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Notiziario Marketpress di Martedì 31 Maggio 2005
 
   
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  IL PROGRAMMA AUTONOMY DI FIAT AUTO PARTECIPA AL "PARALYMPIC DAY"  
   
  Torino 31 maggio 2005 - Il 2 giugno Torino ospita il "Paralympic Day", manifestazione sportiva che vede protagonisti gli atleti disabili e normodotati di tutti i Paesi. Accanto a loro c'è anche Fiat Auto con il Programma Autonomy, l'iniziativa attraverso la quale dal 1995 l'Azienda opera per realizzare servizi e mezzi di trasporto destinati a chi ha ridotte capacità motorie e per favorire l'avvicinamento dei disabili all'automobile. Apre ufficialmente i giochi una Fiat Panda 4x4 che sfila in via Roma mentre il Programma Autonomy è presente in piazza Castello con un'area espositiva dove è possibile ricevere materiale informativo e conoscere da vicino i nuovi modelli, tutti allestiti con dispositivi speciali dalle più qualificate aziende del settore. In particolare, sono presenti al "Paralympic Day" una Panda 1.2 e una Lancia Musa 1.4 16v, entrambe con il cambio robotizzato sequenziale. Due modelli nuovi che stanno riscuotendo un grande successo commerciale e sui quali sono stati montati alcuni dispositivi speciali. Come l’acceleratore elettronico a cerchiello, un dispositivo che trasforma l’acceleratore a pedale in comando al volante e il freno di servizio a lungo braccio, che trasforma l’azione frenante a pedale in comando manuale vicino al volante. Su queste vetture, come su tutte le altre della gamma Fiat, Alfa Romeo e Lancia possono essere montati questi e altri speciali dispositivi (come la porta scorrevole, il carica carrozzina e i sedili girevoli) che facilitano la guida ai disabili. Si tratta di soluzioni semplici da installare e che si integrano perfettamente nell’abitacolo senza compromettere ergonomia, abitabilità, comfort e sicurezza della vettura. Si affiancano ai comandi di serie consentendo così la guida anche a persone senza difficoltà motorie. Inoltre, si possono smontare facilmente e offrono quindi il vantaggio di poter rivendere l’auto sia attrezzata sia come una vettura normale. Alla manifestazione torinese ci sarà anche il pilota Alfredo Di Cosmo insieme alla sua Fiat Punto Hgt. Nato a Milano nel 1971, il driver è disabile dal 1995 a causa di un incidente che non ha però sopito la sua grande passione per gli sport motoristici. Nel 2000, infatti, frequenta un corso di pilotaggio organizzato dalla Fisaps, e alla guida di una Fiat Seicento Sporting riassapora il gusto delle gare. Come dimostra la sua partecipazione, per due anni consecutivi, al campionato Fisaps Fiat Autonomy vincendo il titolo italiano nel 2002. Con questa vittoria si aprono le porte del Campionato Italiano Velocità Turismo dove, nel 2003, ha gareggiato nella categoria N6 1.400 ottenendo un importante terzo posto nell’autodromo di Monza: era la prima volta che un pilota disabile saliva su un podio del Civt. Senza contare che alla fine della stagione Alfredo Di Cosmo si è piazzato quarto nella classifica generale. Le straordinarie doti del pilota milanese hanno convinto Fiat Autonomy, la Regione Lombardia e alcuni imprenditori lombardi a sponsorizzarlo. Oggi è l’unico pilota disabile iscritto al Campionato Italiano Velocità Turismo (Gruppo N4) che si svolge nei dieci principali autodromi nazionali. Alfredo Di Cosmo porta in pista una Fiat Punto Hgt equipaggiata con un brillante 1.8 potenziato da 125 a 160 Cv e alleggerita di circa 200 kg (dai 1.100 originali agli attuali 900 kg) per soddisfare il regolamento Csai. Inoltre, la vettura è stata allestita dalla società Handytech con l’acceleratore e il freno di servizio a cerchiello disponibili al volante. Infine, l’impianto frenante è stato modificato con materiali da competizione come i dischi in lega leggera e i tubi aeronautici. Conclude l’esposizione il Doblò 1.9 Jtd Dynamic dedicato al trasporto delle persone disabili. In dettaglio, la vettura dispone di tetto rialzato finestrato e le porte posteriori alte a battente che permette di accedere al veicolo direttamente con la carrozzina, usufruendo di 25 centimetri di maggior spazio in altezza. L’accesso posteriore è consentito da un sollevatore a scomparsa infrapianale che, quando non utilizzato, consente un completo impiego del vano di carico. Il pavimento posteriore è ricoperto da un pianale in legno multistrato rivestito di linoleum e dotato di guide e agganci per ancorare la carrozzina durante il trasporto. Il ribaltamento della panchetta doppia posteriore (invece del sedile singolo) permette, inoltre, la sistemazione della carrozzina a destra del veicolo, con maggior spazio e visibilità per il disabile. Il tetto rialzato, realizzato in lamiera, è dotato di un ampio