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Notiziario Marketpress di Giovedì 09 Giugno 2005
 
   
  Web alimentazione e benessere  
  UN ORIGINALE FESTIVAL CONIUGA CIBO E CINEMA: FOOD IN FILM FESTIVAL NELLE LANGHE  
   
  Fino al 12 giugno Food in film festival propone argomenti intriganti e golosi in proiezioni, incontri editoriali, progetti tematici per e con le scuole, mostre, corsi di cucina. La programmazione prevede 4 sezioni: Concorso: Rassegna competitiva internazionale riservata a 8 lungometraggi d’autori contemporanei non distribuiti in Italia: provengono da Germania, Giappone, Grecia, Israele, Russia, Serbia, Sud Africa e Spagna. Storie di gente che lavora, crea e sopravvive grazie all'industria alimentare, chef raffinati e pericolosi, cuochi battaglieri, agricoltori, enologi, ricette inedite e prelibatezze sconosciute ospitate in tutte le cucine del mondo. La selezione conferma l’obiettivo sociale di mettere a confronto e approfondire usi, riti, costumi di culture diverse. Il cinema come momento artistico contemporaneo si presta ottimamente ad essere mensa comune di trasmissione delle diversità: cinema e cibo come patrimoni territoriali e culturali, entrambi intensi e generosi momenti di fruizione collettiva. Un cinema che diventa cibo di incontro e di conoscenza e si fa portavoce dei mutamenti di un’epoca. Gli sponsor sono produttori singoli o associazioni di produttori che “adottano” i film in concorso unendo il proprio marchio a quello della pellicola. Al termine della proiezione offrono i loro vini in degustazione agli ospiti del Festival spiegandone le caratteristiche oltre alla storia della loro Cantina. Le pellicole sono presentate in lingua originale con i sottotitoli in italiano. Focus on food: Rassegna non competitiva di materiali in pellicola e in video di diverso formato (lungo e medio metraggio), lavori non narrativi, di ricerca e di sperimentazione, realizzazioni televisive, documenti, approfondimenti di tematiche e problemi legati al gusto, all'ambiente e al territorio. Autori fuori dai circuiti, ma pur sempre grandi, o poco noti o che da anni lavorano dietro le quinte, depositari di ricerche e testimonianze preziose, accomunati dal forte impatto sociale, dalle tematiche e dai problemi connessi all'ambiente e al territorio. Uno stimolo per un pubblico che voglia riflettere, capire e riposizionare i modelli culturali che hanno condizionato e condizionano le abitudini e i costumi del mondo e influiscono e ne determinano i contenuti culturali e psicologici. Palato raffinato: Rassegna non competitiva di 3 medio/lungometraggi, provocatori rispetto ai contenuti generali. Il tema della seconda edizione sarà “Non muove foglia, che…” . Le foglie: quelle del tè, la cui scoperta in Cina risalirebbe all’epoca della dinastia dei Zhou (1066-221 a.C.) e la cui evoluzione avrebbe avuto un rapporto con la geografia, il clima e la flora dell’antichità. Durante la prima metà del Xvii secolo, il tè cinese si diffuse nel mondo. Nel 1610, i commercianti dei Paesi Bassi importarono direttamente il tè dalla Cina; nel 1618, il tè entrò in Russia come dono; nel 1638, fu adottato come bevanda dagli indiani e, nel 1650, la Francia e l’Inghilterra cominciarono ad apprezzarlo, sviluppando un fiorente commercio. Oggi è, dopo l’acqua, la bevanda più consumata nel mondo. Ogni popolo ha i suoi riti: gli arabi, ad esempio, sono soliti mettere nella teiera unitamente al tè qualche foglia di menta che conferisce all’infuso un aroma fresco e delicato. Le foglie del tabacco, l’erba inebriante giunta dal Nuovo Mondo verso la metà del sedicesimo secolo in Spagna e Portogallo, passata poi in Francia per opera di Nicot (da cui il nome nicotina) e introdotta in Italia nel 1570 da Nicolò Tornabuoni, la cui zona più prolifica e importante per la coltivazione era proprio il leccese. Le foglie delle piante amazzoniche, utilizzate per curare, lenire, superare. Dulcis in fundo: Rassegna non competitiva di 7 lungometraggi cult su cibo e dintorni, selezionati in base a criteri di qualità e originalità formale e di contenuto, che rappresentano istanze innovative nella produzione cinematografica destinata al grande pubblico. Un’inedita opportunità di veicolare, attraverso il cinema che parla di cibo, l’attenzione alle tradizioni e ai patrimoni del territorio, alla riscoperta di antiche ricette e gusti, al cambiamento del paesaggio agrario nel corso degli anni. Mangiare, bere sono salute, piacere, conoscenza: aiutano, infatti, a crescere in modo sano ed equilibrato. Permettono di assaporare a tavola ciò che è gradito al palato e dà benessere; di apprendere gusti sconosciuti, trovare aromi nuovi, sperimentare sapori di altri popoli e culture. Mettono in scena il cibo come bisogno/piacere secolare, linguaggio di straordinaria eccellenza e materia prima espressiva del grande schermo: basta aprire un menu qualsiasi del nostro cinema per accorgersi di quanto questa filosofia gli appartenga. Un punto di osservazione privilegiato di linee di tendenza e di visioni del mondo attuali: i film selezionati appartengono a paesi e cinematografie diverse, proprio per garantire una visione più ampia possibile. Le proiezioni avvengono all’aperto in prossimità dei castelli, in una cornice quanto mai suggestiva e di rituale antico e collettivo. Www.foodinfilmfestival.it    
     
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