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Notiziario Marketpress di Lunedì 30 Maggio 2005
 
   
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  AGENDA EUROPEA PER LA POLITICA SOCIALE 2006-2010  
   
  Bruxelles, 30 maggio 2005 - La discussione comune su economia, occupazione e politica sociale prenderà in considerazione anche la relazione di Ria G.h.c. Oomen-ruijten (Ppe, Nl) sull'Agenda per la politica sociale 2006-2010. Evoluzione demografica, miglioramento dell'occupazione, sostegno alle Pmi, regimi pensionistici, protezione sociale e assistenza sanitaria, norme antidiscriminazione di donne, anziani e disabili, e dialogo sociale, sono i principali argomenti trattati dai deputati. Osservazioni generali In linea generale i deputati reputano necessario che l'Agenda europea per la politica sociale contribuisca ad una equilibrata attuazione dei quattro pilastri della strategia di Lisbona ossia il coordinamento economico, la politica occupazionale, la politica sociale e lo sviluppo sostenibile. Essi tuttavia deplorano che, a causa del carattere vago delle proposte e/o della mancanza di iniziative concrete nell'Agenda sociale, l'ambiziosa Strategia di Lisbona non si realizzi nella maniera così dinamica annunciata in altre sedi. La relazione, peraltro, sottolinea l'importanza della responsabilità di ogni singolo Stato membro in termini di attuazione e di applicazione della legislazione in vigore e dell'introduzione delle riforme volte a realizzare gli obiettivi di Lisbona. D'altra parte è chiesto alla Commissione e al Consiglio di predisporre un vero e proprio programma di politica sociale che sviluppi l'Agenda per la politica sociale con proposte politiche concrete, uno scadenzario e procedure specifiche (quadro di valutazione) per la verifica della sua attuazione. In proposito è sottolineata l'importanza di procedere a riunioni annuali per seguire e valutare l'Agenda. Nel prendere atto dell'intenzione della Commissione di presentare una comunicazione sui servizi sociali d'interesse generale, i deputati chiedono di escludere tali servizi dall'obbligo di notifica contestuale alla politica sugli aiuti statali e di presentare un progetto di direttiva quadro sui servizi d'interesse generale che garantisca i principi e il finanziamento di tali servizi. La relazione, inoltre, deplora che non si faccia cenno alle economie locali o alle Pmi «come fattore chiave per lo sviluppo economico e per l'occupazione», benché esse rappresentino oltre il 90% dell'attività imprenditoriale nelle economie europee, e rileva che si può promuovere la creazione di nuovi posti di lavoro aiutando le Pmi e sviluppando condizioni favorevoli, programmi specifici e vantaggi per i nuovi posti di lavoro. Demografia e accesso all'occupazione I deputati reputano che l'attuale evoluzione demografica eserciti pressioni sul mercato del lavoro e sulla previdenza sociale. Pertanto, sottolineano la necessità urgente «di misure positive per migliorare la posizione dei lavoratori anziani sul mercato del lavoro» e di adeguate risposte politiche che aprano anche nuove opportunità per una migliore qualità della vita lavorativa, il diritto all'apprendimento lungo tutto l'arco della vita, una maggiore flessibilità nella scelta dei regimi pensionistici ed incentivi positivi per l'aumento degli anni di vita attiva. In sede di coordinamento delle pensioni, reputano necessario intavolare un ampio dibattito sul diritto «a pensioni decenti per tutti», inclusi i lavoratori con forme atipiche di lavoro o persone facenti parte di gruppi vulnerabili. Più occupazione e di migliore qualità I deputati chiedono misure concrete tese a istituire programmi per promuovere l'insegnamento e la formazione professionale e porre concretamente in atto l'apprendimento lungo tutto l'arco della vita, «con l'obiettivo di valorizzare meglio il sapere e la società dell'informazione di fronte alle necessità del mercato del lavoro». Occorre inoltre promuovere un modello europeo d'istruzione e di formazione in cui l'accesso all'insegnamento ed alla formazione professionale sia considerato un diritto sociale fondamentale. Nel sollecitare poi l'urgente approvazione e attuazione della proposta di direttiva sul riconoscimento delle qualifiche professionali, i deputati invitano la Commissione ad affrontare in maniera più mirata le cause e le conseguenze degli incidenti sul lavoro, facendo riferimento alla nuova strategia per il periodo 2007-2012 riguardante la salute e la sicurezza sul luogo di lavoro. Gli Stati membri dovrebbero inoltre migliorare le condizioni per la creazione e il sostegno di Pmi già esistenti, in particolare nei settori dell'informazione e della comunicazione e in quello dei servizi, «poiché tali settori dispongono di potenzialità particolarmente elevate in materia di creazione di posti di lavoro». Essi, d'altra parte, dovrebbero avvalersi maggiormente di provvedimenti per trasformare in occupazione regolare le attività professionali non dichiarate. Mobilità I deputati sollecitano una relazione circostanziata sulle incidenze economiche risultanti dal divieto di accesso per i lavoratori dei nuovi Stati membri al mercato del lavoro negli altri paesi dell'Ue nonché un miglioramento ed un'estensione della direttiva 96/71/Ce relativa al distacco dei lavoratori nell'ambito di una prestazione di servizi. In tale contesto, reputano necessario potenziare la cooperazione transfrontaliera fra i servizi di ispezione e invitano la Commissione ad esaminare la possibilità di creare una