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Notiziario Marketpress di
Martedì 17 Maggio 2005
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A FIRENZESTATE UNDICI CONCERTI CURATI DALL’ASSOCIAZIONE MUSICALE L’HOMME ARMÉ PER INDAGARE SULL’ESPLOSIVA MISCELA CREATIVA NEL TRIANGOLO ARTISTA - INTERPRETE - ASCOLTATORE |
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Firenze, 17 maggio 2005 - C’è il “suono” dell’artista, la passione che lo sorprende al momento della ricerca e della scelta del repertorio musicale e poetico. C’è il “suono” dell’interprete, la dimensione della sua invenzione artistica, l’emozione del suo rapporto con il pubblico. E c’è il “suono” dell’ascoltatore che manifesta la sua presenza emotiva e contemplativa. Esplorare questa tripla dimensione, ovvero l’elemento spirituale della creazione artistica, dell’esecuzione e della fruizione, è l’obiettivo degli undici concerti della rassegna Il suono dell’anima, che l’associazione musicale L’homme Armé cura per l’Estate Fiorentina 2005, il ciclo di eventi organizzato dal Comune/assessorato alla Cultura. Appuntamento dal 14 giugno al 1 luglio, ore 21,15, Oratorio dei Vanchetoni (via Palazzuolo 17, ingresso 5 €, info 055.695000, www.Hommearme.it Musica e poesia, strumenti solisti e parole recitate, musica contemporanea e musica etnica: elementi scelti per creare un punto di incontro tra esperienze creative e interpretative diverse, in gran parte solistiche, che spaziano dal Rinascimento alla Contemporaneità. Inaugura la rassegna Giovanni Sollima, uno dei violoncellisti e compositori più apprezzati, che proporrà un lavoro ispirato alle liriche del poeta Joseph Beuys e alla particolare luce dei dipinti caravaggeschi (Caravaggio-beuys Song per violoncello solo e electronics). All’esplorazione dell’ universo barocco saranno invece dedicati i concerti di Paolo Biordi (15 giugno), di Fabio Bonizzoni (20 giugno) e di Christophe Coin (22 giugno) che proporranno alcune tra le pagine più liriche ed intense del repertorio sei-settecentesco per viola da gamba, cembalo e violoncello. Accanto alla musica, spazio alla parola cantata e recitata. Muovendosi liberamente tra generi e repertori diversi (dalle tragedie di Sofocle, all’universo biblico, alla mitologia), voce e canto si confermano lo strumento più immediato per dar vita alle “intermittenze” più profonde dell’anima con i tre spettacoli del 16 giugno (Lo sguardo di Antigone con Milena Vukotic, Monica Benvenuti, Giuseppe Bruno), del 21 giugno (Apocalisse di Dio con Franco Di Francescantonio) e del 27 giugno (Il dito di Orfeo con Lucia Sciannimanico e Gabriele Micheli). Il pianoforte è invece il protagonista del concerto del 23 giugno: le sue sonorità diventano mezzo di espressione privilegiato della spiritualità laica e religiosa attraverso le pagine di tre pilastri del Novecento, Olivier Messiaen, Luciano Berio e Dimitrij Šostakovič, interpretati dal pianista Folco Vichi. Alla musica etnica di tradizione mediterranea sono riservati due appuntamenti: il violinista palestinese Simon Shaeen (28 giugno) e Alfio Antico Trio (29 giugno) propongono un viaggio fatto di memorie, misticismo e immaginazione. Chiude la rassegna l’Insieme vocale e strumentale L’homme Armé (dirige Fabio Lombardo) con musiche di Josquin, Kurtag, Nono, Pezzati.
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