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Notiziario Marketpress di
Martedì 07 Giugno 2005
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LA CONFERENZA DI LUBIANA È UN SEGNALE DELL'EVOLUZIONE DELLA POLITICA COMUNITARIA PER L'INNOVAZIONE REGIONALE |
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Bruxelles, 7 giugno 2005 - Dalla sua creazione nel 1996, la rete Regioni innovative in Europa (Ire) della Commissione europea ha raccolto l'adesione di circa 250 regioni europee, contribuendo in molti casi allo sviluppo di Strategie di innovazione regionale (Ris) e di altri progetti volti a potenziare la competitività delle regioni. Dall'allargamento dell'Unione europea avvenuto nel 2004, e considerato che la maggioranza delle regioni nell'Europa a 15 disponeva già di una qualche forma di strategia per l'innovazione, la rete Ire ha rivolto maggiori sforzi all'assistenza alle regioni dei nuovi Stati membri, al fine di sviluppare la loro capacità innovativa. Questa attività sfocerà nel lancio di 45 nuove iniziative, tra cui 33 progetti Ris, in occasione della quarta conferenza plenaria dell'Ire che si terrà a Lubiana, in Slovenia, il 7 e 8 giugno. Il Notiziario Cordis ha parlato con Renate Weissenhorn, Capo unità del "Sostegno dell'innovazione" presso la Dg Imprese e industria della Commissione, che ha rivelato che la conferenza di Lubiana coincide con un importante cambiamento dell'approccio della Commissione alla politica per l'innovazione e al lavoro svolto dalla rete Ire. "In passato ci siamo concentrati sul sostegno alle regioni fornendo aiuto a queste ultime nello sviluppo di strategie per l'innovazione regionale, e ovviamente c'è ancora del lavoro da fare in questo campo", ha dichiarato Renate Weissenhorn riferendosi ai 33 nuovi progetti Ris. "In futuro vogliamo tuttavia coinvolgere tutte le regioni europee in un "ciclo di apprendimento continuo", basato sulla valutazione dell'impatto dei progetti Ris, su analisi comparative tra le regioni, e sul mutuo apprendimento". Il concetto di mutuo apprendimento è stato alla base di un'iniziativa di rilievo intrapresa lo scorso aprile dalla rete Ire: la Mutual Learning Platform (Mlp). La piattaforma è stata studiata per riunire i responsabili politici a livello regionale e incoraggiarli a condividere le loro esperienze nel campo della ricerca e dell'innovazione, nella certezza che "gli errori e i successi di una regione possano diventare un'esperienza condivisa da tutti". Il nuovo accento posto sull'apprendimento collettivo è un cambiamento rilevante della politica comunitaria per l'innovazione regionale. Infatti, in collaborazione con il proprio comitato direttivo composto da rappresentanti di 18 regioni di tutta Europa, la rete Ire ha recentemente definito una nuova dichiarazione d'intenti che rispecchia tale evoluzione. Come si evince dalla nuova dichiarazione d'intenti, lo scopo della rete Ire è: "Rafforzare la competitività globale delle regioni europee promuovendo politiche di innovazione, e mettere a disposizione una piattaforma unica per consentire alle regioni di cooperare e di apprendere le une dalle altre". Nonostante l'evidente spostamento di orientamento, o forse proprio per questo motivo, è essenziale che alle regioni - in particolar modo nei nuovi Stati membri - che ancora non dispongono di strategie per l'innovazione regionale venga data l'opportunità di attuarle. Nel quadro dei 33 nuovi progetti Ris che verranno avviati a Lubiana, la Commissione sosterrà il 75 per cento dei costi totali per lo sviluppo della strategia e di un piano d'azione associato basato sul coinvolgimento di tutti gli operatori regionali competenti. C'è una metodologia comune alla base di tutti i Ris, ma ciascun progetto viene adeguato alle circostanze particolari della regione in cui viene attuato. Come ha spiegato Renate Weissenhorn: "Dobbiamo preparare le regioni dei nuovi Stati membri all'influsso del sostegno finanziario proveniente dai Fondi strutturali. Le strategie in questione aiutano queste aree a sfruttare al meglio tali finanziamenti". In questo modo, le regioni dei nuovi Stati dell'Unione possono essere integrate in maniera più rapida e meno problematica nel "ciclo di apprendimento continuo" e partecipare alle attività relative alle reti transregionali insieme alle altre regioni comunitarie. La Commissione è tuttavia consapevole dei limiti che penalizzano tali attività di mutuo apprendimento. "è impossibile replicare esattamente il successo di una regione in tutte le altre", osserva Renate Weissenhorn. "Occorre esaminare i fattori che hanno determinato il successo e tentare di riprodurne i relativi punti di forza, per esempio l'esistenza di una solida base universitaria o di determinate infrastrutture chiave". Considerato che il Pil pro capite delle dieci regioni europee che registrano i risultati più positivi è pari al 189 per cento della media dell'Unione, mentre tale cifra precipita al 36 per cento nelle regioni che conseguono i risultati peggiori, è evidente quanto ci sia ancora da fare per correggere tali squilibri. "Dobbiamo fare attenzione ad aiutare le regioni più deboli senza però trascurare le più avanzate, e consentire loro di migliorare ulteriormente", ha sottolineato Renate Weissenhorn. Tutto ciò conferma che la conferenza di Lubiana rappresenta una pietra miliare per la Commissione e per la rete Ire. "Si tratta di un'occasione importante per l'avvio di nuove attività, e di un'opportunità ideale per fare il punto degli ultimi sviluppi nel campo della politica sulla competitività regionale", ha concluso Renate Weissenhorn. "Inoltre, è anche un importante evento pubblicitario per la rete Ire, che non è ancora sufficientemente nota al grande pubblico. La conferenza coincide poi con una sorta di riorientamento della rete, che si allontanerà progressivamente dalle regioni di coesione per adottare un approccio più aperto". Http://www.innovating-regions.org/ http://www.Cordis.lu/innovation/en/home.html
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