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Notiziario Marketpress di
Lunedì 22 Marzo 2004
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SMI – SOCIETÀ METALLURGICA ITALIANA S.P.A: ARCHIVIATO UN ESERCIZIO 2003 DIFFICILE. PERDITA DELLA GESTIONE ORDINARIA DI EURO 41 MILIONI CON UN FATTURATO IN CALO DEL 5,5% A EURO 1.941 MILIONI |
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Firenze, 22 marzo 2004 - Il Consiglio di Amministrazione di Smi si è riunito il 19 marzo a Firenze, sotto la Presidenza del Dr. Luigi Orlando, per esaminare il bilancio dell’esercizio 2003 e l’aggiornamento del piano pluriennale 2003-2007. La congiuntura economica negativa, che ha investito in modo particolare l’Europa e al suo interno i paesi (Germania, Francia ed Italia) nei quali il Gruppo è maggiormente presente, nonchè la strutturale sovraccapacità produttiva del settore hanno influenzato i risultati economici dell’esercizio 2003. Anche se in termini di quantità vendute sono stati registrati alcuni miglioramenti, rispetto all’anno precedente, i prezzi di vendita hanno subito ulteriori flessioni. Nonostante l’inasprimento del quadro competitivo il Gruppo è riuscito a mantenere le quote di mercato e in alcuni settori le ha migliorate. Inoltre, le unità produttive hanno accelerato e intensificato le azioni di miglioramento dell’efficienza e di contenimento dei costi per consolidare la propria capacità concorrenziale. Le azioni di riduzione dei costi hanno permesso di contenere l’impatto negativo dell’andamento delle vendite sul conto economico, che presenta comunque contrazioni di redditività rispetto all’anno precedente. Il fatturato consolidato di Gruppo, a parità di area di consolidamento, registra un incremento del 2%, a volumi, e una riduzione del 3,5%, a valori al netto delle variazioni del prezzo della materia prima rame. Il totale dei costi operativi dell’esercizio, nonostante un incremento dei volumi di vendita, si è mantenuto costante in termini omogenei; questo importo è il saldo tra i maggiori costi operativi per l’aumentata attività e la dinamica inflattiva e la loro diminuzione dovuta all’azione di miglioramento dell’efficienza (quantificabile in 28 milioni di Euro), sia in termini di maggiore produttività che di minori costi fissi. Negli ultimi due anni sono stati conseguiti in totale 48 milioni di Euro di efficienza. Il Margine Operativo Lordo (Ebitda) consolidato passa da Euro 99,6 milioni a Euro 63,4 milioni, riducendosi del 36%. Il risultato netto della gestione ordinaria del Gruppo, imputando ad esso pure l’onere fiscale di periodo, è in perdita per Euro 41,7 milioni, che sale a Euro 89,2 milioni comprendendo l’ammortamento del goodwill sulla partecipazione Kme Ag, che include oltre alla normale quota annuale pure un abbattimento straordinario di Euro 36,7 milioni che il Consiglio ha deciso prudenzialmente di addebitare a conto economico considerato l’andamento dell’attività industriale nell’ultimo esercizio. Sotto il profilo patrimoniale, l’indebitamento finanziario netto è passato da Euro 554,0 milioni a Euro 576,3 milioni. L’incremento è quasi interamente dovuto alla sottoscrizione dell’aumento di capitale della partecipata Pirelli & C. Spa, che ha comportato un esborso di Euro 19,1 milioni. Di fronte al nuovo scenario competitivo ed al peggioramento di redditività, in un contesto congiunturale nel quale si intravedono solo lievi segni di ripresa nell’immediato futuro, il Gruppo si è impegnato nella definizione di una serie di misure strutturali che segnino un deciso turnaround nella gestione. E’ stato così elaborato un nuovo piano pluriennale che abbia come obiettivi il miglioramento dei risultati economici ed il rafforzamento della struttura finanziaria. Il piano 2003-2007, della cui approvazione fu data notizia nell’ottobre scorso e che nei mesi successivi è stato oggetto di aggiornamenti, assume come ipotesi la sostanziale stabilità delle quantità e dei prezzi di vendita, allineati per tutto il periodo ai livelli del 2003. Il piano, quindi, poggia prevalentemente su misure interne, tese al conseguimento di una struttura dei costi più competitiva e quindi ad ottenere un significativo abbassamento del punto di pareggio pari al 14% entro il 2005 e raggiungerà il 18% per fine 2007. Le azioni, che sono dettagliate per singole Business Units, si rivolgono al miglioramento dell’efficienza delle strutture produttive e sono accompagnate da un’attenta focalizzazione e selettività degli investimenti. Le azioni che riguardano le quattro Divisioni produttive è previsto determinino creazione di efficienza per