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Notiziario Marketpress di
Lunedì 16 Maggio 2005
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UNICREDITO ITALIANO FORTE CRESCITA DELL'UTILE NETTO (+48,7% A/A) E DEL RISULTATO OPERATIVO (+13% A/A) NEL PRIMO TRIMESTRE DEL 2005 |
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Milano, 16 maggio 2005 - Il Consiglio di Amministrazione di Unicredito Italiano ha approvato il 12 maggio i risultati consolidati del primo trimestre del 2005. Il primo trimestre dell'anno si è chiuso per il Gruppo con un utile netto di 693 milioni, con un incremento di quasi il 50% rispetto al corrispondente periodo dell'anno precedente (466 milioni). Tale risultato beneficia di una plusvalenza di circa 200 milioni riveniente dalla cessione della quota del 20,3% detenuta nella società Autostrada Brescia Verona Vicenza Padova ("Serenissima"). Il Roe si è attestato in termini annualizzati al 21,6%, mantenendosi peraltro su un livello del 15,4% anche al netto degli utili straordinari. Il margine d'intermediazione del Gruppo ha raggiunto i 2.712 milioni, con un incremento del 9% rispetto al primo trimestre 2004 (+7,8% al netto dell'effetto cambi), quale risultante di una crescita sostenuta sia del margine d'interesse (1.299 milioni, +8,9% e +7,4% a cambi costanti), sia dei proventi da intermediazione e diversi (1.413 milioni, +9,1% e +8,2% al netto dell'effetto cambi). (1) La crescita del margine d'interesse esclusi i dividendi (1.274 milioni, +7,1% a/a), in presenza di contenute variazioni dei tassi interbancari da inizio 2004, è ampiamente sostenuta da un positivo sviluppo dei volumi intermediati. La dinamica trimestrale (-2,3% sul quarto trimestre 2004, -0,1% a cambi costanti) è influenzata da un effetto cambi negativo, che spiega sostanzialmente per intero la riduzione rispetto al quarto trimestre 2004. I crediti verso clientela al netto dei pronti contro termine, pari a 139,6 miliardi, registrano un incremento del 10,4% (ca.+12% a/a comprendendo i crediti cartolarizzati da Locat) e del 3.0% su fine 2004. Nel corso del primo trimestre è stata effettuata anche da parte di Unicredit Banca una consistente operazione di cartolarizzazione di mutui in bonis (circa 3 miliardi), riclassificati a fine marzo tra le altre sovvenzioni in attesa del regolamento dell'operazione da parte della società veicolo, che ha influenzato le dinamiche delle forme tecniche interessate dall'operazione. Al netto degli effetti di tale operazione i mutui mantengono un profilo di crescita sostenuto, ancora positivamente influenzato dall'andamento del mercato immobiliare e dai bassi tassi d'interesse, con un incremento del 4,1% nel trimestre e del 19,7% su base annua. I crediti per contratti di locazione finanziaria registrano infine una crescita del 2,1% su dicembre, ma si riducono rispetto a marzo 2004 a causa dell'operazione di cartolarizzazione effettuata a fine settembre 2004. La quota di mercato delle unità operanti in Italia registra un ulteriore progresso portandosi a fine marzo al 10,88%, rispetto al 10,83% di inizio anno ed al 10,79% di marzo 2004. La quota di mercato nel comparto a medio-lungo termine è pari al 10,73%, contro l'11,05% di dicembre ed il 10,74% di marzo 2004. Considerando anche i mutui cartolarizzati tale quota si porterebbe all'11,13% a marzo 2005. Il complesso dei crediti dubbi netti con clientela è pari a 5,0 miliardi registrando una crescita del 2,8% su dicembre 2004 (+1,9% a/a). Il rapporto tra il totale dei crediti dubbi netti ed i crediti verso clientela scende dal 3,49% di fine 2004 al 3,46%, con un rapporto di copertura sostanzialmente stabile di poco superiore al 48%. Più in dettaglio, l'incidenza delle sofferenze nette sul totale crediti scende dall'1,87% di dicembre 2004 all'1,84% con un rapporto di copertura stabile al 60,2%. La raccolta diretta si attesta su un livello di 160,1 miliardi, in aumento del 2% nel trimestre. La raccolta indiretta si colloca a 264,9 miliardi, un valore superiore di 11,6 miliardi a quello di fine dicembre (+4,6%), con un incremento del 7,3% rispetto a marzo 2004. All'interno del comparto evolvono positivamente sia la componente