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Notiziario Marketpress di Mercoledì 24 Marzo 2004
 
   
  Pagina4  
  TREATRO: I COSTRUTTORI DI IMPERI DI BORIS VIAN  
   
  Milano, 24 marzo 2004 - “I costruttori di imperi”, una ferocissima satira di un mondo che si sgretola perché auto alimentatesi e sordo a qualsiasi input esterno. Il meccanismo sembra perfetto, ma basta un granello di sabbia, un piccolo elemento esterno, ignoto, nuovo per far inceppare il meccanismo; come il più potente computer del mondo che va in tilt alla domanda se sia nato prima l’uovo o la gallina… Ironia, sì, è questa l’arma di Vian, l’unica salvezza in un mondo che muore perché si prende troppo sul serio. “I costruttori di imperi” è la storia di una fuga, di una fuga verso l’alto, ma non certo la storia di un’ascesa quanto di una caduta, la caduta di un impero appunto. L’impero in questione è qui rappresentato da una famiglia qualsiasi, piccolo – medio borghese, non importa di quale paese occidentale. Un testo ironico, surreale, ma ficcante e preciso, fondamentalmente imperniato sulla capacità di comunicare e sulla trasmissione di un valore, un valore qualsiasi, purché reale e sincero. Comunicare è soprattutto condividere un linguaggio e quando questo non avviene le conseguenze sono incalcolabili. Giocano a capirsi senza farlo sul serio anche i personaggi de “I costruttori di imperi”: un linguaggio ai limiti tra il lirismo e la stupida prosopopea per i genitori, di un asciutto realismo per la figlia, di aridi elenchi da pubblicità per la cameriera, da doppiaggio di un brutto film in bianco e nero per il vicino… Sicuramente il testo subirà delle variazioni, soprattutto per quello che riguarda il linguaggio ed i riferimenti che a volte sono un po’ datati ed anni ’50. Un aggiornamento che non pregiudica l’efficacia del testo, ma che anzi ne rilancia l’attualità. Entreranno a far parte del bagaglio della famiglia tutti quegli oggetti e quelle macchine che riteniamo indispensabili per la nostra vita e per la comunicazione e che invece sono solo delle maschere per nascondere la nostra ignoranza di ciò che siamo e di ciò che ci circonda. La cosa peggiore non è non disporre di informazioni, ma disporre di informazioni erronee, incomplete e parziali. Così forse anche noi, soprattutto come civiltà(?) occidentale finiremo per fare “tilt” come un flipper impazzito. Martedì 30 marzo 2004, alle ore 21,15, presso il Teatro Arsenale di via Correnti, 11 - Milano, prima rappresentazione dello spettacolo Tournee: Roma alla sala Brancaccino (Teatro Brancaccio), a Spinaceto (Roma), Vicenza, Varese ed altre piazze in via di definizione. Repliche fino al 4 aprile 2004 . Regia Michele Bottini con Marco Pisano, Isabella Carloni, Giulia Mombelli, Tatiana Lepore, Carlo De Ruggieri, Alberto Bellandi; luci Fabrizio Giometti; costumi Gabriella De Sario; musiche Fabrizio Gatti. Produzione Compagnia delle Indie Occidentali. Infolink: www.Teatroarsenale.org  
     
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