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Notiziario Marketpress di
Mercoledì 25 Maggio 2005
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I METODI CONTRACCETTIVI |
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Milano, 25 maggio 2005 - Pillola anticoncezionale - E negli anni `60 che ha inizio la commercializzazione della prima pillola anticoncezionale. Da allora, in oltre 40 anni, sono state messi a punto contraccettivi orali più innovativi, che utilizzano dosi di ormoni sempre minori pur mantenendo inalterata l'efficacia della pillola. I benefici di questa limitata assunzione di ormoni sono notevoli soprattutto sotto il profilo della tollerabilità. La pillola è costituita da una associazione di ormoni (estrogeno + progestinico) che blocca l'attività dell'ipofisi e di conseguenza la produzione degli ormoni da parte dell'ovaio. In questo modo impedisce l'ovulazione, mettendo le ovaie a riposo. L'efficacia del metodo è potenziata da altri meccanismi accessori che modificano l'endometrio e il muco cervicale. La sicurezza contraccettiva della pillola è la più alta in assoluto: sfiora infatti il 100%, di gran lunga superiore a quella di tutti i metodi contraccettivi non ormonali. Un grande vantaggio che si traduce in benessere e serenità del rapporto di coppia. Cerotto transdermico - Si tratta di un cerotto da applicare sulla pelle che contiene una certa dose di estrogeno e progestinico. Ne viene rilasciata una quota fissa ogni giorno. Ogni cerotto dura 7 giorni. Nel corso del mese ne vengono quindi utilizzati 3, consecutivamente. Segue una pausa di sospensione di una settimana durante la quale la donna ha le mestruazioni. Il meccanismo di azione del cerotto transdermico è comparabile a quello della pillola così come le indicazioni e le controindicazioni. Anello vaginale - In materiale biocompatibile, flessibile e trasparente, l'anello viene introdotto in vagina. Anch'esso contiene estrogeno e progestinico che vengono rilasciati ogni giorno a quote fisse. L'anello deve essere lasciato in vagina per 3 settimane quindi deve essere rimosso. Dopo una sospensione di una settimana ne deve essere inserito uno nuovo. Il meccanismo di azione dell'anello vaginale è comparabile a quello della pillola così come le indicazioni e le controindicazioni. Dispositivi intrauterini (Iud o spirale) - Il dispositivo intrauterino può essere mantenuto in cavità uterina da 2 a 5 anni a seconda del modello ed è inserito dal ginecologo; può avere forma di "T" o altre forme. L'attività contraccettiva deriva dal corpo estraneo e da un filo di rame avvolto sul braccio verticale del dispositivo. Un modello particolare di dispositivo rilascia un ormone progestinico in utero. Lo Iud al rame può dar luogo a mestruazioni più abbondanti, mentre quello al progestinico ha una azione terapeutica sulle mestruazioni abbondanti. Gli Iud sono di norma più adatti a donne che hanno già avuto figli. Sistema computerizzato - Grazie a un piccolo computer e un set di test stick si esegue un test delle urine che permette di calcolare le variazioni dei livelli dell'ormone dell'ovulazione e individuare così i giorni fecondi. Il monitor indica con una luce verde i giorni in cui si possono avere rapporti sicuri. Se usato correttamente la sua efficacia rasenta il 90%. Diaframma - Utilizzato molto meno che in passato, il diaframma è costituito da un cappuccio di gomma che separa la vagina dal canale cervicale impedendo l'ingresso degli spermatozoi. Il ginecologo ha in questi casi il compito di stabilire il modello e le misure più adatte alla singola donna. E necessaria una adeguata formazione per applicare correttamente il dispositivo e utilizzare una crema spermicida che aumenti la sicurezza contraccettiva. Preservativo - Una guaina di gomma copre il pene e trattiene lo sperma impedendo il suo ingresso in vagina. Per applicare il preservativo è necessario che il pene sia in erezione. E importante che la guaina venga tolta prima che il pene perda la sua tensione. La complessità delle manovre rischia di disturbare la serenità di coppia. L'efficacia contraccettiva raggiunge il 75%. Rispetto agli altri metodi contraccettivi protegge contro le malattie sessualmente trasmissibili. Metodi naturali - Si basano sull'astinenza periodica dai rapporti sessuali durante i giorni fecondi della donna. Diverse le metodiche utilizzate. Nel metodo Ogino-knaus si calcolano i giorni decorsi in base al calendario mestruale: il ciclo deve pertanto essere perfettamente regolare, fenomeno che si riscontra molto raramente. Nel metodo Billings i giorni fecondi vengono stabiliti osservando la qualità del muco cervicale (più filante, abbondante e trasparente rispetto ai giorni non fertili). E evidente la difficoltà di valutazione dello stato del muco cervicale. C'è anche chi utilizza il metodo della temperatura basale. In questo caso i giorni fertili vengono identificati osservando e controllando accuratamente l'andamento della temperatura corporea per individuare i giorni sicuri.
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