amministrata (+3,7% nel trimestre e +4,6% su base annua), sia quella gestita (+5,6% da inizio anno e +10,1% nei dodici mesi). I proventi da intermediazione ammontano a 1.413 milioni (+9,1% a/a, +8,2% a cambi costanti) per il significativo progresso delle commissioni e degli altri proventi netti di gestione, in presenza di una contenuta flessione dei profitti su operazioni finanziarie. Le commissioni nette si mantengono di poco sopra agli elevati livelli del quarto trimestre 2004, registrando un incremento del 9,1% rispetto al corrispondente periodo dell'anno precedente (+8,7% a cambi costanti). Tale incremento è stato sostenuto sia dalle commissioni sui servizi di gestione e amministrazione del risparmio (+8% a/a), sia dalle commissioni sugli altri settori di attività (+11,1% a/a nel complesso), tra i quali evidenziano un marcato incremento quelle sui crediti di firma e finanziamenti (+26,3%), grazie ai risultati conseguiti da Ubm nell'attività di organizzazione di finanziamenti. Tra le commissioni sui servizi di gestione e amministrazione del risparmio si registra una significativa ripresa di quelle sulla negoziazione, collocamento e altri servizi sui titoli amministrati (+14,3% a/a), sostenute dall'attività dell'investment bank del Gruppo, e di quelle sulle gestioni patrimoniali (+29%), a conferma del successo delle linee altamente personalizzabili lanciate nel 2004. Evidenziano infine ancora un progresso le commissioni sui fondi d'investimento (+4,8%), correlato all'aumento della raccolta e dei patrimoni, mentre quelle sul collocamento di prodotti assicurativi si riprendono (+5,5%) dopo la flessione registrata nel 2004. I profitti da operazioni finanziarie, dopo il fisiologico assestamento realizzato nel 2004 in uscita da un quadriennio di crescita eccezionale, si sono sostanzialmente confermati sui livelli del corrispondente periodo dell'anno precedente (-1,7%), peraltro sensibilmente superiori, grazie alla stagionalità favorevole del primo trimestre legata alla definizione dei budget da parte dei clienti, sia a quello del trimestre precedente (+66%), sia a quello medio trimestrale del 2004 (+15,7%). Gli altri proventi netti di gestione registrano un aumento di 50 milioni (+24,4%) rispetto al primo trimestre 2004 (+21,4% a cambi costanti). I costi operativi (1.503 milioni, +6% a/a, +4,7% a cambi costanti) risultano solo leggermente superiori al livello medio trimestrale del 2004 (1.485 milioni, +1,2%). All'interno della voce dei costi operativi, le spese per il personale (883 milioni, +5,5% a/a, +4,5% a cambi costanti) registrano un incremento derivante dai maggiori oneri per il sistema premiante - sia in ragione delle buone performance registratesi nell'ultimo trimestre 2004 sia per i maggiori accantonamenti per l'esercizio in corso - nonché per l'impatto sul primo trimestre 2005 del recente rinnovo contrattuale. Queste componenti sono solo in parte assorbite dalla diminuzione dell'organico complessivo rispetto al 31 marzo 2004 (-848 dipendenti). La variazione delle altre spese amministrative (518 milioni, +9,1% a/a, +7,7% a cambi costanti) è spiegata per oltre un terzo dalle imposte e tasse (contratti di bollo in particolare) che registrano un incremento del 25,8% sul primo trimestre 2004 a seguito degli aumenti previsti dalla Legge Finanziaria. Al netto di tale voce la crescita su base annua è pari al 6,5% (5,3% a cambi costanti). Il rapporto tra costi e ricavi scende così nel primo trimestre 2005 al 55,4% dal 57% del corrispondente periodo dell'anno precedente (57,3% nell'intero esercizio 2004). Il risultato di gestione del Gruppo del primo trimestre raggiunge i 1.209 milioni, un livello superiore non solo a quello del corrispondente periodo dell'anno precedente (+13%, +11,8% a cambi costanti), ma anche a quello dell'ultimo trimestre 2004 (+7,6%). Alla crescita del risultato di gestione del Gruppo concorrono positivamente tutte le Divisioni. Il complesso di accantonamenti e rettifiche del trimestre ammonta a 328 milioni rispetto ai 272 milioni del primo trimestre 2004. In particolare si segnalano: rettifiche di valore su avviamenti e su differenze positive di consolidamento per 70 