piattaforma europea per la cooperazione di tali servizi, «una sorta di Europol sociale». Essi ribadiscono, inoltre, la richiesta di uno strumento legislativo relativo all'introduzione di controlli avanzati e vincolanti sulle incidenze transfrontaliere in materia di diritto sociale e fiscale ("Europe test") e si compiacciono per l'intenzione della Commissione di presentare proposte volte ad eliminare gli ostacoli alla mobilità professionale, come quelli che derivano da regimi pensionistici complementari. Previdenza sociale e assistenza sanitaria Per garantire il diritto di tutti alla protezione sociale ed alla coesione delle società degli Stati membri, i deputati sollecitano un dibattito sulla fiscalità europea «in vista di un migliore e più equilibrato finanziamento della previdenza sociale». La Commissione ed il Consiglio Occupazione ed Affari sociali sono poi invitati ad impegnarsi per il conseguimento degli obiettivi di Lisbona, in particolare quello di ridurre la povertà nell'Unione, e a vigilare sull'attuazione di tutti gli elementi stabiliti nell'ambito del metodo aperto di coordinamento per la lotta alla povertà ed all'emarginazione sociale. La relazione, inoltre, appoggia l'intenzione della Commissione di trasformare in una procedura a tutti gli effetti il metodo aperto di coordinamento riguardo alle cure di lungo periodo ed all'assistenza sanitaria. In tale contesto, è anche precisato che occorre «definire criteri qualitativi tesi a garantire il diritto di tutti a cure abbordabili all'insegna della solidarietà». A parere dei deputati, inoltre, l'assistenza sanitaria non deve essere subordinata alle norme del mercato interno e della concorrenza. Antidiscriminazione I deputati ricordano che la dimensione uomo-donna dev'essere inclusa in tutte le politiche comunitarie, «in quanto è l'unico modo per garantire alle donne i tre pilastri di una pari qualità di vita: consapevolezza, opportunità e successo». In tale contesto, deplorano la mancanza di proposte efficaci «tese a promuovere, seguire da vicino e valutare i progressi in materia di parità tra i sessi» nonché la mancanza di iniziative politiche tese a rendere più agevole la conciliazione di lavoro e famiglia, aiutando quanti prestano assistenza a persone incapaci di lavorare e, in generale, aumentando l'elasticità dell'orario di lavoro. La Commissione è pertanto invitata a vigilare con maggior vigore sull'osservanza della normativa vigente e, se necessario, a presentare proposte di modifica, includendo l'imposizione di sanzioni. I deputati, inoltre, accolgono con soddisfazione la creazione di un Istituto europeo sulle questioni di genere, poiché lo ritengono in grado di migliorare la visibilità in materia di parità tra i sessi. La relazione chiede alla Commissione di integrare l'Agenda sociale con una direttiva recante divieto di discriminazione dei disabili e di conferire un maggiore significato politico al piano d'azione europeo per i disabili. Gli Stati membri, pertanto, dovrebbero notificare la trasposizione delle disposizioni in materia di disabilità contenute nella legislazione Ue e coinvolgere attivamente in tale processo le organizzazioni dei disabili a livello nazionale. I deputati, inoltre reputano necessaria una direttiva specifica volta a vietare la discriminazione delle persone in base all'età, per quanto concerne l'accesso a beni e servizi. Dialogo sociale e legislazione sociale Nel prendere atto dell'intenzione della Commissione di predisporre un Libro verde sull'evoluzione del diritto del lavoro nell'intento di giungere ad una semplificazione delle sue norme, i deputati precisano che la politica europea non deve intaccare le conquiste sociali. Essi, inoltre, accolgono con favore la proposta dell'Esecutivo in ordine al dialogo sociale transnazionale e transfrontaliero e lo invitano ad adoperarsi per promuovere tale dialogo. La Commissione, poi, è invitata a presentare una proposta di revisione della direttiva riguardante l'istituzione di un comitato aziendale europeo prefiggendosi quali principali obiettivi l'estensione della sfera di applicazione e l'inasprimento del diritto all'informazione e alla consultazione in caso di ristrutturazione, nonché il miglioramento delle infrastrutture lavorative per i rappresentanti dei lavoratori in seno al Comitato aziendale europeo. L'obiettivo di Lisbona relativo a maggiori e migliori posti di lavoro con un reddito stabile al di sopra della soglia di povertà, per i deputati, può essere conseguito nel momento in cui gli Stati membri si assumono delle responsabilità in termini di attuazione ed applicazione della legislazione in vigore e strutture sufficientemente moderne e dinamiche offrano ai cittadini europei sicurezza sociale e certezza giuridica. La Commissione è pertanto invitata a proporre delle direttive sulla tutela dei diritti dei lavoratori in caso di ristrutturazioni, sui licenziamenti individuali, sulla protezione sociale per le nuove forme di occupazione, sul controllo del rispetto delle disposizioni minime e sulle norme minime di protezione sociale. La Commissione ed il Consiglio sono infine invitati a garantire una adeguata protezione sociale per i lavoratori delle agenzie di lavoro interinale «facendo avanzare le attuali proposte», mentre l'Esecutivo dovrebbe anche presentare proposte per un quadro volontario di contratti collettivi transnazionali che comprendano sia il livello intersettoriale che il livello dell'impresa e del settore.  
     
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