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Notiziario Marketpress di
Lunedì 13 Giugno 2005
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LA POLIZIA ITALIANA UTILIZZA I SISTEMI DI REALTÀ VIRTUALE DI SGI PER RICOSTRUIRE LA SCENA DEL CRIMINE, LE TRAIETTORIE BALISTICHE E PERMETTE AGLI INVESTIGATORI DI “VEDERE” ATTRAVERSO GLI OCCHI DEI TESTIMONI |
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Roma, 13 giugno 2005 - – L’unità per l’Analisi del Crimine Violento, sezione del Servizio Polizia Scientifica della Polizia di Stato, ha installato un sofisticato sistema che è in grado di riprodurre le scene dei crimini e ricreare, in modo straordinariamente realistico, tutti gli elementi necessari all’indagine, dalla traiettoria del proiettile fino al movimento dei corpi. Questo teatro virtuale, unico al mondo, il cui cervello è un supercomputer Silicon Graphics è situato a Roma presso il laboratorio Ritridec (Ricostruzione Tridimensionale della Dinamica dell'Evento Criminale. “La Polizia Scientifica italiana è la prima struttura al mondo ad aver installato un teatro virtuale, dedicato all’analisi criminale” ha dichiarato Sergio Re, Channel & Marketing Manager di Sgi in Italia. “Questo sistema viene utilizzato dall’Unità per l’Analisi del Crimine Violento, una struttura di sperimentazione, riconosciuta in ambito internazionale per la sua abilità a risolvere casi a livello mondiale”. Il sistema Sgi è utile soprattutto per la ricostruzione di eventi complessi, come ad esempio la traiettoria di un proiettile, rendendo i calcoli balistici, effettuati dagli esperti, comprensibili a tutti. Grazie a questo ambiente integrato di visualizzazione tridimensionale immersiva con percezione del senso di presenza, mediante lo sviluppo di applicazioni e di tecniche di realtà virtuale, gli investigatori possono persino rivivere un duplicato dell’ambiente reale. Questo effetto viene rafforzato dalla possibilità di visualizzare la scena in stereoscopia, utilizzando occhiali speciali, controllati dal computer attraverso dispositivi ad infrarossi. "Il vantaggio più evidente è quello di poter visualizzare l’ambiente e la dinamica da più punti di vista, così da rivivere il fatto con gli occhi dei protagonisti per valutare l’attendibilità di una nota testimoniale o per verificare particolari condizioni della scena del crimine" ha dichiarato Carlo Bui, supervisore del progetto del Servizio di Polizia Scientifica della Polizia di Stato. "Tale sistema ci permette di rispondere a domande specifiche, quali “La vittima vedeva?”, “Il testimone poteva vedere?”, “Quale era la distanza?” ". Il cuore del reality center è un sistema grafico Sgiò Onyxò 350 Infinitereality4 con 6 processori, che gestisce 3 proiettori Barco, così come I’impianto audio e la steroscopia. Le immagini vengono proiettate su uno schermo retroproiettato di 5,5 x 2,2 metri, montato a livello del pavimento così che lo scenario, proiettato su di esso a dimensioni reali, sia l’esatta riproduzione della scena del crimine. Le scene virtuali in 3D aiutano gli investigatori a visualizzare tutti gli elementi, dalle annotazioni scritte sul luogo alle misurazioni effettuate tramite laser, integrando anche video provenienti da telecamere a circuito chiuso. Traiettorie dei proiettili, gocce di sangue e movimenti dei corpi possono essere animati. Gli oggetti possono essere collocati in posizione assoluta o relativa rispetto alla vittima, all’aggressore o al testimone. Il sistema Sgi può eseguire controlli dimensionali incrociati, permettendo di calcolare accuratamente l’angolo del sole. La trasformazione dei dati grezzi in modelli 3D completi è molto veloce: entro le 24 ore. “Nell’analizzare la scena del crimine, un investigatore deve agire come un critico d’arte” ha dichiarato Bui. “E’ lo stesso processo che si utilizza nell’osservare un quadro; è importate prestare attenzione ai più piccoli particolari sulla scena. Le soluzioni grafiche all’avanguardia di Sgi ci permettono di riprodurre persino i dettagli più difficili da cogliere, come ad esempio il riflesso su una superficie lucida.” La soluzione installata presso Polizia Scientifica rappresenta una delle possibili applicazioni della tecnologia Sgi per l'elaborazione e la visualizzazione immersiva dei dati allo scopo di agevolare interazioni con l'ambiente e gli oggetti rappresentati, a volte difficili o impossibili nella realtà. La metodologia di lavoro di Polizia Scientifica - acquisizione della scena tramite scanner laser e visualizzazione ed analisi nel Reality Center di Sgi - puo' essere applicata in molti altri settori tra cui ingegneria, architettura, costruzioni, esplorazione del territorio, beni culturali.
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