|
|
|
|
|
|
|
Notiziario Marketpress di
Venerdì 10 Giugno 2005
|
|
|
|
|
|
Pagina4 |
|
|
DANIMARCA / SULLE TRACCE DI KAREN BLIXEN
|
|
|
|
|
|
Seguendo le tracce di Karen Blixen si possono scoprire i luoghi che hanno segnato la sua infanzia e gli anni successivi al ritorno dall’Africa. Volendo fare un giro di tutti i posti che le sono stati cari e hanno avuto un ruolo importante nella sua vita umana e professionale, si può partire da Rungsted, nel nord della Selandia, per poi spostarsi nella capitale danese e infine passare nella penisola dello Jutland. Rungstedlund è il suo luogo di nascita e il posto dove ha trovato rifugio e tranquillità dopo le burrascose avventure africane: Karen lascia Rungstedlund solo durante i 17 anni di permanenza in Africa e i viaggi in Europa e Stati Uniti. Nato come locanda nel 1680, il castello viene usato solo a scopo agricolo, fino a quando, nel 1879, il padre di Karen l’acquista insieme alla tenuta di Folehave. Il maniero guarda sullo stretto dell’Øresund e comprende 40 acri di giardino, che dal 1958, per volere della scrittrice, sono diventati un “santuario” per uccelli aperto al pubblico. Lo stesso anno è stata istituita la Fondazione Rungstedlund allo scopo di preservare intatta la tenuta dopo la sua morte. Rispetto alla costruzione originaria del 1680, il castello non presenta più le ali a sud ed est, bruciate in un incendio nel 1898. Dal 1991 la costruzione ospita il Museo Karen Blixen, che nel 2004 è stato rinnovato e ampliato con tre nuovi spazi. L’ingresso dei visitatori è da quella che all’epoca era la stalla e ora ospita la biblioteca, uno spazio espositivo, un piccolo teatro, in cui viene presentata la vita della scrittrice, la libreria e l’ingresso al Caffé. Gli spazi abitativi sono rimasti com’erano: la “stanza verde” con i cimeli del soggiorno in Africa; la “stanza da giochi” con i dipinti della Blixen; la “stanza da disegno” dove la scrittrice teneva i discorsi per la Radio Danese; la “stanza d’Ewald” dove, su una consumata macchina da scrivere ancora presente, scriveva i suoi racconti guardando l’affascinante panorama sull’Øresund. Dopo la visita si può fare una pausa al Caffé del Museo, dare uno sguardo alla biblioteca o fare quattro passi nel parco con il romantico laghetto, il ponticello e il rigoglioso frutteto. Da Rungsted si fa rotta verso la capitale. A Copenaghen c’è ancora il palazzo in cui la Blixen frequentava la Scuola d’Arte diretta dalle giovani Charlotte Sode e Julie Meldhal: l’Odd Fellow Palæet si trova in Bredgade, 28. Ancora attiva è l’Accademia Reale di Belle Arti, così come la casa editrice Gyldendal, che ha edito La mia Africa, e l’Hotel D’Angleterre, dove soggiornò diversi mesi nel 1960, durante i restauri di Rungstedlund; una stanza con letto a baldacchino e delicati decori porta il suo nome. La Biblioteca Reale custodisce l’archivio di Karen Blixen. Dalla capitale ci si sposta nella Selandia occidentale, a Ruds-Veldby per visitare il Maniero di Kragerup Gods, che è ancora di proprietà dei Dinesen, la famiglia della scrittrice. La parte originaria del castello risale al 1327, ma ha subito diverse trasformazioni fino al 1801, quando entrò in possesso della famiglia Dinesen. Attualmente si presenta come era negli anni in cui la Blixen era solita fare visita ai parenti. È una moderna fattoria agricola condotta da Brigitte Dinesen, che dal 1999 ha aperto parte dell’edificio al pubblico e offre un servizio di Bed & Breakfast. Traghettando nello Jutland la prima tappa sulla penisola è il castello di Frijsenborg, all’epoca di proprietà dei conti Mogens Krag-Juel-Vind-Frijs, imparentati sia con la madre di Karen, sia con la famiglia del marito, il barone Bror Blixen-Finecke. In questo castello la scrittrice visse gran parte degli anni in cui si dedicava alla pittura. A Frijsenborg abitava la cugina Daisy, sua migliore amica, e soprattutto erano spesso presenti i baroni Blixen-Finecke: infelicemente innamorata di Hans, finisce anni dopo con lo sposare Bror, suo gemello. Il castello risale al 1862-67 e all’interno presenta ancora un pregevole arredamento d’epoca. Da qui ci si può spostare a Klovborg e visitare il maniero di Mattrup, posto in uno splendido scenario naturale. A Mattrup era nata la madre di Karen Blixen e la giovane vi si recava a far vista ai parenti. A Greena, nello Jutland Settentrionale, c’è la tenuta di Katholm, casa natale del padre. Katholm nasce come fattoria medievale e diventa maniero nel 1545 a opera di Christian Fasti. La famiglia Dinesen n’entra in possesso nel 1939 e negli anni cerca di riportarlo all’antico splendore, fin quando non deve venderlo nel 1916. Nel 1935 subisce gravi danni a causa di un incendio. Attualmente la costruzione ospita 18 residenze, alcune delle quali affittabili anche solo per una settimana. Spostandosi all’estrema punta nord della Danimarca si arriva a Skagen. In questo pittoresco villaggio di pescatori venne scritto il manoscritto de La mia Africa. La scrittrice alloggiava al Brøndums Hotel, ancora oggi in uso. Nel tour sulle tracce di Karen Blixen non si può trascurare il “gusto” della buona cucina, poeticamente esaltato ne Il pranzo di Babette. A Vordingborg, in Selandia, si trova il Ristorante Babette, che prende il nome dal racconto della Blixen: non offre il menù descritto nel testo, ma indubbiamente la sua rinomata cucina non ha nulla da invidiare. Nemmeno al ristorante Elverdmaskroen, a Tølløse, servono il menù del Pranzo di Babette, ma lo chef è Jan Pedersen, il cuoco che ha ispirato Gabriel Axel durante il film. All’epoca del film Jan Pedersen era lo chef del ristorante La Cocotte, del Golden Tulip Glostrup Park Hotel di Copenaghen. Qui, per gruppi di almeno 12 persone, accettano prenotazioni per servire il vero menù messo in tavola da Babette, una vera festa del gusto.Museo Karen Blixen – Rungstedlund www.dinesen.dkwww.visitdenmark.it
|
|
|
|
|
|
<<BACK
|
|
|
|
|
|
|
|