milioni, contro i 71 milioni del primo trimestre 2004; accantonamenti per rischi ed oneri per 43 milioni, contro i 10 milioni del primo trimestre 2004, a fronte di rischi per revocatorie, cause in corso e altri rischi. L'aumento è prevalentemente riconducibile alla Divisione Corporate; rettifiche di valore su crediti e accantonamenti per garanzie e impegni, al netto delle riprese, per 214 milioni, contro i 192 milioni del primo trimestre 2004. L'aumento (22 milioni, pari all'11,5%) è essenzialmente spiegato dalle maggiori rettifiche della Divisione Retail, anche riconducibili alla sensibile crescita degli impieghi; rettifiche di valore su immobilizzazioni finanziarie, al netto delle riprese, per 1 milione, contro riprese nette per 1 milione del primo trimestre 2004. L'apporto della componente straordinaria è stato positivo per 207 milioni, comprensivi della ricordata plusvalenza di 200 milioni realizzata con la cessione della partecipazione nell'autostrada "Serenissima", contro i 2 milioni del primo trimestre 2004. Le imposte sul reddito, pari a 348 milioni, registrano un incremento del 17,6% rispetto al primo trimestre 2004, beneficiando, come nell'esercizio precedente, degli effetti del consolidato fiscale. In rapporto all'utile lordo l'incidenza delle imposte scende al 32%, anche per effetto della plusvalenza esente sulla "Serenissima", rispetto al 37% del primo trimestre 2004. L'utile del periodo si porta su un livello di 740 milioni, contro i 504 milioni del primo trimestre 2004 (+46,8%). Dopo l'assegnazione dell'utile a terzi per 47 milioni (contro i 38 milioni del primo trimestre 2004), si perviene all'utile netto di 693 milioni, rispetto ai 466 milioni del corrispondente periodo dell'anno precedente (+48,7%). Il patrimonio netto di pertinenza del Gruppo si attesta al 31 marzo 2005 a 14.797 milioni (14.036 milioni a fine 2004). Il Core Tier 1 stimato si attesta al 7,36% a fine marzo 2005, stabile su dicembre 2004, il Total Capital Ratio stimato raggiunge l'11,47% (da 11,64% nel dicembre 2004). La struttura del Gruppo (2) a fine marzo 2005 era composta da un organico di 68.300 dipendenti (-271 unità rispetto al dicembre 2004 e -848 unità a/a) e da una rete di 4.455 sportelli (+13 su fine 2004, -36 a/a). La Divisione Retail La Divisione Retail ha registrato a fine marzo 2005 un utile del periodo di 187 milioni (+48,4% sull'ultimo trimestre, +47.2% rispetto a marzo del 2004). Il margine di intermediazione del primo trimestre è pari a 1.178 milioni, in aumento dell'1,8% sul quarto trimestre 2004 (+15,9% rispetto al medesimo periodo del 2004), grazie al positivo contributo sia del margine di interesse sia delle commissioni e altri proventi netti. Più in dettaglio, il margine di interesse della Divisione è pari a 627 milioni (+11,6% a/a), una dinamica legata in parte ad un leggero recupero dei tassi di remunerazione (euribor a un mese medio +4 b.P.), ma soprattutto supportata da una buona performance dal lato volumi: la crescita dei crediti a clientela (58,2 miliardi) è infatti pari al 16,2% rispetto a marzo 2004, grazie in particolare alla spinta della componente a medio-lungo termine (oltre il 17% di crescita anno su anno e +3,3% nel trimestre, con erogazioni oltre i 2 miliardi). Sul fronte della qualità del credito, il totale crediti dubbi netti della Divisione si attesta a 2,2 miliardi, +1,7% su dicembre 2004 con un rapporto crediti dubbi netti/totale crediti netti che passa dal 3,86% di dicembre 2004 al 3,82% di marzo 2005. Il rapporto sofferenze nette/totale crediti netti si attesta all'1,97% (dall'1,95% di fine anno). La raccolta diretta raggiunge 66,9 miliardi (-0,3% da inizio anno, +4,4% rispetto a marzo 2004), di cui circa di 45,2 costituiti da debiti verso clientela, in crescita di oltre il 6% anno su anno e del 1,6% nel trimestre. I proventi da intermediazione e diversi (profitti da operazioni finanziarie e commissioni e altri proventi netti) raggiungono i 551 milioni (+1,5% rispetto al quarto trimestre 2004, +21,3% a/a). Oltre alla crescita registrata dall'aggregato degli altri proventi netti, (maggiori recuperi da clientela conseguenti all'introduzione di una aliquota maggiorata