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Notiziario Marketpress di Lunedì 13 Giugno 2005
 
   
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  IL 7PQ AUMENTERÀ IL POTENZIALE INNOVATIVO DELLE PMI, AFFERMANO I FUNZIONARI DELLA COMMISSIONE  
   
  Bruxelles, 13 giugno 2005 - Grazie a un bilancio più elevato, a procedure semplificate e a un approccio più ampio, il Settimo programma quadro (7Pq) è volto a promuovere una maggiore partecipazione delle piccole e medie imprese (Pmi) ai programmi comunitari di ricerca, e ad aiutarle a diventare più innovative, hanno dichiarato alcuni funzionari della Commissione. Nel corso di una tavola rotonda intitolata "migliorare la vostra attività con l'innovazione", ospitata da Cordis durante il salone europeo della scienza e dell'innovazione di Parigi, Yves Maisonny della Direzione generale della Ricerca della Commissione e Kurt König dell'Ufficio delle pubblicazioni hanno convenuto che spesso le Pmi hanno difficoltà ad accedere ai programmi quadro, ma che il nuovo approccio proposto con il 7Pq offre una maggiore flessibilità e tiene conto del potenziale e delle esigenze delle Pmi. Come ha spiegato Yves Maisonny, l'attuale politica del 6Pq, che rappresenta solo una parte della politica europea in materia di Pmi, consiste nell'erogare due miliardi di euro alle Pmi allo scopo di realizzare la partecipazione più vantaggiosa possibile e di potenziare i partenariati tra grandi aziende e Pmi per un'equa distribuzione dei risultati della ricerca. Con la proposta del 7Pq, ha ricordato Yves Maisonny, la Commissione ha scelto un approccio ampio, che comprende i Fondi strutturali e introduce il Programma quadro per la competitività e l'innovazione (Pci). La proposta, grazie alla sua maggiore flessibilità nella scelta degli strumenti, al suo bilancio più cospicuo e alle attività specifiche per le Pmi, è più adeguata alle esigenze delle Pmi rispetto ai programmi quadro del passato, ritiene Yves Maisonny. "Inoltre", ha proseguito, "la Commissione appoggia lo sviluppo di programmi comuni indirizzati alle Pmi e al loro coordinamento tra gli Stati membri. La Commissione sostiene inoltre la cooperazione transnazionale tra raggruppamenti regionali", ha aggiunto. Yves Maisonny ha inoltre sottolineato il fatto che il nuovo meccanismo Pic andrà a sostegno del rischio di capitale e dell'innovazione al fine di evitare che i risultati ed i benefici della ricerca europea siano commercializzati al di fuori dei confini continentali. "Esistono molti organismi che sono stati costituiti con l'appoggio della Commissione al fine di aumentare la partecipazione delle Pmi ai programmi quadro, quali gli Euro Info Centre [Eic], le reti Bic [Centri d'impresa e innovazione], gli Irc [Centri relais d'innovazione] e i Punti nazionali di contatto [Ncp]" ha proseguito Kurt König. "L'accesso alla ricerca comunitaria è un obiettivo realistico, anche se spesso le procedure sono complicate". Secondo i partecipanti, una Pmi ha una probabilità di successo più elevata se anticipa i progetti senza aspettare che vengano pubblicati dalla Dg Ricerca. Un altro fattore che influisce sulla buona riuscita è l'eventuale decisione dei partner chiave di collaborare e iniziare a lavorare sull'idea del progetto molto prima della presentazione della proposta. Infine, accade di frequente che le Pmi che hanno già partecipato a un programma quadro abbiano maggiori probabilità di successo, in quanto tendono a ripresentarsi con approcci diversi. Benché non esista una soluzione miracolosa, hanno concluso i partecipanti, fare in modo che le Pmi partecipino ai programmi quadro non è l'impresa impossibile di cui alcuni parlano, e il processo dovrebbe semplificarsi ulteriormente con il 7Pq.  
     
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