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Notiziario Marketpress di
Martedì 07 Giugno 2005
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RIUNITI A VICTORIA, IN CANADA, I MINISTRI DI STATI UNITI, CANADA, GIAPPONE, GERMANIA, FRANCIA, REGNO UNITO, RUSSIA E ITALIA UN POLO DI RICERCA PER LA LOTTA ALL'AIDS E ALLE ALTRE MALATTIE INFETTIVE NEL TERZO MONDO E UN NETWORK PER LA CHIMICA VERDE: AL G8 DELLA RICERCA APPROVATA LA PROPOSTA DEL MINISTRO MORATTI |
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Roma, 7 giugno 2005 - Grande successo italiano al G8 della ricerca svoltosi in Canada, a Victoria: i Ministri competenti per la ricerca di Usa, Canada, Giappone, Germania, Francia, Regno Unito e Russia hanno approvato due importanti progetti presentati, su iniziativa italiana, dal Ministro dell'Istruzione, dell'Università e della Ricerca, Letizia Moratti: la creazione di un polo di ricerca per la lotta alle malattie infettive in Africa e la costituzione di un network di centri di ricerca per la cosiddetta "Chimica verde". Il vertice informale degli otto ministri, promosso grazie ad un'iniziativa della Carnegie Corporation di New York, si tiene due volte l'anno (l'ultimo si era svolto a Venezia nel dicembre dello scorso anno) e rappresenta un importante momento di libero confronto tra i Paesi più industrializzati sulle principali tematiche della ricerca e dell'innovazione tecnologica, anche a supporto dei vertici dei Capi di Stato e di Governo. Il primo progetto rientra nel quadro delle iniziative in favore dell'Africa e della strategia del G8 a sostegno dello sviluppo sostenibile di quel Continente. Esso riguarda l'International centre for genetic engineering and biotechnology (Icgeb) di Trieste, un'organizzazione internazionale che opera da anni con successo nel campo dell'ingegneria genetica e della ricerca sulle biotecnologie, con particolare riguardo alle esigenze specifiche dei Paesi in via di sviluppo. La proposta avanzata dal Ministro Moratti è pertanto quella di istituire un terzo centro - sul modello del secondo polo dell'Icgeb attivato a Nuova Delhi, in India - a Città del Capo (Repubblica Sudafricana), la cui Università già lavora in partnership con il centro giuliano. Tale struttura focalizzerà la sua attività sulla ricerca scientifica per la prevenzione e la cura di malattie infettive come malaria, Hiv, epatite, febbri, e sulla formazione di ricercatori specializzati in questi settori. La seconda proposta riguarda invece la creazione di un network di istituzioni governative, università, centri di ricerca ed imprese che in tutto il mondo sviluppano progetti multidisciplinari a favore della "chimica sostenibile" o "chimica verde", attraverso la costituzione di un "Hub" di centri di ricerca in questo settore. Tali strutture promuoveranno una piattaforma comune finalizzata ad aumentare la sicurezza e l'eco-compatibilità della chimica, a facilitare gli scambi scientifici e la crescita di una nuova generazione di ricercatori, anche nei Paesi in via di sviluppo, e a rivitalizzare al tempo stesso questo settore produttivo, attualmente in forte crisi. Questa iniziativa si avvarrà dell'esperienza finora accumulata dall'Inca, il Consorzio interuniversitario nazionale "Chimica per l'ambiente" che ha sede a Venezia.
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