vetro anteriore fumé (per proteggere gli occupanti dai raggi solari) e di due lunghi vetri laterali, che consentono un’ampia visibilità esterna. L’altezza dell’apertura posteriore (1450 millimetri contro i 1265 di Fiat Scudo) e l’altezza massima del vano di carico (1550 millimetri invece dei 1415 dello Scudo) pongono Fiat Doblò al primo posto della categoria in termini di accessibilità posteriore e abitabilità interna. Insomma, il Paralympic Day rappresenta una sorta di “prova generale” che prelude a quell’atmosfera di festa e competizione che caratterizzerà sia i Xx Giochi Olimpici Invernali sia le Paralimpiadi invernali di Torino 2006. Evento di rilievo internazionale che vede la partecipazione di Fiat Auto in qualità di Sponsor Principale. Programma Autonomy di Fiat Auto 1995 – 2005: dieci anni di impegno costante Dal 1995 l’Azienda opera per realizzare servizi e mezzi di trasporto individuali e collettivi destinati a chi ha ridotte capacità motorie e per favorire l’avvicinamento dei disabili all’automobile. Fiat Auto ritiene, infatti, che garantire la mobilità a tutti sia non solo un grande obiettivo morale e civile, un traguardo al quale l’intera comunità deve puntare, ma anche un fondamentale presupposto dello sviluppo economico e culturale della società moderna. Per questa ragione, da tempo Fiat Auto si dedica con impegno ed energia ad assolvere quello che, in questo campo, è il compito specifico di un costruttore automotive. Vale a dire progettare e realizzare soluzioni tecniche capaci di offrire a tutti la possibilità di usare senza limitazioni di sorta un mezzo di trasporto, sia esso individuale o collettivo. Attività che, tra l’altro, è perfettamente coerente con la più vera vocazione di un’impresa, la cui natura è quella di operare nel mercato e secondo logiche rigorosamente economiche per soddisfare i bisogni umani. E, dunque, per rispondere alle esigenze dei clienti. Di tutti i clienti: compresi disabili e anziani. È seguendo questa logica che dieci anni fa prendeva le mosse, in Fiat Auto, il programma “Autonomy”. Una scelta non casuale, ma basata sulla considerazione che della libertà di movimento l’automobile è lo strumento più duttile, perché privo di quelle barriere architettoniche che invece condizionano l’uso dei mezzi di trasporto collettivo. Senza contare le opportunità offerte dal progresso tecnologico, che mette a disposizione tutta una serie di apparecchiature ausiliarie sempre più adatte a sopperire ai diversi tipi di riduzione della capacità motoria: dal cambio robotizzato sequenziale ai sensori di parcheggio ai servizi dedicati. Per esempio, sono stati creati i Centri di Mobilità, strutture esterne che cooperano con le autorità pubbliche per agevolare il rilascio della patente speciale. I Centri - che oggi sono 13 in Italia - svolgono test attitudinali e valutazione delle abilità psicomotorie, oltre a consulenze sulle più adeguate soluzioni tecniche per ogni persona, utilizzando strumenti particolarmente avanzati come i simulatori di guida. Del loro eccellente lavoro testimoniano le oltre 850 persone che ogni anno in Italia si avvicinano a queste strutture. Risultati molto positivi, dunque, tanto da spingere l’Azienda, nel 2001, ad estendere il Programma “Autonomy” ai 3 Marchi (Fiat, Lancia e Alfa Romeo) diventando un impegno che li accomuna. Vi sono coinvolte - guardando ai traguardi futuri della mobilità - anche le attività di ricerca tecnologica sviluppate, soprattutto nei campi dell’ergonomia e dei sistemi di sicurezza. Tali attività di ricerca saranno parte integrante del lavoro delle piattaforme prodotto, cui è demandato il compito di realizzare strumenti di bordo più leggibili, sistemi di guida meno faticosi, pianali ribassati e tanto altro ancora, innovazioni utili per disabili e anziani come per tutti i clienti. Vi è, infatti, un buon numero di applicazioni tecniche studiate per gli anziani e i disabili che possono trasferirsi alla produzione per così dire standard con grandi vantaggi per tutti gli utenti. Certo, per garantire la mobilità non bastano mezzi adatti. C’è da risolvere tutta l’ampia e complessa questione dell’intermodalità e dell’eliminazione delle tante barriere che impediscono l’utilizzo di mezzi diversi. Ma affrontare una tale questione non è solo compito dell’industria. Quello che l’industria può fare è predisporre le condizioni tecniche perché si possa effettivamente passare dall’impiego di singoli mezzi di trasporto all’utilizzo, senza soluzione di continuità, di un sistema integrato di mezzi. E poi offrire la propria piena disponibilità a collaborare per studiare, capire e, soprattutto, “fare” con tutti coloro che, per responsabilità o per scelta, si occupano di questi temi.  
     
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