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Notiziario Marketpress di
Lunedì 06 Giugno 2005
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MEDICINA NON CONVENZIONALE & RICERCA SCIENTIFICA L’ESEMPIO DEL GYNPENT: DALLA CINA ALL’ITALIA (BRESCIA) CON SALUTE |
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Milano, 6 giugno 2005 - Dalle ricerche di cure attraverso l’uso di piante naturali e dei loro estratti deriva la spinta ad indagare con metodo “scientifico” gli effetti terapeutici ottenibili con sistemi non convenzionali (rispetto alla medicina allopatica tradizionale occidentale). La Regione Lombardia ha da anni promosso importanti iniziative in tal senso, dando accoglienza presso le strutture mediche lombarde a ricerche mirate a diversi aspetti terapeutici. Tali studi sono promossi per affrontare con serietà una domanda diffusa di mezzi terapeutici “naturali”, ma trovano il loro sostegno anche nella possibilità di verificare l’efficacia di cure naturali che potrebbero rivelarsi interessanti, oltre che per gli aspetti clinici, anche per le possibilità di risparmio economico legato all’utilizzo di mezzi a costi ridotti: proprio in quanto naturali. La spinta all’approfondimento è stata colta da numerose strutture private operanti in tal senso e da strutture pubbliche, che sono diventate capofila nelle ricerche proposte. Nella prima tornata di ricerche approvate dalla Regione Lombardia, l’Azienda Ospedaliera della Valtellina e Valchiavenna, allora diretta dal Prof. Piergiorgio Spaggiari aveva realizzato diverse ricerche mirate in medicina non convenzionale, con importanti risultati interessanti. A conclusione di questo primo ciclo sono stati pertanto presentati alla Regione Lombardia altri progetti di ricerca in medicina non convenzionale approvati nel 2004. Il Prof. Piergiorgio Spaggiari. Ora Direttore Generale dell’Azienda Ospedaliera della Provincia di Lodi, ha ripreso alcuni dei progetti proposti e ha stimolato le strutture ospedaliere a procedere con le ricerche approvate dalla Regione Lombardia. Appare di particolare interesse, nel quadro delle ricerche avviate, lo studio che ha per tema la valutazione dell’assunzione del fitocomplesso Gynostemma pentaphillum var. Europea Gynpent [acclimatato e coltivato da anni nei vivai specializzati di Leno-brescia], nei casi di ipercolesterolemia e diabete, nella riduzione del rischio cardiovascolare e nella riduzione dei relativi fabbisogni farmacologici ‘tradizionali’. I presupposti scientifici di queste ricerche si ritrovano negli studi riguardanti la possibilità da parte dell’estratto di Gynostemma pentaphillum di intervenire su numerosi processi patologici legati alla degenerazione tissutale indotta da uno squilibrio delle concentrazioni cellulari di ossido nitrico. L’ossido Nitrico infatti è attivo nella patogenesi dei fenomeni di degenerazione tissutale particolarmente importanti a livello delle pareti dei vasi. Ed è qui che un anomalo livello di ossido nitrico svolge un ruolo di primo piano nella patogenesi delle malattie infiammatorie e nella formazione dei processi aterosclerotici. L’azione positiva del fitocomplesso Gynpent appare dovuta alla presenza - nell’estratto di questa specifica varietà di Gynostemma pentaphillum - di particolari saponine, chiamate gipenosidi, con struttura chimica originale (glicosidi di triterpeni tipo dammarano) mai rinvenuti in altre piante (L Hu – J Nat Prod 1996, 59, 1143-5). Questi particolari gipenosidi intervengono sull’attività dell’ iNos (inducible nitric oxide synthetase) che regola i livelli di ossido nitrico. Recentemente F. Aktan, ricercatore della facoltà di Farmacia di Sidney (su Nitric Oxide, 2003 Jun; 8(4):235-42 e su Life Sci. 2004 Jun 25; 75(6):639-53), evidenzia come il meccanismo di azione del Gynostemma pentaphillum sia riferibile al suo ruolo sui meccanismi di attivazione e regolazione dell’attività ossidativa legata alla sintesi di ossido nitrico. Analoghe valutazioni erano state precedentemente pubblicate da Jl Kang del Dipartimento di Fisiologia della Ewha Womans University di Seul (Mol Cell Biochem. 2000 Dec; 215 (1-2): 1-9) e da Ma Tanner della Divisione di Cardiologia della Vanderbilt University di Nashville (Nitric Oxide 1999 Oct; 3(5):359-65). Gli studi citati propongono analisi approfondite dei meccanismi di azione del fitocomplesso Gynostemma pentaphillum a livello cellulare. A questi si affiancano altri studi dell’Università di Shangai (Zt Zhou, Y Wang, Sl Zhang) che osservano effetti protettivi anticancerogeni sulla cute buccale di cavie trattate con Dimetilbenzantracene ed ulteriori studi realizzati presso altre università cinesi su aspetti diversi degli effetti del trattamento con Gynostemma pentaphillum. In Italia proprio l’Istituto di Biologia Generale dell’Università degli Studi di Siena si è già occupato degli effetti clinici della somministrazione di Gynostemma pentaphillum var. Europea Gynpent in soggetti aterosclerotici anziani, affetti da depressione delle capacità cognitive e relazionali, con il risultato di un positivo miglioramento delle condizioni di base. Sulla scorta di queste premesse si realizza l’osservazione clinica presso l’Azienda Ospedaliera della Provincia di Lodi, che si è proposta di evidenziare con metodo scientifico le modifiche oggettive dei parametri umorali; le modifiche dei dosaggi farmacologici utilizzati nel mantenimento di un corretto quadro di compenso metabolico in un gruppo di pazienti trattati tradizionalmente ai quali viene aggiunta l’integrazione della terapia con il fitocomplesso Gynostemma pentaphillum var europea Gynpent, a paragone di un gruppo omogeneo trattato invece senza tale integrazione. I risultati sono volti all’attenzione della Commissione Scientifica Regionale dedicata allo studio delle Medicine non Convenzionali perché possano quindi essere di valido riferimento per l’indicazione all’uso di tale estratto naturale nonché per successive ricerche cliniche e sperimentali. Dr. Paolo Buselli, Responsabile Riabilitazione Ortopedica Ao Provincia Lodi, Osp. Sant’angelo Lodigiano Prof. Piergiorgio Spaggiari, Direttore Generale Ao Provincia Lodi
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