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Notiziario Marketpress di
Martedì 31 Maggio 2005
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PROTAGONISTI DEL CAMBIAMENTO. IL RUOLO DELLE IMPRESE DI COMUNICAZIONE NEL CONTESTO DEI NUOVI SCENARI SOCIO-ECONOMICI NELLA RELAZIONE DEL PRESIDENTE STRONA ALL’ASSEMBLEA UNICOM |
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Milano, 31 maggio 2005 - E’ stata accolta con vivo apprezzamento l’ampia Relazione di chiusura del suo quarto mandato con la quale il Presidente Strona ha aperto l’Assemblea Generale, non solo per gli ottimi risultati conseguiti nel biennio in termini di crescita quantitativa e qualitativa, ma soprattutto per l’evidente incremento del peso politico dell’Associazione. Tra le iniziative più apprezzate sono stati gli interventi a sostegno ed in difesa del comparto (legge Lusetti, legge Gasparri, caso Wpp), l’apertura di una testa di ponte europea a Bruxelles in collaborazione con Confcommercio International, le ricerche che, con cadenza annuale, indagano il vissuto della comunicazione presso i diversi segmenti del sistema economico italiano, il progetto di ulteriore irrobustimento del periodico L’impresa di Comunicazione (attualmente diffuso a 7.200 imprese di comunicazione operanti in Italia). Pienamente condivisa è stata poi l’analisi proposta dal Presidente dell’attuale situazione economica del Paese: “Io non ritengo corretto parlare di declino, - ha detto Strona - ma è fuor di dubbio che siamo giunti alla fine di un ciclo e che ci troviamo nell’urgenza di dover avviare immediatamente un percorso che consenta di far ripartire il sistema sulla base di parametri nuovi, facendo leva su strumenti innovativi, e, soprattutto, su una vera e propria rivoluzione copernicana della cultura d’impresa dominante. A partire da un’immediata assunzione di responsabilità da parte di tutti: da chi governa l’economia ai più alti livelli, giù fino al singolo imprenditore. In questa situazione nessuno ha la facoltà di chiamarsi fuori o di stare alla finestra: il rischio di essere travolti dagli eventi, per quanti non vorranno - ciascuno nel proprio ambito - essere protagonisti attivi del cambiamento, sarà irrimediabilmente quello di esserne vittime inconsapevoli”. “E’ tempo quindi di domandarci - ha proseguito Strona - cosa dovremo fare, nella nostra qualità di imprenditori della comunicazione e quale ruolo dovrà giocare il comparto dei servizi professionali nel processo di rilancio della nostra economia. I prossimi anni potranno riservarci un ruolo importante, ma ad una condizione: dovremo, con la necessaria umiltà, decidere di metterci in discussione, riappropriandoci della capacità di dubitare anche di ciò che, per anni, abbiamo considerato fondamento irrinunciabile del nostro patrimonio di cultura professionale, aprendoci al nuovo ed all’inaspettato, al fine di acquisire la capacità di padroneggiare nuovi strumenti culturali. I nuovi saperi ci consentiranno innanzitutto di ridefinire il nostro modello di business e di innovare profondamente le nostre imprese, ma soprattutto ci persuaderanno della necessità di abbandonare quella riluttanza alla condivisione della conoscenza - un tempo considerata necessaria prudenza - a beneficio della crescita culturale delle risorse umane e, quindi, della qualità intrinseca delle nostre aziende, vero vantaggio competitivo nell’ambito di un’economia che, abbandonata ogni illusione di un’impossibile - e forse non auspicabile - restaurazione del modello fordista, si sarà convertita irreversibilmente all’economia della conoscenza. Ma il nostro ruolo potrà essere veramente fondamentale se, avvalendoci della quotidiana contiguità con gli imprenditori-clienti, sapremo, a nostra volta, trasmettere loro la voglia di crescere culturalmente, facendo loro percepire con chiarezza e senza equivoci o secondi fini, l’inutilità di provvedimenti tampone o di interventi superficiali e la necessità di porre una particolare attenzione al profilo etico dell’impresa ed al ruolo che le compete nella società. Il cambiamento dovrà essere radicale e, in molti casi, non potrà essere indolore. Interi comparti dell’industria manifatturiera non hanno futuro, altri potranno riconvertirsi a fatica, altri ancora, mediante adeguate iniezioni di innovazione, potranno approdare ad insperati successi. L’importante è non frapporre indugi. Il mondo intero evolve rapidamente, l’economia corre ad una velocità vertiginosa”. “Se vogliamo crescere e progredire in modo non effimero - ha concluso il Presidente Strona - dobbiamo impegnarci a far crescere e progredire la società nel suo complesso. Da comunicatori, in quest’ambito, possiamo fare molto. Personalmente ho la ferma convinzione che, coloro che saranno designati a guidare l’Associazione nei prossimi anni e tutti gli associati Unicom, sapranno fare fino in fondo il loro dovere”.
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