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Notiziario Marketpress di
Lunedì 22 Marzo 2004
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“DA CUORE A CUORE”. UNA MOSTRA DELLA REGIONE EMILIA-ROMAGNA, PER RISCOPRIRE IL SENSO DELL’INSEGNAMENTO E DELL’ISTRUZIONE COME DIRITTO PER TUTTI DAL 15 AL 18 APRILE TRE GIORNI DI CONVEGNI |
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Bologna, 22 marzo 2004 - Una mostra per raccontare i misteri di una professione, quella dell’insegnante, che è vocazione, mestiere e passione. Una mostra che ripercorre i passi dei maestri del passato e per capire su quali fondamenti, nei secoli, è andata costruendosi l’idea di istruzione e come diritto per tutti. Una mostra, realizzata dall’Assessorato alla scuola della Regione Emilia-romagna in collaborazione con la cooperativa Giannino Stoppani, sul senso dell’insegnare. “Da Cuore a cuore” - questo il titolo della mostra in programma dal 15 al 18 aprile presso la Fiera del libro per ragazzi (spazio Docet) a Bologna - è come una nave in viaggio e propone cinque approdi su altrettante isole. La prima è l’isola della storia e rappresenta la costellazione dei maestri, reali e letterari, che hanno lasciato tracce del loro pensiero nella pedagogia contemporanea e in chi oggi insegna. Le stelle vive di questa costellazione – ricordati con immagini e parole del loro insegnamento su grandi pannelli illuminati a intermittenza - saranno Pestalozzi e Tolstoj, Montessori e Dewey (di cui saranno ricordati i testi “Democrazia ed educazione” e “Libertà e cultura”), Makarenko – il fondatore della colonia Gorki, in cui i ragazzi, altrimenti lasciati a se stessi, avevano l’opportunità di istruirsi e di apprendere i rudimenti del lavoro – e Freinet, figlio di contadini, maestro in un paese di montagna dall’età di 23 anni Le stelle più vicine al pianeta scuola dei nostri giorni sono Augusto Monti, insegnante di Cesare Pavese, Pier Paolo Pasolini, professore di Vincenzo Cerami alle scuole medie, Gianni Rodari, maestro elementare che ha risvegliato fantasia ed immaginazione in molte generazioni di bambini, Ernesto Codignola, il pedagogista che identificò docente ed allievo nell’atto educativo, il maestro Mario Lodi, che seppe rifondare il fare scuola a partire dal riconoscimento della creatività dei bambini e l’inglese O’neill che istituì nel ’21 la scuola Summerhill “dove i bambini fanno ciò che amano fare”. Nella costellazione contemporanea c’è Giovanni Maria Bertin, cattedra di pedagogia al Magistero dell’Università di Bologna, mentre brilla, ancora vivissima, la stella di Don Milani, che insegnò che tutti possono e hanno diritto di imparare, senza differenze di classe o censo. La seconda e la terza isola a cui approda il viaggio di “Da Cuore a cuore” sono le tappe della letteratura: quella per ragazzi e quella per gli adolescenti. La mostra, in questo caso, sarà organizzata come una sorta di “galleria di consultazione”: i visitatori sono chiamati ad attardarsi, scorrere parole che magari conoscono già ma che possono riscoprire, riscoprendo il senso dell’insegnare. Si parte da “Cuore” di De Amicis – che del resto dà il titolo alla mostra – passando per May Alcott, Roald Dahl, Bianca Pitzorno. L’isola degli adolescenti è invece dedicata ai professori del giovane Holden di Salinger, alla “Gioventù senza Dio” di von Horvat o ai bulletti di Trinity descritti da Robert Cormier in “La guerra dei cioccolatini”. La quarta isola è un indice dei libri dei e per i maestri, ovvero la storia delle pubblicazioni di due prestigiose collane pedagogiche “Educatori antichi e moderni” della casa editrice “La Nuova Italia”, e “Paideia” di Editori Riuniti. Quest’isola si concretizzerà in un indice a parete per ricostruire la storia e l’evoluzione del dibattito pedagogico in Italia dal dopoguerra ad oggi. La quinta isola è la lettura: il 16 e il 17 aprile Marcello Brondi leggerà “Vita da maestri”, a intermittenza, intrecciandosi con la narrazione del cinema. Cinema che è, infatti, la sesta isola: dopo le parole e i volti dei maestri, veri e immaginari, ecco un cortometraggio di 30 minuti che riunisce in un’ideale aula insegnanti, il maestro Perboni dei “Cuore” televisivi e il professor Keating de “L’attimo fuggente”; gli insegnanti del liceo di “Amarcord” e il professor Michele Apicella di “Bianca”. In tutto circa 20 film – montati come a scandire il passaggio da un trillo di campanella a un altro - per vedere la scuola con gli occhi del cinema.
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