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Notiziario Marketpress di
Giovedì 26 Maggio 2005
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RILANCIARE COMPETITIVITÀ, PRODUTTIVITÀ, OCCUPAZIONE E CRESCITA ROBERT GOEBBELS (PSE, LU) |
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Bruxelles, 26 maggio 2005 - Nell'ambito di una discussione comune su economia, occupazione e politica sociale, la Plenaria esaminerà la relazione di Robert Goebbels (Pse, Lu) in merito alla raccomandazione della Commissione sugli indirizzi di massima per le politiche economiche degli Stati membri e della Comunità nel contesto degli orientamenti integrati per la crescita e l’occupazione (2005-2008), che sarà esaminata dal Consiglio europeo di giugno. I deputati chiedono maggiore attenzione alle tematiche ambientali, il rafforzamento della domanda interna per aumentare competitività, crescita e occupazione e sollecitano la Commissione a presentare orientamenti più dettagliati per ogni singolo Stato membro. Essi pongono l'accento anche sull'aumento della produttività del lavoro, della crescita e degli investimenti. Agli Stati membri è chiesto di coordinare le politiche di bilancio, di orientare la spesa verso gli obiettivi di Lisbona e di rispettare rigorosamente il Patto di stabilità. Per incentivare le Pmi, secondo i deputati, occorre agire sul sistema fiscale e sull'accesso al credito. E' necessario, poi, aprire i mercati alla concorrenza e rendere più flessibile il mercato del lavoro. Le scienze del futuro vanno promosse, garantendo però un'informazione più obiettiva sulle ricerche più controverse, come quelle su Ogm e cellule staminali. Pur compiacendosi della presentazione integrata degli indirizzi di massima per le politiche economiche e degli orientamenti per l'occupazione, che traduce la complementarità tra le politiche economica e sociale e la volontà di avanzare sulla via della semplificazione e di una migliore leggibilità del quadro macroeconomico stabilito per l'Unione, i deputati deplorano che la dimensione ambientale sia oggetto di minore attenzione nelle raccomandazioni della Commissione per il rilancio di crescita e occupazione. Essi sostengono, poi, la determinazione di Commissione e Consiglio a concentrarsi maggiormente su crescita ed occupazione con l'aumento della competitività, la realizzazione del mercato interno anche nel settore dei servizi e il consolidamento dei servizi pubblici più efficaci e, quindi, attraverso il rafforzamento della domanda interna. La relazione, inoltre, sottolinea anche l'importanza di creare posti di lavoro nel settore dei servizi «in una società ad elevato tasso di occupazione femminile e di popolazione in via di invecchiamento ed inurbata». L'aiuto alle microimprese e alle imprese del terzo settore (associativo e cooperativo), per i deputati, è il mezzo più efficace per sviluppare l'offerta corrispondente. D'altra parte, è deplorato «il carattere troppo generico» degli orientamenti integrati che, per i deputati, non tengono in sufficiente considerazione le disparità tra gli Stati membri. Pertanto, la Commissione è incoraggiata a presentare una comunicazione che individui le maggiori sfide per ogni singolo Stato membro, «soprattutto nel settore delle riforme e degli investimenti strutturali». Inoltre, i deputati ricordano che un ambiente macroeconomico sano implica l'adeguata interazione tra politiche di bilancio coordinate e «una politica monetaria che ponga su di un piano di parità l'obiettivo della stabilità dei prezzi e quello della realizzazione degli obiettivi generali dell'Unione». La relazione sottolinea poi «l'apparente contraddizione» tra, da un lato, l'attrazione esercitata dal modello europeo e l'importanza del ruolo dell'Unione e degli Stati membri nel commercio mondiale e, dall'altro, «un discorso metodologicamente discutibile sul declino tendenziale della produttività del lavoro». In proposito, i deputati ritengono che occorre ristrutturare la politica economica «focalizzandola su fattori collegati all'aumento della produttività», come ad esempio la modernizzazione dell'economia, della conoscenza, dello stato sociale e dei sistemi istituzionali, «per far fronte alle sfide del nuovo ampliamento, ai requisiti di un'economia moderna e resistere alla pressione deflazionistica del terzo mondo». L'aumento della produttività del lavoro, della crescita e degli investimenti, per i deputati, «sono condizioni preliminari per un aumento dei salari e una ripartizione più equa dei risultati della crescita e degli sforzi per ottenere un rafforzamento della competitività, dell'occupazione e della coesione sociale». Tale sviluppo, peraltro, «dovrebbe essere seguito dall'obbligo delle imprese di assumersi le proprie responsabilità sociali». Per ottenere una crescita più forte e sostenibile in Europa, secondo i deputati, occorrono azioni simultanee e coordinate da parte di tutti gli Stati membri, «compresa una più adeguata politica del mercato interno, investimenti pubblici intelligenti nonché riforme innovative ed attive del mercato del lavoro». La relazione, inoltre, propone al Consiglio una serie di modifiche agli orientamenti della Commissione. Una di queste chiede agli Stati membri di riorientare la spesa pubblica verso voci di bilancio «che sostengono gli obiettivi della Strategia di Lisbona, soprattutto gli investimenti volti a sviluppare le risorse umane, la conoscenza, l'innovazione e l'infrastruttura, nonché a contribuire allo sviluppo economico». La spesa pubblica, inoltre, dovrebbe stimolare gli investimenti privati, in particolare «creando un sistema fiscale che incentivi le Pmi creatrici di posti di lavoro». Ciò, per i deputati, può essere realizzato anche agevolando l'accesso delle Pmi ai fondi di rischio e ai microcrediti nonché adeguando i sistemi fiscali in modo da stimolare gli investimenti. A quest'ultimo proposito, essi sottolineano la necessità di ridurre l'onere fiscale e di armonizzare la base di calcolo dell'imposta. Occorre, inoltre, lottare contro «la stigmatizzazione dei giovani imprenditori» che non hanno avuto pieno successo e facilitare un loro nuovo avvio. Per i deputati, sono necessarie riforme che stimolino la domanda e, pertanto, i mercati protetti dovrebbero essere aperti alla concorrenza e particolare attenzione deve essere riservata alla flessibilità del mercato del lavoro. Per incoraggiare la domanda, inoltre, gli Stati membri dovrebbero migliorare il coordinamento delle proprie politiche economiche e di bilancio, sincronizzando in un primo tempo i loro calendari di bilancio. Gli Stati membri, poi, dovrebbero completare la riforma del Patto di stabilità e crescita e «provvedere ad una sua rigorosa applicazione» al fine di ripristinare la fiducia. Particolare attenzione va poi attribuita alla promozione della scienze del futuro, come la società dell'informazione, l'assistenza pubblica preventiva, le biotecnologie, «promuovendo in particolare un'informazione più obiettiva sui vantaggi e sui rischi legati alle ricerche più controverse, come quelle sugli Ogm e sulle cellule staminali». Gli Stati membri dovrebbero inoltre utilizzare le politiche ambientali in modo più attivo per promuovere la crescita e l'occupazione, sviluppando piani d'azione in materia di ecotecnologie e di ecoinnovazioni. Inoltre, dovrebbero finanziare investimenti pubblici di elevata qualità, come quelli volti a svincolare la crescita dal consumo energetico, dai trasporti e dall'utilizzo di risorse, nonché gli investimenti necessari per rispettare gli obiettivi di Kyoto. Infine, per i deputati, va incrementata l'utilizzazione efficiente delle tradizionali forme di energia, in particolare quelle che non presentano rischi per gli obiettivi del protocollo di Kyoto.
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