le forme giuridiche predilette dalle imprese di migranti da paesi a basso reddito? Seguendo il trend lombardo è un vero e proprio plebiscito per le ditte individuali (86,1% dei casi), rispetto al 55,6% delle miste e al 48,4% delle italiane. Sale rispetto alla media regionale il dato relativo alle società di persone (8% contro il 7,1%), così come quello delle società di capitale, scelto per il 3,9% a Milano e il 3,3% in Lombardia. Coincide invece la quota delle cooperative (1,9% in entrambi i casi). E quali invece gli ambiti di attività? Industria e servizi, che assorbono rispettivamente il 38,3% e il 60,5%. Nello specifico nei due settori primeggiano costruzioni (il 26,5% del totale) e commercio e trasporti (30,1% e 11,1% del totale, anch’essi sopra italiane e miste). Notevolmente sopra la media regionale la presenza nelle attività immobiliari, ricerca e noleggio, pari a 11,4% del totale, contro 8% lombardo.
Totale cittadinanza nota Imprese italiane Imprese miste di cui imprese a controllo di migranti da paesi a basso reddito
Ditte individuali 49,0% 48,4% 55,6% 86,1%
Società di persone 21,6% 22,5% 11,4% 8,0%
Società di capitale 27,7% 27,3% 31,1% 3,9%
Cooperative 1,5% 1,5% 1,6% 1,9%
Altre forme 0,3% 0,3% 0,3% 0,0%
Totale 100,0% 100,0% 100,0% 100,0%
Totale cittadinanza nota Imprese italiane Imprese miste di cui imprese a controllo di migranti da paesi a basso reddito
Agricoltura (primario) 1,9% 2% 0,6% 0,4%
Industria (secondario) di cui: 28,1% 27,8% 30,8% 38,3%
Attività manifatturiere 14,9% 15% 13% 11,8%
Costruzioni 13,2% 12,8% 17,8% 26,5%
Servizi (terziario) di cui: 68,6% 68,8% 66,7% 60,5%
Commercio 26,7% 26,6% 28,1% 30,1%
Alberghi e ristoranti 4,2% 4,1% 5,2% 5,9%
Trasporti e comunicaz. 5,8% 5,6% 8,1% 11,1%
Intermed. Monetaria/finanziaria 2,7% 2,9% 1,3% 0,3%
Attività immobiliari noleggio informatica etc 23,4% 23,6% 20,8% 11,4%
Pubblica amm. 0% 0% 0% 0%
Istruzione 0,4% 0,4% 0,5% 0%
Sanità 0,6% 0,6% 0,3% 0,1%
Altri servizi 4,8% 5% 2,3% 1,5%
Servizi domestici 0% 0% 0% 0%
Nd 1,5% 1,4% 1,9% 0,8%
Totale 100% 100% 100% 100%
Elaborazione area ricerca Formaper, azienda speciale della Camera di commercio di Milano, su dati Infocamere. Qui imprenditore L’identikit dell’imprenditore. Uomini, sotto i quarantacinque anni e provenienti prevalentemente da Medio Oriente e Nord Africa. La radiografia degli imprenditori migranti da paesi a basso reddito ne conta 18.090, il 54,4% del totale stranieri che è di 33.260) al 31 dicembre 2004 mentre sono 15.170 quelli da paesi ad alto reddito (il 45,6%). Dunque a Milano gli stranieri sono un po’ più “ricchi” della media lombarda, dove le percentuali si attestano al 58,6% (da paesi a basso reddito) e 41,4% (da paesi ad alto reddito). Complessivamente gli immigrati rappresentano il 6,8% (3,7% basso reddito più 3,1% alto reddito) del totale imprenditori a cittadinanza nota presenti a Milano (490mila), un dato superiore alla media regionale del 5%. Nella classifica per provenienza, tra i paesi a basso reddito, primeggiano quelli del Medio Oriente e del Nord Africa, quota del 39%, seguiti Asia dell’Est e Pacifico (19,7%), Europa e Asia Centrale (15,8%), America Latina e Carabi (9,3%), Asia del Sud (8,1%) e Africa sub sahariana (7,9%). Otto su dieci sono uomini (79,7% da paesi a basso reddito, 79,5% da paesi ad alto reddito), una quota molto superiore a quella degli italiani che è del 70,2%. Rispetto alla media lombarda da paesi a basso reddito (dove gli uomini sono il 81,3%) a Milano sono più numerose le imprenditrici, mentre sono di meno quando si considerano i paesi ad alto reddito (in Lombardia gli uomini sono il 75,8%). E se le imprese sono in media più giovani, gli imprenditori lo sono ancora di più: il 75,2% ha meno di quarantacinque anni (77,3% in Lombardia), mentre italiani e stranieri da paesi ad alto reddito in questa fascia hanno quote del 44,4% e 38,1%. In tanti, in relazione alle altre due categorie, i giovanissimi sotto i venticinque anni (5,6%), così come tra i 25 e i 34 (30,6%) e tra i 35 e i 44 (39%). Da qui il rapporto con italiani e stranieri da paesi ad alto reddito si inverte: tra i 45 e i 54 la percentuale scende al 17,7%, dai 55 ai 64 al 5% e oltre i 64 si attesta a 2% (contro 12,6% italiani e 8,5% stranieri da paesi ad alto reddito).
italiani stranieri da paesi alto reddito stranieri da paesi basso reddito
<­25 2,6% 1,0% 5,6%
25-34 14,5% 7,8% 30,6%
35-44 27,3% 29,3% 39,0%
45-54 22,7% 32,2% 17,7%
55-64 20,0% 21,1% 5,0%
>64 12,6% 8,5% 2,0%
Totale 99,7% 100,0% 100,0%
nd 0,3% 0,0% 0,0%
Valori assoluti Quote % sul totale
Medio Oriente e Nord Africa 7.060 39,0%
Asia dell Est e Pacifico 3.566 19,7%
Europa e Asia Centrale 2.856 15,8%
America Latina e Caraibi 1.689 9,3%
Asia del Sud 1.474 8,1%
Africa Sub Sahariana 1.428 7,9%
Allargamento Ue 2004 10 paesi 17 0,1%
Totale 18.090 100,0%
Elaborazione area ricerca Formaper, azienda speciale della Camera di commercio di Milano, su dati Infocamere.
 
     
  <<BACK