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Notiziario Marketpress di
Mercoledì 24 Marzo 2004
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IL PRESIDENTE DEL CONSIGLIO EUROPEO ACCETTA UFFICIALMENTE LA DOMANDA DI ADESIONE DELLA MACEDONIA ALL’UE |
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Dublino, 24 marzo 2004 - Il Taoiseach e Presidente del Consiglio europeo, Bertie Ahern, ha ufficialmente accettato la domanda di adesione all’Ue dell’ex Repubblica iugoslava di Macedonia, in occasione di una cerimonia di presentazione a Dublino. Il primo ministro macedone, Branko Crvenkovski, accompagnato da una delegazione di ministri e rappresentanti del suo governo ha presentato la candidatura al Presidente del Consiglio europeo a Farmleigh House nel Phoenix Park di Dublino. “La firma di questa candidatura è stato uno degli ultimi atti ufficiali del rimpianto Presidente Boris Trajkovski. La sua perdita è stata profondamente sentita da tutta la popolazione macedone e in tutta la regione dei Balcani occidentali. In un periodo di accresciuta tensione, ci ricordiamo del suo esempio e del suo coraggio proseguendo sulla via della riconciliazione in una società divisa. La sua visione era quella di una Macedonia stabile, unita e multietnica, sempre più vicina all’integrazione europea. So che oggi siete qui con lo stesso spirito” ha dichiarato il Taoiseach. “Abbiamo un programma comune per i progressi negli anni a venire e condividiamo lo stesso obiettivo finale. Sono convinto che la Macedonia e i paesi dei Balcani occidentali raggiungeranno questo obiettivo”, ha aggiunto Ahern. Il Taoiseach ha sottolineato l’importanza dell’accordo di Ohrid, negoziato nel 2001 dall’Ue. Si tratta di un accordo quadro per promuovere lo sviluppo pacifico e armonioso della società civile in Macedonia nel rispetto dell’identità etnica e degli interessi di tutti i cittadini macedoni. “L’attuazione effettiva delle disposizioni di Ohrid a tutti i livelli della società sarà un elemento essenziale nel vostro progresso verso l’Unione europea”. Il Taoiseach ha concluso affermando che “un impegno continuo per la riforma e la riconciliazione” in Macedonia avrà come risultato “una regione stabile, sicura del suo posto nella famiglia europea”.
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