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Notiziario Marketpress di
Lunedì 30 Maggio 2005
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IN LIBRERIA: DI LISA CORVA “CONFESSIONI DI UNA ASPIRANTE MADRE”, SONZOGNO EDITORE |
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Milano, 30 maggio 2005 - Cosa fare quando un figlio non arriva? Cosa fare quando tutte le amiche, l'una dopo l'altra come per epidemia, rimangono incinte, e il mondo sembra essere popolato solo da gestanti? Semplice: ci si dispera. E, a volte, si inizia il cammino-Fivet. Esami, ecografie, spermiogramma, inseminazione. E poi – se proprio nulla funziona – la Fivet, fecondazione artificiale. Già, la Fivet. Ovvero, una storia che fa discutere l'Italia. ”Confessioni di una aspirante madre” è però soprattutto la storia di Emma, dalla parte sbagliata dei 35… La seguiamo, capitolo dopo capitolo, esame dopo esame, nella sua ricerca di un bambino che, ostinatamente, non arriva. La seguiamo insieme con le sue amiche: Olivia, single e stufa di esserlo, che inaugura l'Operazione Ricicla Il Tuo Ex e contatta tutti i vecchi fidanzati; Anna, mamma trafelata e cuoca incompresa… Seguiamo Emma tra sushi consolatori e cappuccini quasi perfetti, in una Milano molto "domestica" (ma anche un po' design). La seguiamo mentre guarda di nascosto le vetrine prémaman, mentre passa ore interminabili nelle sale d'aspetto dei centri fertilità, mentre compila una lista scaramantica di Mamme Tardive Over 40, mentre spera e si dispera… E si fa consolare. Dal marito, anzi: dall'amorevole Consorte. ”Confessioni di una aspirante madre”, dunque: ma senza mai perdere l'ironia. Si può (si deve) ridere anche di una provetta, e questo libro lo dimostra. L’autrice Lisa Corva vive, lavora (e telefona alle amiche) a Milano, ma è sconsideratamente orgogliosa di essere nata a Trieste (nel 1964, fate voi i conti). Usa solo profumi alla rosa, non porta l'orologio, adora il sushi e legge sempre le biografie degli scrittori nel risvolto di copertina, quindi stavolta è felice di avere scritto la sua. Assomiglia a Emma, la sua protagonista, molto meno di quanto pensino le sue amiche e molto più di quanto sospetti il marito. Da piccola voleva fare la portinaia "perché così posso leggere le lettere degli altri". Il suo sogno è stato in parte realizzato, dato che lavora a Grazia, dove, oltre a fare la giornalista, può curiosare quanto vuole nella posta delle lettrici.
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