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Notiziario Marketpress di Martedì 24 Maggio 2005
 
   
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  “DIMISSIONI PROTETTE”: PRESENTATO UNO STUDIO SUI PRIMI 410 ANZIANI UN PROGETTO PER ASSISTERE A DOMICILIO DOPO IL RICOVERO IN OSPEDALE ED EVITARE L’ISTITUZIONALIZZAZIONE. IL 49% DEGLI ASSISTITI È ULTRAOTTANTENNE, IL 35% VIVE DA SOLO, IL 51% HA UN REDDITO COMPRESO FRA I 501 ED I 1.000 EURO AL MESE  
   
  Roma, 24 maggio 2005 - Sono stati presentati ieri i dati relativi al primo periodo di sperimentazione del progetto di "Dimissioni Protette" dall'ospedale avviato dall'Assessorato alle Politiche Sociali del Comune di Roma in collaborazione con Aziende Sanitarie Locali ed Aziende Ospedaliere cittadine. All'incontro, promosso dall'Assessorato alle Politiche Sociali e Promozione della Salute per fare un bilancio del servizio e valutare le prossime strategie di intervento, hanno partecipato gli assistenti sociali municipali responsabili del servizio, i delegati del Sindaco presso le Asl, rappresentanti della Agenzia di Sanità Pubblica e gli assistenti sociali in servizio presso il Policlinico Umberto I e dell'Azienda Ospedaliera S. Giovanni Addolorata. Dei 410 primi anziani presi in carico (ottobre 2003-dicembre 2004), la maggior parte ha fra gli 75 e gli 84 anni (il 49.8%), seguono gli ultraottantenni (28.6% di cui il 3% ha superato i 95 anni di età) mentre il restante 21.6% ha un'età compresa tra i 60 e i 74 anni. La maggioranza è composta da donne (il 61.7%). Interessante anche l'analisi del dato relativo a quanto il servizio di dimissioni protette può servire per scongiurare i ricoveri ripetuti in ospedale con i problemi che questi comportano innanzitutto per gli anziani pazienti e quindi per le stesse strutture sanitarie (sovraffollamento dei pronto soccorso e dei reparti di medicina). Dai dati raccolti nello studio è emerso che a Roma su 271.579 ricoveri di anziani (fonte Asp) nel 5% dei casi si verifica un nuovo ricovero ospedaliero entro il 7° giorno delle dimissioni e nel 13% entro il 30° giorno. Nei casi seguiti dal servizio di dimissioni protette, la percentuale è scesa rispettivamente allo 0.73% entro il 7 giorno e al 2.92% entro il 30° giorno dal primo ricovero. Per quanto riguarda le condizioni socio-economiche degli anziani assistiti il 51% ha un reddito mensile compreso fra i 501 ed i 1.000 euro, mentre il 12% vive con una cifra mensile compresa fra 220 e 500 euro. Da evidenziare che nel 35% dei casi gli anziani assistiti vivono da soli. Occuparsi di un anziano a domicilio, oltre a migliorare la qualità di vita del paziente, ha inoltre costi molto inferiori: una giornata di "dimissione protetta" socio-sanitaria infatti ha dei costi medi di circa 35 euro contro i costi di ricovero in Residenza Sanitaria Assistita che vanno da un minimo di 85 euro ad un massimo di 117 euro al giorno. Varato all'interno del Piano Regolatore Sociale, il progetto di "Dimissioni protette" prevede l'attuazione di un servizio di assistenza a domicilio integrata, sociale e sanitaria, al momento delle dimissioni ospedaliere. Lo scopo è quello di sostenere la persona, in particolare anziana, nel rientro a casa, garantendo la continuità della cura e l'assistenza ed evitando il ricovero in istituto. Ad oggi sono 56 le strutture sanitarie coinvolte nel progetto tra ospedali,cliniche di riabilitazione e Residenze Sanitarie Assistenziali (Rsa). Una unità di Valutazione Mista composta da Asl, Municipi ed Azienda ospedaliera riceve dagli ospedali, dai servizi sociali o dalle famiglie la segnalazione della persona ricoverata (almeno sei giorni prima della dimissione della stessa) e si reca presso la struttura per effettuare la valutazione assieme al medico del reparto. Vengono così programmati i tempi di dimissione, le modalità di rientro al domicilio ed il piano di intervento domiciliare. Al momento della dimissione il medico del reparto consegna il piano di dimissione con le indicazioni terapeutiche e la relativa fornitura adeguata di farmaci. Le Asl hanno competenza sull'assistenza sanitaria, mentre il Comune su quella sociale. "Il servizio di Dimissioni Protette - ha dichiarato l'Assessore Raffaela Milano - si inserisce nella rete cittadina dei servizi per la terza età (teleassistenza, assistenza domiciliare, centri diurni per anziani fragili, centri Alzheimer, ). E' nato per contrastare la brusca interruzione dell'assistenza di cui spesso gli anziani sono vittima dopo un ricovero ospedaliero e che spesso li costringe a ricoverarsi in istituto o ad affrontare un nuovo ricovero ospedaliero."  
     
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