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Notiziario Marketpress di Lunedì 06 Giugno 2005
 
   
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  GUARDIA DI FINANZA. IMPORTATE 3.000 AUTO DALL’ESTERO SENZA PAGARE L’I.V.A. SCOPERTO UN GIRO DI FALSE FATTURAZIONI PER OLTRE 123 MILIONI DI EURO. COINVOLTE 48 SOCIETA’ ED ARRESTATI 25 RESPONSABILI  
   
  Roma, 6 giugno 2005 - I finanzieri del Comando Provinciale di Brescia hanno eseguito 25 ordinanze di custodia cautelare nei confronti di altrettanti soggetti ritenuti responsabili dei reati di associazione per delinquere finalizzata alla frode fiscale aggravata e continuata, riciclaggio e trasferimento fraudolento di valori. I responsabili della frode hanno emesso ed utilizzato fatture per operazioni inesistenti per un importo superiore ai 123.000.000 di euro, corrispondente al valore di oltre 3.000 autovetture illecitamente commercializzate da 48 società (39 italiane e 9 estere) operanti nel settore della vendita di automobili, nuove ed usate, provenienti da vari Paesi dell’Unione Europea. L’operazione delle Fiamme Gialle bresciane, durata oltre un anno, è stata condotta su tutto il territorio nazionale e all’estero, in Portogallo, Spagna, Germania, Austria, Francia e Belgio. Il sistema fraudolento escogitato consisteva nel creare società di comodo (le cosiddette “cartiere”) da interporre tra il venditore estero e l’acquirente italiano. Le stesse, dopo aver movimentato acquisti di ingenti partite di auto sparivano dalla circolazione, sottraendosi agli obblighi di versamento dell’I.v.a. Assolta dall’acquirente. Questo sistema di frode, conosciuto come “I.v.a. Carosello”, consente alle imprese destinatarie di acquistare autovetture a costi contenuti e, conseguentemente, di praticare listini di vendita estremamente concorrenziali rispetto agli operatori onesti. I militari della Guardia di Finanza di Brescia, anche grazie all’effettuazione di intercettazioni telefoniche, sono riusciti a ricostruire le varie fasi delle frodi all’Iva, che permettevano di importare gli autoveicoli in Italia a prezzi inferiori - di circa il 20% - rispetto a quelli normalmente praticati sul mercato. I finanzieri hanno anche sottoposto a sequestro 6 immobili, 1 terreno e 52 conti bancari nelle disponibilità dei responsabili, mentre altre 25 persone (coinvolte a vario titolo nella maxi-frode) sono state interdette dall’esercizio delle attività commerciali.  
     
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