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Notiziario Marketpress di
Giovedì 09 Giugno 2005
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CALCIO CRIPTATO “CHIACCHIERE” IN CHIARO LIMITATA LA PRESENZA DEL CALCIO GIOCATO SULLE EMITTENTI IN CHIARO. POLEMICHE E GOSSIP ALLA CONQUISTA DELL’AUDIENCE SPORTIVA |
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Bologna, 9 giugno 2005 - Sempre meno calcio giocato sulle emittenti in chiaro è il risultato che emerge dalla recente analisi effettuata da Sport System Europe. I dati parziali (luglio 2004 – aprile 2005), relativi alla presenza televisiva del calcio, evidenziano, considerando le principali emittenti nazionali terrestri e satellitari, una copertura pari a 6877 ore ossia +26,79% rispetto allo 5424 ore della scorsa stagione sportiva (luglio 2003 – aprile 2004). Nel dettaglio la totalità del calcio trasmesso in Tv è così suddivisa: la serie A ottiene il 55,13%, la serie B il 23%. La Champions League ha una quota pari al 5,29%, mentre la Coppa Italia incide per l’1,22%. Nazionale, serie minori e amichevoli hanno una porzione del 13%. Il resto è rappresentato da Europei e Olimpiadi. Stupefacenti sono i dati della suddivisione della copertura per tipologia di emittente in relazione al totale calcio: su 6877 ore il 74,25% (5.106 ore) viene trasmesso sulle emittenti satellitari criptate mentre solo il 25,75% (1771 ore) in chiaro. Estremamente interessanti sono i dati suddivisi per tipologia di trasmissione: sulle 5106 ore di calcio trasmesse dalle emittenti satellitari criptate l’ 84% è rappresentato dalla messa in onda delle partite ed il rimanente 16% è costituito dai contenitori sportivi e dalle rubriche specializzate. Alquanto sconcertanti sono, invece, i dati relativi all’emittenza in chiaro dove, sulle 1771 ore di calcio trasmesso, ben 994 ore si riconducono alle trasmissioni sportive il che, tradotto, significa che il 56,13% è composto dal così detto “calcio parlato”, il 6,44% (114 ore) si riconduce alla notiziabilità dedicata e solamente il 37,38% (662 ore) sono le partite trasmesse. Analizzando nel dettaglio il calcio di serie A (campionato più Coppa Italia), i dati sono ancora più allarmanti: 3874 sono le ore dedicate alla massima serie (il 56,33% sul totale di calcio trasmesso) di cui il 14,27% è composto dai contenitori sportivi e dalle rubriche specializzate, il 2,84% dalla notiziabilità e il 1,98% dalle partite, ovvero solo 77 ore. “Il monopolio pressoché totale dell’emittenza satellitare, in merito alla detenzione dei diritti televisivi delle partite di calcio, comporta una programmazione quasi obbligata delle tv in chiaro, improntata sul così detto ‘calcio parlato’. Purtroppo quest’ultimo, in Italia, troppo spesso supporta rumorose polimiche - sostiene Alessandro Chiossi direttore commerciale di Sport System Europe - non favorendo, di certo, l’affermarsi di una cultura del calcio e, più in generale, dello sport. In altri paesi del mondo spesso le trasmissioni sportive hanno come oggetto il solo ‘calcio giocato’ non considerando nemmeno la moviola e le relative discussioni. Da un punto di vista economico l’attuale modalità di fruizione del calcio in Italia, centrata principalmente sulle reti satellitari, non favorisce certamente la visibilità degli sponsor di questa disciplina che, ad esclusione della Coppa Italia trasmessa anche in chiaro dalla Tv di Stato, si rivolge a target quantitativamente limitati”.
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