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Notiziario Marketpress di Mercoledì 08 Giugno 2005
 
   
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  CHIUSURA DEL FRÉJUS: L’EUROPA DEVE DOTARSI DEI MEZZI PER ASSICURARE UN TRANSITO PIÙ SICURO E MENO INQUINANTE ATTRAVERSO LE ALPI  
   
   Bruxelles, 8 giugno 2005 - La chiusura della galleria del Fréjus dopo l’incidente mortale provocato lo scorso 4 giugno dall’incendio di un camion ha puntato i riflettori sul traffico transalpino. Oltre al problema della sicurezza stradale, il traffico denso e in continua crescita nuoce all’ambiente e alla fluidità degli scambi commerciali e provoca le proteste degli abitanti. Per ridurre la congestione nella regione alpina, l’Unione europea agisce su più fronti: promozione del trasporto ferroviario, tariffazione per l’uso delle infrastrutture stradali, realizzazione di nuove infrastrutture stradali nell’ambito delle reti transeuropee e dialogo con i paesi alpini, tra cui la Svizzera. «Al di là del dramma umano, le ripercussioni di questo incidente ripropongono alla nostra attenzione l’urgente necessità di un riequilibrio tra il trasporto su strada e quello su rotaia» ha dichiarato Jacques Barrot, vicepresidente della Commissione europea nonché Commissario responsabile per i trasporti. « I capi di Stato e di governo devono ora stanziare i mezzi finanziari necessari perché l’Europa possa essere veramente in grado di decongestionare il traffico nelle Alpi e realizzare i nuovi assi ferroviari alpini.» Quasi l’80% degli scambi di merci tra l’Italia e gli altri paesi dell’Unione transita per le Alpi, di cui due terzi su strada. La metà delle merci trasportate si concentra sui corridoi del Brennero in Austria, del Fréjus e del Moncenisio in Francia e del San Gottardo in Svizzera. L’unione europea è favorevole al trasferimento su rotaia di una parte del trasporto stradale, soprattutto nelle Alpi, regione che costituisce il crocevia della rete transeuropea. L’europa ha già compiuto alcuni passi in tal senso, con l’apertura alla concorrenza e la modernizzazione del settore ferroviario. Negli Stati membri in cui la liberalizzazione è già una realtà i risultati sono convincenti (1) . Ma per migliorare il transito alpino due aspetti sono essenziali e complementari: da un lato la realizzazione di nuove direttrici alpine, e dall’altro la tariffazione per l’uso delle infrastrutture: il tunnel ferroviario del Moncenisio sull’asse Lione-torino-budapest e il tunnel del Brennero figurano tra i 30 progetti prioritari della rete transeuropea dei trasporti. Il tunnel italo-francese, per il quale l’Unione europea ha già concesso un cofinanziamento di 220 milioni di euro destinato a studi tecnici e geologici, consentirebbe di trasportare su rotaia 40 milioni di tonnellate di merci l’anno. Per accelerare la realizzazione di questi progetti, nelle prospettive finanziarie 2007-2013 la Commissione ha proposto uno stanziamento di 20 miliardi di euro, cifra che consentirebbe un cofinanziamento dell’Unione europea fino al 50% per la parte transfrontaliera dei progetti. (cfr. Ip/04/901) La direttiva Eurobollo costituisce il quadro di riferimento per le tariffe applicate agli autoveicoli pesanti per l’uso delle infrastrutture stradali. In occasione del Consiglio « Trasporti » del 21 aprile 2005 gli Stati membri hanno raggiunto un accordo sulla modifica della direttiva affinché, nelle zone montuose transfrontaliere, sia autorizzata l’introduzione di una maggiorazione del 25 % rispetto al pedaggio medio, finalizzata alla realizzazione di infrastrutture alternative sullo stesso corridoio. Questo “sovrappedaggio”, per la cui introduzione la Commissione ha lavorato intensamente, soprattutto per favorire il raggiungimento di un accordo tra Austria e Italia ai fini del passaggio del Brennero, consentirebbe di destinare fondi supplementari al finanziamento di nuovi assi ferroviari alpini. La modifica della direttiva, che deve essere ancora approvata dal Parlamento europeo, dovrebbe anche costituire un’occasione per tenere conto in maniera più adeguata dei costi esterni, mediante una modulazione dei pedaggi in funzione della congestione e della categoria di camion sotto il profilo delle emissioni inquinanti. Infine, l’accordo concluso nel 2002 tra Unione europea e Svizzera per assicurare una maggiore fluidità del transito dei veicoli prevede, tra l’altro, la creazione di un Osservatorio permanente di rilevamento del traffico stradale e ferroviario nella regione alpina. L’osservatorio, le cui modalità di istituzione saranno decise nei prossimi giorni dalla Commissione su proposta del vicepresidente Jacques Barrot, gestirà in maniera centralizzata le statistiche e elaborerà relazioni sul traffico e sul trasporto combinato nella regione. Dopo l’incidente nel traforo del Monte Bianco nel 1999 e quello del San Gottardo nel 2001, nel 2004 l’Unione europea ha adottato una direttiva sulla sicurezza delle gallerie stradali (2). La Commissione aveva partecipato al cofinanziamento dell’installazione dei dispositivi di sicurezza all’interno del traforo del Fréjus. Per maggiori informazioni consultare il sito web della Dg Tren : http://europa.Eu.int/comm/transport/road/roadsafety/roadinfra/tunnels/index_en.htm  
La sicurezza nelle gallerie stradali europee: http://europa.Eu.int/comm/transport/road/roadsafety/roadinfra/tunnels/documents/2003_01_16_memo_fr.pdf
 
     
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