|
|
|
|
|
|
|
Notiziario Marketpress di
Lunedì 13 Giugno 2005
|
|
|
|
|
|
Pagina2 |
|
|
EMAIL MONITORATE NELLE GRANDI AZIENDE |
|
|
|
|
|
Milano. 13 giugno 2005 - Il 63% delle aziende con più di mille impiegati si intromettono nella corrispondenza elettronica dei propri dipendenti. Lo fanno per motivi di sicurezza informatica, per tutelare la proprietà intellettuale e i segreti aziendali, per il buon andamento degli affari, e altro ancora. Lo fanno o intendono farlo per molti motivi, ma il dato più allarmante è che «monitorare» la posta elettronica inizia a essere culturalmente percepito come cosa buona e giusta. Lo dice la recente indagine promossa dalla società Proofpoint: il 36,1% delle aziende scruta le email dei dipendenti, mentre un altro 26,5% intende farlo a breve, impiegando personale appositamente «addestrato» al ruolo di guardia giurata delle caselle postali. Ancora più grave la situazione nelle strutture con più di 20 mila dipendenti: nel 40% di questi casi esistono già professionalità abilitate a sorvegliare sul traffico postale online e nel 32% dei casi è stata riscontrata l'intenzione di sorvegliare al più presto. L'occhio dell'azienda è sempre vigile e la stessa attitudine indiscreta emerge dallo studio anche per quello che riguarda l'abitudine di controllare i comportamenti dei dipendenti attraverso l'utilizzo di videocamere, onde evitare furti, sabotaggi o violenza. Sempre secondo Proofpoint negli ultimi 12 mesi un'azienda su tre ha avviato indagini su email sospettate di trattare informazioni strettamente confidenziali e una su quattro ha licenziato un impiegato per aver violato a questo proposito la linea di condotta aziendale. Emanuela Di Pasqua (da www.Corriere.it - 9 giugno 2005)
|
|
|
|
|
|
<<BACK
|
|
|
|
|
|
|
|