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Notiziario Marketpress di
Martedì 31 Maggio 2005
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BANCA INTESA E CREDIT AGRICOLE FIRMANO ACCORDO STRATEGICO NEL RISPARMIO GESTITO CHE DARA’ VITA AL QUARTO ASSET MANAGER EUROPEO: CRÉDIT AGRICOLE ASSET MANAGEMENT DETERRÀ IL 65% DELLA SOCIETÀ RISULTANTE DALL’INTEGRAZIONE DI NEXTRA INVESTMENT MANAGEMENT |
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Milano, 31 maggio 2005 – Il Consiglio di Amministrazione di Banca Intesa tenutosi ieri ha approvato un accordo strategico con Crédit Agricole Sa nel settore del risparmio gestito, in base al quale il Gruppo Crédit Agricole deterrà il 65% e il Gruppo Intesa il 35% del capitale della società (“Sgr”) risultante dall’integrazione delle rispettive società di gestione del risparmio operanti in Italia. Più precisamente, Crédit Agricole Asset Management (“Caam”, società posseduta al 100% dal gruppo Crédit Agricole) riconoscerà al Gruppo Intesa un importo in contanti per l’acquisizione della maggioranza di Nextra Investment Management (“Nextra”, società posseduta al 100% dal Gruppo Intesa) e conferirà la propria controllata italiana (“Caam Italia”, società posseduta al 100% dal gruppo Crédit Agricole), che si fonderà con Nextra dando origine alla Sgr in cui il gruppo Crédit Agricole deterrà il 65% e il Gruppo Intesa il 35%. L’operazione sarà effettuata sulla base di una valutazione del 100% di Nextra pari a 1.340 milioni di euro. La valutazione, in linea con i multipli di mercato di società comparabili e confermata dalle analisi svolte dagli advisor finanziari delle parti, è soggetta a un meccanismo di successivo aggiustamento in funzione della raccolta netta apportata dal Gruppo Intesa nel triennio 2005-2007: in aumento di 100 milioni di euro nel caso di raccolta netta superiore ai 10 miliardi di euro, in riduzione di 100 milioni nel caso di raccolta netta negativa. Al 31 dicembre 2004 Nextra ha registrato attività gestite per circa 100 miliardi di euro e un patrimonio netto di 134 milioni di euro. Il conto economico 2004 di Nextra si è chiuso con un risultato netto negativo di 43 milioni di euro, dovuto all’onere straordinario di 160 milioni a fronte dell’accordo transattivo con il Commissario Straordinario del gruppo Parmalat. Il Gruppo Intesa - sulla base della valutazione pari a 1.340 milioni - riceverà circa 850 milioni di euro in contanti e realizzerà una plusvalenza nel conto economico consolidato di circa 750 milioni. Il coefficiente patrimoniale Tier 1 ratio del Gruppo, a parità di altre condizioni, migliorerà di 30-40 centesimi di punto. La raccolta indiretta del Gruppo, sempre a parità di altre condizioni, diminuirà solo di circa 20 miliardi di euro, perché verrà deconsolidata dai dati di risparmio gestito del Gruppo Intesa la quota di risparmio gestito di Nextra raccolta da reti diverse dal Gruppo; mentre la quota di risparmio gestito di Nextra raccolta tramite la rete del Gruppo Intesa - che costituisce la parte preponderante - pur non rientrando più nei dati di risparmio gestito del Gruppo rimarrà comunque sotto forma di raccolta amministrata. L’operazione presenta una grande portata strategica, perché: - anticipa l’evoluzione strutturale del settore del risparmio gestito, che premierà sempre più i grandi operatori globali e i piccoli operatori di nicchia; - permette di migliorare significativamente la qualità dell’offerta e del servizio al cliente, anche a beneficio delle potenzialità della rete distributiva del Gruppo Intesa nel risparmio gestito; - valorizza le potenzialità di Nextra come fabbrica di prodotto e crea nuovi sbocchi per il know‑ how e gli asset italiani anche al di fuori del mercato domestico; - rafforza un’alleanza di lungo periodo tra partner già sperimentati. Caam rafforzerà il proprio posizionamento tra i principali asset manager europei, risultando quarto nel continente per attività gestite (con più di 430 miliardi di euro) oltre ad essere primo in Francia e secondo in Italia, e disporrà sia di una gamma completa di prodotti sia della necessaria massa critica in tutti i comparti, con competenze specifiche in tutte le attività strategiche, derivanti dall’integrazione delle proprie attuali aree di eccellenza con quelle di Nextra. Il Gruppo Intesa potrà soddisfare le esigenze della clientela in termini sia di ampiezza e qualità della gamma di prodotti - grazie alle economie di scala e di scopo che può realizzare un asset manager globale - sia di performance e di flessibilità dell’offerta, date le caratteristiche dell’accordo distributivo, che si contraddistingue per la focalizzazione sulla performance, per il rapporto molto forte tra distributore e produttore e per la quota significativa di open architecture (ossia di prodotti acquistabili dai migliori operatori di tutto il mondo). In particolare, in base all’accordo distributivo avente una durata di 12 anni, il Gruppo Intesa - per soddisfare le esigenze di diversificazione della clientela - potrà collocare prodotti di terzi in open architecture fino a una quota annua del 3% dello stock distribuito complessivamente cumulata per 8 anni; la quota è soggetta a un meccanismo automatico di aumento/diminuzione in relazione alle performance che dovessero risultare, rispettivamente, inferiori o superiori alle soglie predefinite. Verranno inoltre mantenuti gli attuali livelli di retrocessione delle commissioni per la rete distributiva del Gruppo. Alla scadenza dell’accordo, il Gruppo Intesa potrà esercitare verso Caam un’opzione put sul 35% del capitale detenuto nella Sgr. Il rapporto tra produttore e distributore è ulteriormente rafforzato dall’accordo di governance, che valorizza il ruolo del Gruppo Intesa nelle decisioni riguardanti temi strategici chiave. E’ inoltre previsto che Banca Intesa possa nel tempo detenere una quota in Caam. Il perfezionamento dell’operazione, in cui Banca Intesa è stata assistita da Lazard per gli aspetti finanziari, è previsto entro la fine dell’anno, dopo le relative autorizzazioni da parte delle autorità competenti. L’operazione vede coinvolte società fra le quali esiste un rapporto di correlazione, derivante dall’adesione da parte di Crédit Agricole al patto parasociale vigente fra gli azionisti di riferimento di Banca Intesa. Crédit Agricole detiene il 18,04% del capitale votante di Banca Intesa. Gli aderenti al patto - Crédit Agricole, Fondazione Cariplo, Gruppo Generali, Fondazione Cariparma e Gruppo “Lombardo” - detengono complessivamente il 41,44% del capitale votante di Banca Intesa. L’operazione non comporta variazioni nella remunerazione dei Consiglieri di Amministrazione delle società del Gruppo Intesa coinvolte.
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