sui contratti di bollo), l'aumento dei ricavi da servizi a/a è ascrivibile principalmente alle commissioni nette. Nel dettaglio, la componente commissionale (+22,2% a/a) risulta fondamentalmente spinta da maggiori ricavi su atti di vendita di prodotti del risparmio gestito oltre che da maggiori commissioni di gestione, servizi di finanziamento ed apporto da prodotti di credito al consumo (Clarima). I positivi risultati reddituali conseguiti nel trimestre sui ricavi da servizi sono conseguenza anche del buon andamento delle masse, con una raccolta indiretta che raggiunge i 123,6 miliardi a tutto marzo, in crescita del 2,7% da inizio anno e del 3,5% a/a. Crescite omogenee si registrano anche tra i comparti gestito (in aumento del 2,5% da inizio anno e del 3,6% su marzo 2004, principalmente grazie all'apporto di gestioni patrimoniali e bancassicurazione) e amministrato (che cresce del 2,9% nel trimestre e del 3,4% anno su anno, per la forte spinta nei collocamenti di prestiti obbligazionari). I costi operativi si attestano a 762 milioni (+2,6% sul quarto trimestre 2004,+5,8% a/a). Sulla crescita delle spese per il personale (403 milioni,+3,9% sul quarto trimestre 2004, +4,4% sul primo trimestre 2004) incide il maggiore onere relativo al sistema premiante 2004 (circa 13 millioni), mentre l'ottimo passo nel piano di riduzione degli organici (-769 unità rispetto a marzo 2004) ha fondamentalmente riassorbito l'impatto derivante dal rinnovo del Ccnl. Sostanzialmente stabili le poste delle altre spese amministrative e delle rettifiche su immobilizzazioni materiali e immateriali (359 milioni, +4 milioni sull'ultimo trimestre 2004) grazie sia alle azioni di cost management in parte già avviate in questi mesi sia alla preventivata attivazione di alcune spese progettuali solo a partire dal secondo trimestre. Si evidenzia che l'aggregato incorpora l'aumento nel 2005 dell'imposta sui contratti di bollo, che incide sul primo trimestre per complessivi 12 milioni. Al netto di tale componente, le altre spese amministrative risulterebbero inferiori all'ultimo trimestre del 2004. Il risultato di gestione si attesta così a 416 milioni, in aumento del 0,5% rispetto all'ultimo trimestre del 2004 e del 40,5% a/a. Gli accantonamenti e le rettifiche nette del trimestre si attestano a 94 milioni, di cui 83 milioni relativi alle poste rettificative del monte crediti, il linea con quanto contabilizzato nell'ultimo trimestre dell'anno. La crescita a/a (+51,6%) è invece da imputare sia a maggiori accantonamenti su crediti in bonis conseguenti all'incremento degli impieghi e al progressivo adeguamento ai target richiesti da Basilea Ii, sia ad una maggiore copertura del portafoglio problematico. Al 31 marzo 2005 la Divisione Retail si compone di 24.721 risorse (-415 rispetto a fino anno, -769 rispetto a marzo 2004) e conta su una rete commerciale di 2.741 sportelli (-1 rispetto a fino anno, -87 rispetto a marzo 2004). La Divisione Corporate & Investment Banking La Divisione Corporate & Investment Banking ha chiuso il primo trimestre del 2005 con un utile del periodo di 251 milioni, in crescita del 3,7% su marzo 2004 e in sensibile accelerazione (+20,7%) rispetto all'ultimo trimestre del 2004. Il margine di intermediazione (764 milioni) evidenzia un incremento annuo del 5,5% (+17,5% sul quarto trimestre 2004), grazie soprattutto alla dinamica delle commissioni e altri proventi netti (169 milioni, +36,3% a/a, +9.7% sull'ultimo trimestre 2004) legata allo sviluppo di servizi alle imprese, a conferma dell'aumentata capacità di relazione delle società della Divisione con il mondo corporate. Il margine d'interesse, a fronte di un'espansione delle erogazioni creditizie, si posiziona a 362 milioni, con una riduzione del 2,7% rispetto all'anno precedente, peraltro interamente imputabile agli effetti della cartolarizzazione di circa 3 miliardi effettuata da Locat a settembre 2004. La dinamica trimestrale del margine d'interesse è sostanzialmente stabile (-0,8%) a fronte di un incremento dei crediti a clientela della divisione al netto dei pronti contro termine (63,8 miliardi, +1,4% su dicembre 2004) e di spread in lieve contrazione. I