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Notiziario Marketpress di Martedì 17 Maggio 2005
 
   
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  CITTADINANZATTIVA SU TRASPORTO FERROVIARIO: NON SOLO RITARDI NEI DISSERVIZI SU ROTAIA. AL TOP DELLE LAMENTELE LA SCARSA QUALITÀ DEI SERVIZI A BORDO E IN STAZIONE  
   
  Milano, 17 maggio 2005 - Treni ritardatari ma soprattutto carenti nell’offerta di servizi di qualità: dal mal funzionamento dell’aria condizionata, a porte guaste non segnalate, alla sporcizia dei sedili. E ancora, scarsa informazione in occasione di variazioni degli orari, scioperi e soppressione di corse. Non migliore la situazione nelle stazioni, spesso disabilitate, carenti di illuminazione, con telefoni pubblici assenti o non funzionanti come pure gli orologi, le macchinette obliteratrici e i distributori automatici di biglietti; non servite da sufficienti parcheggi, prive di servizi di scambio (navette, bus, taxi, metro) e con servizi igienici sporchi o rotti. Prevale la scarsa qualità dei servizi a bordo (36%), seguita dalla scarsa qualità dei servizi in stazione (33%). Al terzo posto la totale assenza di servizi a bordo e in stazione (14%) seguita dagli immancabili ritardi (10%) e dai puntuali scioperi (7%). Nei dati resi noti oggi a Milano da Cittadinanzattiva in occasione del convegno Asstra “Tutti in carrozza! Trasporto ferroviario: liberalizzazione, risorse e qualità” il poco edificante quadro del settore del trasporto ferroviario italiano come emerge dalle 1764 segnalazioni pervenute negli ultimi sei mesi all’associazione dei consumatori. “L’introduzione della concorrenza nel settore dei trasporti” ha commentato Giustino Trincia, vice segretario di Cittadinanzattiva “non può prescindere dalla costituzione di una Autorità indipendente di regolamentazione di settore e dalla contestuale introduzione di un adeguato sistema di strumenti di tutela dei diritti dei cittadini utenti e di organismi di partecipazione civica”. Di seguito, la fotografia, dal punto di vista degli utenti, del trasporto ferroviario in Italia: Italia contromano. Il riequilibrio tra le varie modalità di trasporto, come auspicato nel libro bianco della Commissione Europea, sembra non avere luogo nel nostro Paese, dove oltre l’80% degli spostamenti si effettuano in automobile e l’estensione della rete ferroviaria è pressoché invariata dal 1970. Trasporti e prezzi. Dal ’96 ad oggi, a fronte di un aumento dei prezzi al consumo del 23,3%, i prezzi per l’acquisto dei mezzi di trasporto privato (automobili, moto, ecc.) sono aumentati “solo” del 15%, mentre quelli dei servizi di trasporto sono aumentati del 36,8%. In particolare, quelli ferroviari, sono cresciuti del 20%. Trasporti, maglia nera negli scioperi. Un conflitto su due si registra nei trasporti. Su 2839 conflitti esaminati nel 2003 dalla Commissione di garanzia dell’attuazione della legge sullo sciopero nei servizi pubblici essenziali, ben 1.397 hanno riguardato il settore del trasporto, pari al 49% del totale dei conflitti. In particolare, gli scioperi effettuati nel trasporto ferroviario sono stati 340, pari al 24% degli scioperi registrati nel settore dei trasporti. Inoltre, nelle ferrovie, in caso di sciopero, il servizio maggiormente penalizzato è quello del trasporto locale, con soppressioni fino al 100% del servizio. Trasporti e disabili. Solo in 225 stazioni (su oltre 2700) si effettua il servizio di assistenza che, su richiesta, assicura la messa a disposizione di sedie a rotelle, guida e accompagnamento, salita e discesa dal treno. Trasporti e utenti. Da fonte Istat (anno 2003) è calata la percentuale degli utenti delle Fs che si dichiarano soddisfatti dell’informazione (dal 60,6 al 53%), della puntualità (dal 60 al 55%), della pulizia dei treni (dal 41 al 34%). E se la qualità del servizio è un disastro, la tutela le fa compagnia. Di conciliazione non si parla in alcuna carta dei servizi, i bonus in caso di ritardo esistono sono nel trasporto ferroviario di media e lunga percorrenza. Trasporti e sicurezza. Oltre il 62% del materiale Fs è stato costruito o ristrutturato da più di dieci anni. Trasporti e infrastrutture. Confrontando dati 2003, non è ben chiaro come si possa conciliare l’esigenza di riequilibrare le modalità di trasporto quando si prevede la realizzazione di un numero di chilometri di strade (2.374 km) ben superiore a quelli di linee ferroviarie per l’alta velocità (1.212 km).  
     
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