GLI EUROPEI SOGNANO UNA VITA SENZA LAVORO DUE TERZI DEI LAVORATORI EUROPEI PREFERIREBBERO OCCUPARSI DI ALTRE ATTIVITÀ
Milano, 23 Marzo 2004 - Non rientrare in ufficio è un’idea molto attraente per quasi i due terzi dei lavoratori d’Europa. Eppure il desiderio di evadere dalla routine quotidiana della vita d’ufficio sembra non essere causato prettamente dallo stress. Il problema piuttosto sembra centrato attorno alla questione della realizzazione personale: almeno la metà dei lavoratori europei sogna di potersi dedicare ai propri interessi oltre che ai propri obblighi professionali. Soltanto il 10% vorrebbe lasciare il proprio lavoro a causa dello stress e delle preoccupazioni personali. E’ questo il risultato di un’indagine condotta dall’European Job Board Stepstone su 3.800 lavoratori in sette paesi europei. Rispetto ai colleghi europei, gli italiani e gli olandesi sognano più d’ogni altra cosa una vita senza lavoro. Approssimativamente i due terzi desiderano rinunciare al proprio lavoro in modo da potersi finalmente dedicare alle cose per le quali non hanno mai tempo. Un terzo solamente crede che le ore giornaliere d’ufficio siano indispensabili. In contro tendenza, il 43% dei tedeschi e il 41% degli svedesi ritiene di poter ottenere maggiori probabilità di realizzazione personale attraverso il lavoro. Il proprio lavoro è considerato un compito molto importante ed una vita senza lavoro risulterebbe assolutamente inconcepibile. Complessivamente 3.822 persone hanno partecipato all’indagine condotta da Stepstone in Germania, Danimarca, Norvegia, Svezia, Italia, Belgio e Paesi Bbassi. Ulteriori informazioni sono disponibili sul sito internet: http://www.Stepstone.de/ueberuns/default.cfm?link=poll_feb04