profitti da operazioni finanziarie sono su valori prossimi a quelli di un anno prima: 233 milioni a marzo 2005 contro 228 di marzo 2004 (+2,2%), a fronte di collocamenti di prodotti derivati stabilizzati su livelli fisiologici in relazione allo scenario di mercato. I crediti dubbi netti della Divisione ammontano a 1,9 miliardi (+7,9% su dicembre 2004), le sofferenze nette a 1,1 miliardi (+1,4% su fine anno). Il rapporto crediti dubbi netti/totale crediti netti si attesta al 2,73% (dal 2,60% di dicembre 2004), il rapporto sofferenze nette/totale crediti netti all'1,62% (dall'1,65% di fine anno). I debiti verso clientela della Divisione Corporate, al netto dei pronti contro termine, sono pari a 12,1 miliardi, in crescita del 10,9% a/a, (+2,4% su dicembre 2004). I costi operativi sono pari a 221 milioni (+3,3% a/a), il rapporto costi/ricavi si attesta al 28,,9% (29,6% a marzo 2004). Il risultato di gestione raggiunge 543 milioni (+6,5% a/a, +29,9% sul quarto trimestre 2004). Gli accantonamenti e le rettifiche di valore nette si attestano a 121 milioni, registrando un incremento a/a del 13,1% a fronte anche di consistenti accantonamenti forfetari sui crediti in bonis. A marzo 2005 gli sportelli della Divisione Corporate ammontano a 243, il numero dei dipendenti raggiunge 5.269 unità (-40 a/a, -26 su fine 2004). La Divisione Private Banking & Asset Management La Divisione Private Banking & Asset Management chiude il primo trimestre del 2005 con un utile netto di pertinenza del Gruppo pari a 97 milioni, in forte crescita sul corrispondente periodo dell'esercizio precedente (+44,8%). Il risultato di gestione si attesta a 132 milioni, decisamente superiore al primo trimestre 2004 (+32%) e in linea con quello conseguito nell'ultimo trimestre dell'anno. Più in dettaglio, il margine d'intermediazione raggiunge 312 milioni (+10,2% a/a), grazie alla crescita del margine d'interesse (+3,8% a/a) e ad un incremento del 10,9% a/a dei ricavi da servizi (commissioni e altri proventi netti). Questi ultimi sono stati influenzati positivamente da un aumento delle masse medie gestite da Pioneer (+9,5% a/a), accompagnato da un miglioramento dell'asset mix (maggiore incidenza degli hedge funds) e da una più elevata produttività dei promotori finanziari di Xelion (Aum pro capite da 4,9 a 6,2 milioni, +26,5%). Hanno, inoltre, impattato positivamente l'apporto delle commissioni di up front di Upb e Xelion, conseguenza di più elevati volumi di vendita. I costi operativi (inclusi ammortamenti per 6 milioni) si attestano a 180 milioni, in riduzione del 6,7% a/a (-1,6% sull'ultimo trimestre). In particolare, le spese per il personale (+5% circa a/a) risentono dell'impatto del rinnovo del contratto nazionale, dell'aumentato peso di risorse altamente qualificate, dello sviluppo internazionale del business e dell'incidenza della componente retributiva variabile. Significativo il calo registrato nelle altre spese ed ammortamenti, sia rispetto al primo trimestre 2004 (-7% circa), sia rispetto al quarto del 2004 (-12% circa). Tali flessioni sono spiegabili in parte con la diversa stagionalità di alcune spese discrezionali, in parte con gli efficientamenti conseguiti, grazie anche alla razionalizzazione delle società non strategiche derivanti dall'acquisizione delle attività ex-Ing. Il rapporto costi/ricavi si attesta al 57,7%, con rilevanti miglioramenti sia sul trimestre precedente (circa 2 punti percentuali), sia sul primo trimestre 2004 (ben 7 punti percentuali). La Divisione Private Banking & Asset Management gestisce ed amministra 178,6 miliardi di attività finanziarie (+11% circa a/a, +3,8% nel trimestre) con un aumento del peso della componente gestita dal 79% di dicembre 2004 al 79,4% del primo trimestre 2005. L'incremento delle masse, favorito anche dall'andamento dei mercati finanziari, è frutto di una raccolta netta positiva in tutte le business unit della Divisione. In particolare, Pioneer Investments, ha chiuso il primo trimestre del 2005 con vendite nette pari a 3,3 miliardi con un positivo contributo delle operazioni italiane ed estere. Il patrimonio gestito ha raggiunto i 135,7 miliardi, in crescita del 4,6% su