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Notiziario Marketpress di Mercoledì 01 Giugno 2005
 
   
  Pagina3  
  VOTO ELETTRONICO, CASAGIT: ELEZIONI RINVIATE AD OTTOBRE "AGIREMO CONTRO I FORNITORI DEI PROGRAMMI"  
   
  Roma, 1 giugno 2005 - La Casagit - Cassa Autonoma di assistenza Integrativa dei Giornalisti Italiani- comunica: "Rinviate al prossimo ottobre le elezioni per il rinnovo dell'Assemblea dei Delegati della Casagit. La proposta è stata approvata all'unanimità dal Cda e ratificata dall'Assemblea con due sole astensioni. E' stato anche approvato il conto economico del 2004, chiuso con un avanzo di poco superiore a 5 milioni di euro. Il rinvio delle elezioni si è reso necessario dopo il riscontro di violazioni contrattuali e conseguenti irregolarità tecniche da parte della società incaricata di organizzare lo svolgimento del voto elettronico, per la prima volta sperimentato nella tornata elettorale che si sarebbe aperta domani 1 giugno. In particolare, i codici segreti per l'accesso al sistema di votazione erano stati realizzati, contrariamente agli accordi stipulati con il fornitore, con una modalità che ne avrebbe consentita la ricostruzione. Questo avrebbe messo a rischio la validità del voto. Contro i fornitori saranno immediatamente avviate le opportune azioni legali."
Le prime reazioni: Stampa Democratica Casagit, ultimo atto di una gestione da dimenticare. Rinviate le elezioni. ("dimissionato" il direttore generale Pietro Tortora). Il Consiglio di amministrazione della Casagit ha deliberato ieri, a poche ore dall'apertura delle urne, di rinviare le votazioni per il rinnovo degli organismi dirigenti della Cassa. Ha improvvisamente scoperto, il cda presieduto da Andrea Leone, che la società cui si era affidato per la parte tecnico-informatica, aveva attribuito le password agli iscritti non "random", cioè casualmente, ma in ordine sequenziale. Il che non solo non avrebbe garantito la segretezza del voto ma avrebbe consentito a qualunque socio di votare anche per altri di cui magari si sapeva che non avrebbero votato. Il fatto è inaudito, evidenzia superficialità e incompetenza. E non è la prima volta in questa gestione da dimenticare. Tutti noi abbiamo vissuto sulla nostra pelle i ritardi di quattro e anche cinque e anche otto mesi nei rimborsi per "difficoltà informatiche". Con di mezzo una società incapace e sparita (o fallita?) e costi aggiuntivi a go-go per la Cassa. A proposito, quanto è costata l'avventura ai soci? Sull'incredibile vicenda del rinvio (anche questo quanto costerà?), un'altra domanda è d'obbligo: intanto che si consumava la nuova barbarie informatica, dov'erano il presidente Leone e il suo cda? Non avrebbero dovuto, proprio perché si varava per la prima volta il delicatissimo voto elettronico, seguire passo-passo lo sviluppo della situazione? Gestire l'intero percorso per garantire rigore e segretezza? Non vorremmo che ora cercassero capri espiatori da immolare sull'altare della loro inefficienza. La responsabilità politica resta, per intero. Il fatto è che il vertice uscente di altro si stava occupando. Ad esempio di "dimissionare" improvvisamente e con atto unilaterale il direttore generale, Pietro Tortora, dopo 18 anni di onorato servizio in posizione dirigenziale. Dimissionamento avvenuto nel chiuso delle stanze romane, ad opera di un presidente e di un consiglio di amministrazione scaduti. Quanto meno per gli atti di gestione straordinaria. Su questo "dimissionamento", gravissimo, il cda non ha speso una parola durante l'Assemblea della Cassa che si è tenuta oggi a Roma e non ha neppure ritenuto di giustificare il suo comportamento ai delegati che chiedevano spiegazioni. Anzi, ha impedito il dibattito. Come vogliamo definirlo questo atteggiamento? Casagit dell'inefficienza. Casagit dei misteri. Casagit da recuperare prima che sia troppo tardi. Di mezzo c'è la gestione della nostra salute e dei contributi che versiamo ogni mese. Si voterà forse a ottobre. Noi confermiamo lo slogan, ora di sapore profetico, che accompagna la nostra squadra: "Cambiare fa bene". Oggi più che mai.
 
     
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