circa Euro 46 milioni, di cui oltre il 60% entro il 2005. Attenzione è rivolta allo sviluppo delle competenze professionali anche nelle aree “corporate” (amministrazione, finanza, controllo e information technology) con cambiamenti nei modelli organizzativi finalizzati ad una centralizzazione delle funzioni e ad un più efficiente e sinergico utilizzo delle risorse umane. Tali progetti comporteranno un risparmio di costi di circa Euro 18 milioni, da conseguire entro il 2005. Gli obiettivi economici che il piano industriale si pone sono quelli di raggiungere già nell’esercizio 2004 un sostanziale pareggio a livello di risultato della gestione ordinaria e di riportare a fine 2005 la redditività del Gruppo intorno ai livelli medi registrati negli anni 2001-2002 con ulteriori incrementi nei periodi successivi, ovviamente se il contesto economico generale non subirà peggioramenti. Gli andamenti dei mesi più recenti confermano gli obettivi del piano e sono già stati raggiunti gli accordi con le organizzazioni sindacali per l’uscita di oltre 600 addetti, sul totale dei 700 previsti dal piano. Il piano include anche una gestione strategico – operativa del portafoglio prodotti, che porti a concentrare le risorse nei prodotti/settori dove il Gruppo è “market leader”, permetta di abbassare il profilo di rischio della ciclicità e garantisca una redditività adeguata oltre la riduzione del capitale investito. Sotto tale profilo, nel febbraio u.S. Ha avuto esecuzione un primo accordo in forza del quale sono stati ceduti al Gruppo finlandese Outokumpu il settore superconduttori e l’attività industriale in Cina (nel comparto dei tubi in rame per aria condizionata e per la refrigerazione) ricevendo in cambio il 50% della joint-venture spagnola Locsa - Laminados Oviedo Cordoba Sa, società operante nel settore dei laminati e precedentemente posseduta pariteticamente dai due Gruppi. La cessione è in linea con la strategia sopra descritta di uscita dai settori che non fanno parte del core-business sia da un punto di vista industriale che per loro collocazione geografica; l’acquisizione dell’intero controllo di Locsa rafforza la posizione di leadership europea del Gruppo nei prodotti laminati, caratterizzati da una maggiore profittabilità e da un minor livello di rischio. Sono in corso negoziazioni per la cessione di un settore in cui il Gruppo opera ma che non considera strategico. Per quanto riguarda l’aspetto finanziario, considerando un ammontare di investimenti di Euro 211 milioni, gli oneri per la realizzazione delle azioni di efficienza programmate nonché le dismissioni di attività, l’obiettivo di piano è di ridurre l’indebitamento netto di oltre il 30% nel quadriennio 2004-2007. Nell’ambito delle cessioni di attività, il Consiglio ha pure approvato la vendita della partecipazione posseduta da Smi in Pirelli & C. (1,5% del capitale), ovviamente nel rispetto dei vincoli del patto di Sindacato. A supporto dell’esecuzione del piano pluriennale sono state anche assunte decisionali tese a rendere più snella e focalizzata la struttura organizzativa, accorciando i processi decisonali. Il numero dei componenti del “Vorstand”, che è l’organo di gestione della controllata industriale Kme Ag, è stato ridotto da sei a tre e tra questi è stato nominato un Presidente. Pur permanendo la responsabilità solidale dell’organismo, secondo i canoni della legislazione societaria tedesca, al Presidente Dr. Albert Scherger è stata attribuita la responsabilità operativa delle tre principali Divisioni produttive (Laminati, Tubi e Prodotti Speciali) oltre che la responsabilità della gestione delle Risorse Umane. L’ing. Domenico Cova conserva la responsabilità della Divisione Barre ed assume inoltre quella delle aree di staff operativo (dagli acquisti alla logistica, dalla ricerca alla qualità). Il terzo componente del Vorstand è il Dr. Pier Luigi De Angelis, che è anche amministratore di Smi e di Gim nonché Cfo del Gruppo. Al Dr. De Angelis fanno capo le funzioni “corporate” della pianificazione, della amministrazione, della finanza, del controllo e dell’ ”information technology”. Rispondono al Vorstand otto direttori centrali, responsabili delle principali linee operative commerciali e produttive, a cui sono stati attribuiti compiti focalizzati sul servizio alla clientela, dello sviluppo e la qualità del prodotto nonché la massimizzazione dell’efficienza. I costi legati alla realizzazione del piano 2003-2007 sono stati interamente accantonati nel conto economico dell’esercizio 2003; pertanto gli anni futuri potranno beneficiare dei vantaggi delle misure