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Notiziario Marketpress di
Martedì 17 Maggio 2005
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ICT: STANCA, IN GAZZETTA UFFICIALE IL CODICE DELL’AMMINISTRAZIONE DIGITALE È LA RISPOSTA AI CITTADINI CHE VOGLIONO UNA BUROCRAZIA PIÙ SNELLA, VICINA, SEMPLICE ED APERTA LA “MAGNA CHARTA” DELLA MODERNA AMMINISTRAZIONE PONE AL CENTRO IL CITTADINO |
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Roma, 17 maggio 2005 - La riforma digitale dello Stato ha la sua “magna charta”. Con la pubblicazione appena avvenuta nella Gazzetta Ufficiale del Codice dell’Amministrazione Digitale l’Italia, tra i primi paesi al mondo, si è dotata infatti del primo “codice della strada” cui si debbono attenere le Pubbliche amministrazioni nel processo di ammodernamento tecnologico in atto nel Paese. Il ministro per l’Innovazione e le Tecnologie, Lucio Stanca, ha sottolineato che “con questo Codice abbiamo realizzato un quadro normativo coerente, omogeneo ed unitario all’applicazione delle nuove tecnologie digitali nella Pubblica amministrazione italiana, ponendo al centro il cittadino e consentendo tra l’altro l’avvio di un notevole recupero di efficienza, realizzando al tempo stesso notevoli risparmi e perseguendo un miglioramento della qualità dei servizi”. Il provvedimento, che da oggi è legge dello Stato, ha aggiunto il ministro, “non nasce dal nulla ma è parte integrante di una strategia complessiva che, come ha detto il Presidente del Consiglio, è tesa a ‘trasformare la Pubblica amministrazione italiana da handicap a punto di forza per il nostro competere nell’economia mondiale’”. Il ministro ha poi spiegato che “il Codice dell’Amministrazione Digitale in sostanza si propone di liberare gli italiani da molti ed anacronistici obblighi e adempimenti verso le Pubbliche amministrazioni. Insomma, “nasce il ‘cittadino digitale’, a cui il Codice riconosce nuovi diritti e nuove possibilità, definendo il quadro giuridico per garantirne l’effettivo godimento”. Contestualmente questo dispositivo normativo, ha proseguito Stanca, “libera nuove risorse della Pa attraverso una massiccia e diffusa digitalizzazione che introduce strumenti utili ad eliminare sprechi, restituire maggior valore ai contribuenti, come pure di essere alla base di nuovi e più moderni modelli organizzativi, rendendo più produttivo ed efficace il lavoro negli uffici pubblici”. In sintesi, con il Codice “dal prossimo gennaio la Pubblica amministrazione dovrà fare ricorso all’informatica, dovrà accettarla come principale strumento operativo non solo nei rapporti interni ma, soprattutto, in quelli con la collettività. Cittadini ed imprese vogliono infatti una burocrazia più snella, più vicina, più semplice ed aperta”. Questo dispositivo si associa a quello che ha dato già il via alla realizzazione del Sistema Pubblico di Connettività (Spc), ossia una sorta di “autostrada del sole digitale”, che collegherà tutti gli uffici pubblici, centrali e periferici, con un sistema omogeneo, sicuro ed efficiente che, tra gli altri effetti, avrà quello di sollevare i cittadini dall’essere fattorini di se stessi nei rapporti con la burocrazia pubblica. Insomma, per svolgere una pratica non saranno più necessari pellegrinaggi da un ufficio all’altro in quanto le amministrazioni dialogheranno tra loro. Con il Codice, inoltre, la Pubblica amministrazione senza carta diventa realtà. Tutti gli atti, i dati, i documenti, le scritture contabili ed anche la corrispondenza prodotti o riprodotti in maniera digitale hanno la stessa validità giuridica di documenti cartacei e devono essere conservati in archivi informatici. Grazie alla conservazione digitale, si riducono tempi e costi di ricerca dei documenti, ma anche i costi di gestione e manutenzione degli archivi e un enorme recupero di spazi prima occupati da ingombranti archivi cartacei. Uno studio stima in 1,4 milioni di metri cubi gli spazi sprecati, è proprio il caso di dirlo per “stivare” un’enorme quantità di carta. Sintesi dei risparmi derivati dall’uso degli strumenti a cui il Codice da validità giuridica e il cui uso costituisce ormai un diritto per i cittadini ed un obbligo per le amministrazioni: Progetti presi in esame Risparmi all’anno a regime in milioni di € Mandati di pagamento elettronici 200; Posta elettronica certificata 360; Diminuzione dei certificati 400; Firma digitale nelle Università 20; Firma digitale nei rapporti Pa-imprese 25; Archiviazione ottica dei documenti 697 ; Riduzione del carico burocratico per le Pmi 938; Totale 2.640.
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