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Notiziario Marketpress di
Lunedì 16 Maggio 2005
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“VOCI MUSICA AUDIOTATTILE” RASSEGNA DI SUONI E RACCONTI, TERZO CONCERTO, IL 16 MAGGIO CON TAMBOO E LA STORIA DEL JAZZ |
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Pavia, 16 maggio 2005 - Storie di musica, storie di uomini, storie di jazz e di blues. Voci e racconti, song e giri di basso. Da Louis Armstrong a Billie Holiday, da Miles Davis a Chet Baker: Sergio “Tamboo” Tamburelli, crooner di mille notti fumose, questa volta leggerà storie di “negritudine” di uomini neri e bianchi, in cui il jazz tinge tutto del colore dell’ebano. Ad accompagnarlo, tra i tavoli dell’Osteria Sottovento, il contrabbasso di Nicola Arata, narratore di favole in musica, giocoliere sullo strumento, come Tamboo lo è sulla voce. La storia del jazz passa anche dai vecchi articoli di giornale, dalle cronache spicciole dei dopo concerti, dalle salviette madide di sudore, sui bordi di interminabili palchi da jam session. La musica popolare che è divenuta colta è oggi un racconto a forma di collage, tra un riff di contrabbasso e una voce rauca e sorridente insieme. Il terzo appuntamento della rassegna “Voci Musica Audiotattile” dell’Osteria Sottovento di Pavia (doppio concerto, alle ore 19 e alle 21), propone dunque una performance di grande godibilità, ironica, come si addice ai due personaggi, e senz’altro a tempo di swing. I prossimi appuntamenti, saranno lunedì 23 con Gianni Mimmo al sax soprano e la poetessa Chandra Livia Candiani alla voce; ed infine, il 30 maggio, con Filippo Monico alle percussioni e Paolo Triulzi, autore dei testi e voce recitante. Sergio Tamburelli, alias Tamboo, è una delle più interessanti realtà musicali che la provincia di Pavia ha prodotto in questi ultimi quindici anni. Nato (musicalmente) ed esploso tra il 1988 e l'89 con la Crazy Bus Band, raggiunge la maturità artistica nei primi anni '90 con la Tamboo Crazy Band. In quel periodo si fregia anche del soprannome di The Animal sottolineandone le caratteristiche con un brano di sua composizione (latamente autobiografico) dal titolo "Sono Un Maiale" che incide su un primo demo-tape. E' il periodo in cui resuscita sul palco le atmosfere dei Blues Brothers ma già, tra le pieghe del blues, fa capolino il fantasma di Fred Buscaglione. Sempre in quegli anni partecipa alla trasmissione di Rete 4 Star 90 riportandone un accresciuto successo e una certa notorietà. La propensione per lo spettacolo puro lo porta a privilegiare sempre più il fattore scenico senza però che ne risenta la qualità del lato musicale che si mantiene di ottimo livello grazie anche ai musicisti con cui collabora (prova ne sia che alcuni dei suoi "ex"sono stati scelti da orchestre come quella di Demo Morselli per il Maurizio Costanzo Show, o da quella di Sarabanda). Scintillante, irriverente, ironico, oltraggioso ed ammiccante, coinvolge il pubblico nei suoi show..E il pubblico risponde partecipando con entusiasmo e diventando, esso stesso, parte dello spettacolo. Furbescamente Tamboo sfrutta la voglia di protagonismo degli spettatori trasformandoli, di volta in volta, in orchestra, coro o attori comici (loro malgrado). Abbandonato quasi completamente il blues per un revival degli anni '50 di sapore cabarettistico, cambia nome alla band e nascono i Ticinum Playboys con una sostanziosa sezione di fiati; a questa formazione ne segue una ridotta, i Rustick Boys, quasi di transizione. Nel '96 è tra i protagonisti di un'altra trasmissione televisiva di successo, Il Boom-i Favolosi Anni 50 (Italia 1), a cui segue la partecipazione, come solista, a Non Dimenticate Lo Spazzolino Da Denti (Canale 5) condotta da Gerry Scotti; ma ancora non è contento. I personaggi che si autoimpone gli stanno sempre stretti, la sua smania di cambiamento, di evoluzione, lo porta spesso ad anticipare le mode o a trovarsi controcorrente. All'inizio del '97 muta nuovamente formazione introducendo nell'organico un violinista e costituisce i Bonarda Wagon Boys, inventandosi una sorta di country-ska da cowboy lombardo. Nel 98 sbeffeggia Marylin Manson, Alice Kooper e Bela Lugosi con uno spettacolo dal titolo Tamboo Horror Show e con l'aiuto del gruppo (I Vampiri della Botte), di un vocoder e di alcuni trucchi da Carnevale si inventa un nuovo stile. Alla fine dell'anno si prende un momento di riflessione; ha rivisitato un po' tutti i generi: cosa gli resta da fare? Nel frattempo pubblica un Cd autoprodotto dal titolo "Tamboologia" in cui raccoglie alcuni brani registrati nell'arco di tutta la sua carriera ed è proprio questo riascoltarsi che gli fa nascere l'idea di rivisitare sé stesso inventandosi uno stile "trasversale" che attinga un po' da tutti i generi. Questa sorta di Blob lo porta a formare la Tamboo All Star con cui ritrova nuova energia e nuovo entusiasmo. La musica si estende da strane riproposizioni di standard anni 40 alle canzonette degli anni 50 e 60, per sfiorare la disco degli anni 80 e sbeffeggiare i miti dei 90. La parte musicale si ritaglia così nuovi e più importanti spazi all'interno dello spettacolo ma il fulcro dell'attenzione rimane sempre lui, Tamboo, con i suoi imprevedibili interventi punteggiati da monologhi dai toni cabarettistici e il suo innegabile talento nel saper "tenere il palco". Nell'autunno del 99 pubblica, in collaborazione con Scalopoli, il suo primo Cd ufficiale Tamblob che contiene alcuni brani tratti dal suo attuale repertorio; tra questi uno, "Il Gattone Deluso", cantato in coppia con Nanni Svampa. Dopo aver sciolto gli All Stars ed essersi preso un periodo di riflessione alla fine del 2000, nei primi mesi del 2001 Tamboo riappare con un nuovo gruppo: gli Hot Six. Questa volta lo stile tende decisamente allo swing e l'inserimento del trombone e del contrabbasso connota in maniera definitiva questa propensione, pur senza rinunciare al lato spettacolare dello show. Gennaio 2002: E' L'ora Di Tamboo Combo. Il progetto nasce dopo la metà del 2001: dopo anni di attività con le sue band di Jive e R&b (Ticino Playboys, Tamboo Alla Stars, ecc.) decide di riorganizzare nuovamente la sua formazione e di optare per un suono più confidenziale. Nel gennaio 2002 chiama a collaborare con se l'abile chitarrista Riccardo Bianchi, il fantasioso saxofonista Andres Villani ed il percussionista Dario Tanghetti. Inizia così il progetto Tamboo Combo improntato sul recupero dello swing e del blues di Kansas City, senza però tralasciare le Jazz Song di casa nostra al successo negli anni 50. La strana formula chitarra-sax-percussioni è resa possibile dalla maestria del chitarrista Riccardo Bianchi e dalla estrema capacità di tutto il Combo di creare un suono completo e pieno. Completa il tutto la voce di Sergio Tamboo Tamburelli, a metà strada tra il primo Amstrong ed il nostrano Buscaglione. Swing, Kansas City Blues e Jazz Song nostrane sono gli ingredienti del progetto Tamboo Combo; il tutto condito da buon gusto ed ironia. Osteria Sottovento Pavia Tel.: 038226350
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