adottate senza subire aggravi dei costi ad esse connesse. Tali costi ammontano complessivamente a Euro 30 milioni. Il piano pluriennale del Gruppo sarà oggetto prossimamente di una presentazione alla comunità finanziaria. Altra componente importante che ha gravato sul conto economico 2003 è rappresentata dall’onere derivante da due procedure sanzionatorie che la Commissione delle Comunità Europee ha deciso di avviare nei confronti delle società controllate Kme Ag, Europa Metalli Spa e Tréfimétaux Sa, avendone accertato la partecipazione, insieme ad altre aziende del settore, ad alcuni comportamenti non conformi alla normativa comunitaria in materia di concorrenza. La prima procedura è arrivata alla definizione della sanzione, che è stata comunicata il 16 dicembre 2003 e notificata ufficialmente con le motivazioni il 21 gennaio 2004; essa riguarda il settore dei tubi in rame in rotoli, principalmente destinati alla refrigerazione ed al condizionamento, ed ammonta a complessivi 39,81 milioni di Euro. Le società sanzionate presenteranno ricorso contro tale decisione, ritenendo l’entità della sanzione applicata del tutto sproporzionata e che diversi elementi su cui la stessa si basa siano suscettibili di impugnativa. La seconda procedura è ancora in corso di istruttoria e riguarda i tubi in rame destinati al comparto idrotermosanitario. Il Consiglio di Amministrazione ha valutato con molta attenzione le decisioni assunte circa l’entità degli accantonamenti al conto economico consolidato per le due vicende sopra descritte; accantonamenti che, per la loro entità, hanno un impatto importante nel bilancio 2003, peraltro già appesantito dalle perdite delle gestione ordinaria e dai costi straordinari legati all’esecuzione del piano pluriennale. Un impatto che incide in maniera rilevante sul patrimonio netto della Società, con effetti diretti sugli azionisti. Il Consiglio nelle sue decisioni ha valutato sia le conseguenze per gli azionisti che non possono vedersi deprezzato il proprio investimento per valutazioni bilancistiche che, a valle dell’esito dei ricorsi, si potrebbero dimostrare eccessivamente prudenti, sia le esigenze imprescindibili di fedele rappresentazione dei valori di patrimonio del Gruppo nel momento in cui è in procinto di lanciare un’operazione di ricapitalizzazione. Applicando un equilibrato principio generale di prudenza e con il supporto di pareri legali, appositamente richiesti, il Consiglio ha quindi deciso: di accantonare interamente l’intero importo della sanzione già ricevuta (Euro 39,81 milioni); di accantonare per la seconda procedura ancora in “itinere” un importo di Euro 80 milioni, per la maggiore ampiezza del mercato di riferimento nel quale sono intervenute le asserite infrazioni alle norme sulla concorrenza. Questo accantonamento non rappresenta in alcun modo la condivisione della eventuale sanzione alla quale anzi la Società si opporrà comunque per vie legali, ma solo la dovuta valutazione del rischio, effettuata applicando la logica di calcolo seguita dalla Commissione nel determinare la prima sanzione e non tenendo conto dell’impatto particolarmente significativo della prima sanzione già comminata. Riassumendo, il conto economico consolidato dell’esercizio 2003 chiude con una perdita complessiva di Euro 236,2 milioni (di cui Euro 114 di competenza Gim Spa), così dettagliabile nelle sue componenti principali: perdita di gestione, Euro 41 milioni; quota annuale dell’ammortamento del goodwill Kme, Euro 10 milioni; quota straordinaria dell’ammortamento del goodwill Kme, Euro 37 milioni; accantonamenti per costi di ristrutturazione, Euro 30 milioni; accantonamento per le sanzioni comunitarie, Euro 119,8 milioni. Le perdite di esercizio incidono sul patrimonio netto consolidato che a fine 2003 passa da Euro 439,4 milioni a 194,8 milioni, e, attraverso la svalutazione dei valori di carico delle società controllate, su quello della holding capogruppo arrivando ad intaccarne il capitale sociale. Il bilancio 2003 di Smi Spa chiude con una perdita di Euro 225,5 milioni, dopo aver proceduto ad una svalutazione della partecipazione in Kme Ag di Euro 220,2 milioni. E’ proposto che tale perdita venga coperta con l’utilizzo integrale delle riserve patrimoniali disponibili (Euro 64,3 milioni) e, per la parte residua (Euro 161,2 milioni), con l’abbattimento del capitale sociale mediante riduzione del valore nominale unitario delle azioni ordinarie da Euro 0,50 a Euro 0,25 e loro successivo raggruppamento per ricostituirne l’originario valore nominale.
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