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Notiziario Marketpress di Martedì 07 Giugno 2005
 
   
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  ACCISE: NORME PIÙ CHIARE PER GLI ACQUISTI DI ALCOL E TABACCO NELL'UE  
   
  Brucelles, 7 giugno 2005 - Il Parlamento si pronuncerà sulla relazione consultiva di Dariusz Rosati (Pse, Pl) in merito alla proposta di modifica della direttiva relativa ai prodotti soggetti ad accisa, come l'alcol e il tabacco, tesa a semplificare le procedure di controllo per la loro circolazione e adattarle al fenomeno delle vendite a distanza. I deputati, innanzitutto, tengono a sottolineare che, ben 13 anni dopo la scadenza del periodo previsto dal Trattato per l'instaurazione del mercato interno, «l'obiettivo non è stato ancora raggiunto per quanto riguarda il tabacco, le bevande alcoliche e gli oli minerali». Pertanto, è necessario compiere nuovi sforzi per facilitare la libera circolazione e instaurare un mercato interno dei prodotti soggetti ad accisa. La relazione adottata dalla commissione per i problemi economici e monetari, poi, precisa che i limiti indicativi che gli Stati membri avevano la possibilità di fissare per stabilire se i prodotti acquistati in un altro Stato membro fossero detenuti a scopo commerciale o per esigenze personali, sono stati troppo spesso utilizzati come limiti obbligatori. Ciò, per i deputati, ha portato a discriminazioni contrarie al mercato interno. Pertanto i deputati concordano con la proposta dell'Esecutivo di sopprimere tale possibilità e chiariscono che pur potendo essere utilizzati nell'ambito di istruzioni di controllo fornite agli agenti doganali, essi non devono costituire l'unico criterio utilizzato per distinguere la destinazioni dei prodotti. Al riguardo, i deputati precisano che spetta alle autorità l'onere della prova per la determinazione della destinazione d'uso dei prodotti soggetti ad accisa. I prodotti, per principio, vanno considerati acquistati da privati per uso personale, salvo che le autorità non possano comprovare che sono destinati a uso commerciale tenendo conto di una serie di elementi definiti, tra cui la quantità dei prodotti. La proposta della Commissione, invece, si limita a prevedere il metodo con cui le autorità devono determinare l'uso commerciale dei prodotti in questione.  
     
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