dicembre 2004. Xelion ha realizzato una raccolta netta totale nel trimestre di 450 milioni con una quota di mercato del 17%, che ha confermato la leadership della società nella classifica del settore delle reti di vendita (fonte: Assoreti). La Divisione Nuova Europa Nel corso del primo trimestre 2005 l'andamento economico dei paesi della Nuova Europa si è attestato su un trend di crescita sempre più solido e sostenibile. Di seguito un'analisi delle principali componenti economico-patrimoniali della Divisione, valorizzate a cambi costanti. Nel primo trimestre 2005, la Divisione Nuova Europa registra un utile del periodo di 150 milioni, di cui 103 di pertinenza del Gruppo, con un incremento del 18,1% rispetto allo stesso periodo del 2004 (+3.4% sull'ultimo trimestre del 2004). Il margine di intermediazione è pari a 475 milioni, in crescita del 7,5% a/a (-1,2% sull'ultimo trimestre). Il margine d'interesse (292 milioni) aumenta del 6,2% a/a principalmente grazie ad un buon andamento dei volumi sia di impieghi, sia di depositi in tutte le banche della divisione. All'interno della voce degli impieghi mostrano un trend di crescita sostenuto i mutui (2,2 miliardi, +25,7% a/a), il leasing (0,44 miliardi, +46,6% a/a) e il credito al consumo (1,6 miliardi, +25,2% a/a). I crediti verso la clientela (3) della divisione si attestano a 15,0 miliardi, in crescita dell'15,9% a/a e del 5,0% su dicembre 2004. I debiti verso clientela (4) raggiungono i 23,1 miliardi (+4,2% a/a, sostanzialmente stabili su dicembre 2004). I crediti dubbi netti raggiungono 855 milioni (-19,6% a/a, -5,0% su dicembre 2004), le sofferenze nette sono pari a 371 milioni (-13,5% a/a, -1,7% su dicembre 2004). Il rapporto crediti dubbi netti/totale crediti netti migliora dal 6,3% di fine anno al 5,7% di marzo 2005, il rapporto sofferenze nette/totale crediti netti rimane sostanzialmente stabile al 2,5%. I ricavi da servizi (183 milioni) registrano una crescita del 9,6% a/a a conferma della efficace politica commerciale delle banche e dello sviluppo nella distribuzione di prodotti di risparmio gestito (fondi d'investimento + 34,3% a/a). I costi operativi presentano un incremento del 6,7% a/a principalmente a causa di una crescita dei costi del personale (+6,6%) imputabile prevalentemente a Kfs per effetto sia di un aumento del numero di risorse derivante dall'apertura di nuovi sportelli, sia di un adeguamento dei livelli minimi salariali agli elevati livelli di inflazione. Le altre spese e ammortamenti registrano un incremento del 6,8% principalmente al fine di supportare la crescita organica nelle banche minori o a presenza marginale. In termini di efficienza il rapporto costi/ricavi si attesta al 53,5%, in miglioramento sia rispetto allo stesso periodo (53,8%) sia rispetto al dicembre 2004 (55,2%). Il risultato di gestione si attesta a 221 milioni, in aumento del 8,3% rispetto allo stesso periodo dell'anno precedente. I numerosi progetti ed interventi volti a migliorare l'intero processo del credito hanno determinato una significativa riduzione delle rettifiche nette e degli accantonamenti (33 milioni, -10,8% a/a). Il rapporto tra il totale crediti dubbi e il totale crediti verso clientela risulta in netto miglioramento e si posiziona al 5,7% rispetto al 8,0% di marzo e 6,3% di dicembre 2004. A marzo 2005 il numero totale dei dipendenti della divisione è pari a 27.702 unità (5) (+134 rispetto a dicembre 2004 e -118 su marzo 2004), gli sportelli (6) ammontano a 1.305 (+18 rispetto a dicembre 2004, +25 sul primo trimestre 2004). La trimestrale è stata redatta in base ai principi contabili utilizzati in sede di bilancio 2004. Il gruppo prevede di adottare i principi internazionali in occasione della semestrale 2005 in conformità con quanto disposto dall'art. 81bis del Regolamento Emittenti, ovvero in base alle attuali disposizioni con l'aggiunta di prospetti di riconciliazione con le risultanze determinate in base ai principi contabili internazionali. Il progetto in corso di realizzazione per la transizione agli Ias, illustrato nella relazione di bilancio, procede secondo il piano previsto.
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