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Notiziario Marketpress di
Giovedì 26 Maggio 2005
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SCAMBIO DELLE QUOTE DI EMISSIONE: LA COMMISSIONE APPROVA IL PIANO DI ASSEGNAZIONE ITALIANO |
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Bruxelles, 26 maggio 2005 - La Commissione europea ha accolto ieri il piano dell’Italia che assegna le quote di emissione di Co2 agli impianti italiani per il periodo di scambio 2005-2007, dopo che le autorità italiane hanno accettato di ridurre sensibilmente il numero totale di quote da assegnare: 23 milioni di tonnellate di Co2 in meno all’anno, pari al 9% delle quote previste inizialmente. L’italia dovrà inoltre comunicare ulteriori informazioni sulle quote assegnate a impianti specifici e rinunciare ad una disposizione riguardante l’adeguamento a posteriori del piano. La decisione della Commissione consente alle imprese italiane di partecipare al sistema di scambio delle quote di emissione dell’Ue e permette così di ridurre le emissioni di gas serra del settore di produzione dell’energia elettrica e degli impianti industriali ad alto consumo energetico dell’Italia al minor costo economico. Il Commissario per l’ambiente, Stavros Dimas, ha dichiarato: “Sono lieto che l’Italia abbia accettato le nostre motivazioni e abbia ridotto sensibilmente il numero di quote che intendeva assegnare. Se si escludono due elementi ancora in sospeso, il piano è ora in linea con la direttiva sullo scambio delle quote di emissione. Questa decisione sarà particolarmente importante per le imprese italiane che potranno partecipare a pieno titolo allo scambio delle emissioni non appena il governo italiano avrà definito gli ultimi elementi del piano e rilasciato le quote.” Il piano italiano di assegnazione delle quote Il piano di assegnazione dell’Italia riguarda 1 240 impianti, tutti ammessi a partecipare al sistema di scambio. Tali impianti riceveranno quote che consentiranno loro di emettere mediamente, ogni anno, 232,5 milioni di tonnellate di Co2 per il periodo 2005-2007. In un primo tempo il governo italiano intendeva assegnare mediamente quote per 255,5 milioni di tonnellate all’anno, ma ha accettato la posizione della Commissione, secondo la quale tale quantità non sarebbe stata compatibile con i criteri stabiliti nella direttiva sullo scambio delle quote di emissione. Oltre a ridurre il numero di quote che intendeva assegnare, nel corso dell’esame del piano da parte della Commissione il governo italiano ha anche esteso la partecipazione degli impianti al sistema, ha rinunciato a due delle tre disposizioni previste per apportare adeguamenti a posteriori al piano e ha fornito elementi più precisi per suffragare la propria intenzione di acquistare crediti di emissione attraverso i meccanismi flessibili del protocollo di Kyoto, che dovrebbero aiutare l’Italia a raggiungere l’obiettivo di riduzione delle emissioni di gas serra fissato dal protocollo medesimo (una riduzione del 6,5% rispetto ai livelli del 1990, che dovrà essere ottenuta entro il 2012). Gli adeguamenti a posteriori del piano, che comporterebbero una rettifica del numero di quote assegnate ai singoli impianti dopo che il piano sia stato ultimato, non sono compatibili con la direttiva e la Commissione chiede all’Italia di rinunciare anche all’ultima disposizione in merito contenuta nel piano. Una piccola percentuale delle quote di emissione concordate non è stata ancora assegnata ai singoli impianti e la Commissione chiede di disporre di dati precisi sugli impianti che riceveranno le quote e sul numero di quote attribuite a ciascuno.
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